Posts written by Alasse

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    Il forum Piume d'Ottone ha aperto il suo primo censimento: vieni a confermare la tua amicizia con noi qui!

    Edited by Maððie - 18/9/2021, 00:07
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    Mistridhas
    © Immagine originale by manusia-no-31
    k0xOhQL
    La dea delle fiamme, del fuoco, della luce e di tutto ciò che splende, la fugida divinità dell'amore, delle emozioni, del sesso, dell'impulsività e del coraggio, questa è Mistridhas. Conosciuta per il suo amore per i mortali, è una divinità giocosa che spesso mette il naso - e le mani - dove molti, in particolare Kamalai e Dhiralen, direbbero che non le compete. Ha un rapporto ambivalente con la dea della Terra e con il dio dell'Acqua, che considera amici ma con cui caratterialmente tende a non trovarsi, e, se proprio deve scegliere, preferisce la compagnia di Alsive.
    Le poche volte in cui si è mostrata ai mortali lo ha fatto con corpo chiaramente femminile, a volte seminudo, altre coperto da una corazza di fiamme talmente brillanti da sembrare bianche, ha occhi ambrati brillanti, che cambiano con il cambiare delle sue emozioni, pur rimanendo sempre nello spettro del rosso.

    Rapporto con i mortali

    ❧ I drow non la apprezzano più di tanto: le fiamme sono necessarie per fare luce sotto terra, visto che le ombre non possono esistere dove non c'è luce, ma non per questo la venerano o le dedicano più attenzione del necessario, anzi spesso i pochi altari a lei dedicati sono mantenuti dai maschi.
    ❧ Gli elfi la venerano insieme agli altri dei del loro Pantheon, nonostante l'abbiano scambiata per un uomo - con eterno scorno di Mistridhas, e per loro prende il nome di Urunma. La sua costellazione è il Cinghiale.
    ❧ I fatati la rispettano quanto la amano: pur non dedicandole templi - come, d'altronde, non li dedicano a quasi nessuna divinità - non mancano di venerarla e dedicarle offerte votive.
    ❧ I feral la temono più di quanto la rispettino: pur apprezzandone la natura quasi istintiva, temono le sue fiamme che a volte portano morte e distruzione. I maridi non la considerano affatto, vedendola come l'opposto al loro padre e alla stessa natura.
    ❧ I genasi la venerano come una delle loro divinità principali, essendo la "madre" dei Fir-sha, e le dedicano luoghi di culto e offerte votive.
    ❧ I licantropi la temono, vedendo nella sua natura senza inibizioni una strana sinergia con la loro parte indomabile.
    ❧ I mezzelfi tendono ad approcciarsi a l*i secondo l’educazione che hanno ricevuto dal genitore con cui hanno vissuto più a lungo.
    ❧ I nani la venerano e la amano sia in quanto "madre" del Dio Fabbro, sia perché creatrice delle fiamme con cui alimentano le loro fucine e posso creare la loro arte, le armi e più o meno qualunque cosa vogliano in una forgia.
    ❧ Le ninfe la venerano come divinità elementale, ma se naiadi e nereidi tendono a non darle così tante attenzioni, le driadi sono terrorizzate dalla sua potenzialità distruttrice.
    ❧ Gli orchi e i mezzorchi la venerano come divinità dell'amore in tutte le sue forme e come colei che ha donato ai mortali la fiamma che li tiene al caldo e al sicuro, che protegge dai pericoli del buio e permette loro di cucinare, curarsi e stare insieme, poiché il fuoco è fondamentale come collante delle loro comunità, che intorno ad esso sono solite radunarsi.
    ❧ Gli umani hanno nei suoi confronti un comportamento tanto variegato quanto lo sono i loro comportamenti, ma tradizionalmente tendono a rispettarla ed amarla come colei che illumina le loro città. E' particolarmente venerata come la protettrice di prostitute e bordelli, e infatti vi è sempre un suo altare o piccolo tempio nei quartieri "a luci rosse".
    ❧ I vampiri adottano nei suoi confronti gli atteggiamenti della razza di provenienza, ma non di rado a scopo puramente cosmetico: la loro immortalità, dopotutto, li autorizza a sentirsi indifferenti nei confronti degli dèi.

    Rituali

    ❧ A lei è dedicato il mese di Urunma'el nel calendario elfico, e nelle città degli elfi le sono dedicati templi nei quartieri più "bassi", dato che spesso è anche la divinità protettrice di prostitute e cacciatori.
    ❧ Nelle occasioni ufficiali i suoi sacerdoti e sacerdotesse tendono a vestire di rosso o arancio e a indossare gioielli d'oro e pietre rosse.
    ❧ A lei vengono sempre portati in dono incensi molto profumati e fiori di ogni tipo di rosso; al centro di ogni suo tempio vi è una statua con una donna che regge una ciotola con dentro del fuoco, e la fiamma non va mai lasciata spegnersi, altrimenti la dea non può proteggere il luogo in cui il tempio è costruito.

    Festività

    ❧ A lei è dedicato il giorno più caldo dell'anno, a fine estate, quando il sole scalda la terra così tanto che spesso non è possibile uscire di casa.


    Edited by Maððie - 8/7/2023, 19:48
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    AAAAAAAHHHHHH! Van, ma sei su Linelooorrrr!! Benvenutooooo <3
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    Lyena e Lityr
    © Immagine originale by Kris Kolesnikova
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    Probabilmente la più misteriosa e complicata divinità dell'intero Pantheon Lineloriano, Lyena e Lityr sono due e unə solə al tempo stesso: l'ermafrodita, coləi che è tutto e nulla al tempo stesso, il mutamento continuo e senza fine, essə rappresentano il ciclo della natura e il suo costante equilibrio.
    Non vi è modo di definire queste due divinità, dato che di rado si fanno vedere dai propri simili e ancora più raramente dalle razze di Linelor.
    I loro simboli sono il ciclo lunare - e infatti la luna a Linelor è chiamata sia Lyena che Lityr - e la costellazione del Compasso, la cui stella più luminosa, Almə, punta costantemente a nord, indipendentemente da dova la si guardi sul continente.
    Sono conosciutə dagli elfi rispettivamente come Athur (Lyena) e Aethem (Lityr), e gli sono dedicati rispettivamente il primo e l'ultimo mese del calendario elfico, del quale condividono la costellazione, ossia il compasso. La prima è considerata una divinità femminile, e a lei sono attribuiti il dominio sulla vita e il mutamento, mentre ad Aethem, considerata sua controparte maschile, è attribuito il governo sull'equilibrio e la preservazione.
    Nessuno sa che aspetto abbiano esattamente, ma alcuni testi elfici narrano di un'unica figura fatta di notte e stelle, con tratti androgini, occhi talmente scuri da inghiottire la luce stessa e lunghi capelli simili a nuvole buie e una voce a momenti trillante o baritonale, quasi a esplicare fisicamente le due menti e identità che esistono nella divinità.

    Rapporto con i mortali

    ❧ I drow non lə amano né odiano, ma tendono a non considerarlə, dato che la loro divinità più importante resta comunque Xura.
    ❧ Gli elfi lə conoscono come Athur e Aethem, due entità distinte e separate ma allo stesso tempo unite. Vengono venerati come tutti gli altri dei del pantheon, e a loro è dedicato sempre un tempio la cui porta punta sempre a nord, per ricevere costantemente la luce della stella Almə, la più importante della costellazione del Compasso.
    ❧ I fatati venerano sia Lyena sia Lityr, con una lieve preferenza verso Lyena, per la quale danzano nelle notti di plenilunio.
    ❧ I feral venerano Lyena come divinità del mutamento e Lityr come divinità dell'equilibrio, inteso anche come equilibrio tra parte animale e non, ma il comportamento può variare sia in base alla sottorazza, sia in base alla cultura in cui hanno vissuto.
    ❧ I genasi non sono del tutto indifferenti a questə divinità. ma lə amano certamente meno delle divinità elementali (e, forse, anche meno delle loro emanazioni, eccezion fatta per Xura); tuttavia, non per questo mancano di venerarlə, qualora se ne presenti l'occasione. Non badano granché a distinguere Lyena da Lytir e non sono mai troppo fiscali sul rispettivi attributi. Per la maggior parte, si "limitano" a generiche offerte votive in occasioni specifiche.
    ❧ I licantropi venerano e in parte temono Lyena. È ancora aperto il dibattito sul fatto che lei li abbia creati come licantropi, o abbia maledetto i loro progenitori umani. Guardano invece a Lityr come un monito e una guida, colui a cui rispondere e obbedire.
    ❧ I mezzelfi tendono ad approcciarsi a ləi secondo l’educazione che hanno ricevuto dal genitore con cui hanno vissuto più a lungo.
    ❧ I nani hanno scarsa o nulla considerazione per Lyena, che sentono lontana, quando non proprio avversa: ai nani non piace cambiare e lo fanno solo se indispensabile, così come hanno poco interesse per la luna come astro. Stimano invece Lityr, portatore di ordine e guida sicura durante i viaggi, rigorosamente sulla terraferma.
    ❧ Le ninfe guardano alla dualità di Lyena e Lityr con curiosità e relativo distacco. Pur venerdandolə occasionalmente, lo fanno più come gesto di cortesia che con lo stesso attaccamento che rivolgono alle altre divinità. Le driadi tendono a preferire leggermente Lityr, che rappresenta il ciclo delle stagioni e spesso venerano insieme a Kamalai, mentre le nereidi provano una sorta di fascinazione verso Lyena, che con il suo astro influenza le maree.
    ❧ Gli orchi e i mezzorchi sono del tutto ignari della sua esistenza e, anche qualora dovessero esserne a conoscenza, probabilmente se ne terrebbero lontani.
    ❧ Gli umani hanno nei suoi confronti un comportamento tanto variegato quanto lo sono i loro comportamenti, ma tradizionalmente tendono a dedicare almeno qualche piccolo tempio a entrambə nelle città portuali, di solito mai troppo lontano da quello di Dirhalen - o in generale dal porto e di visitarlo prima di imbarcarsi. A torto o a ragione, credono che rendere omaggio alle divinità del Compasso sia indispensabile, se si vuole tornare a casa sani e salvi.
    ❧ I vampiri adottano nei suoi confronti gli atteggiamenti della razza di provenienza, ma non di rado a scopo puramente cosmetico: la loro immortalità, dopotutto, li autorizza a sentirsi indifferenti nei confronti degli dèi.

    Rituali

    ❧ I loro sacerdoti e sacerdotesse indossano vesti blu con richiami in argento. I sommi sacerdoti o sacerdotessa del tempio di Iorthomdaer hanno diritto a indossare un diadema d'argento con una pietra blu al centro che si narra sia stata donata alla città dalla divinità stessa.
    ❧ Al contrario delle cerimonie di Sharat, quelle dedicate a Lyena e Lityr si svolgono solo di notte, e solo nelle notti di luna piena e luna nuova.

    Festività

    ❧ A Lyena e Lityr è dedicata l'ultima notte dell'anno, in cui la costellazione del Compasso è al suo apice e la stella del Nord, Almə è la più brillante in cielo.
    ❧ Sono a loro tributate festività nelle più diverse date, a seconda delle razze, ma si è soliti festeggiare le notti di Solstizi ed Equinozi in loro nome. Ed è sempre festa le notti di luna piena e luna nuova dei loro mesi per gli Elfi.


    Edited by Maððie - 8/7/2023, 19:47
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    Kamalai
    © Immagine Originale by John Dimayuga
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    La Grande Madre, come la chiamano i suoi più devoti discepoli, è la dea Kamalai: natura incarnata, è la creatrice di tutto ciò che è verde e terra, e protettrice di ogni creatura che abita in pace la sua terra.
    Si presenta come una giovane donna, dall'età tra i venti e i trent'anni, con la pelle chiara, i capelli dello stesso colore candido della neve che ricopre i monti più alti di Linelor, e coperta con vesti bianche e dorate.
    Sul capo ha poggiata una corona di rami d'oro da cui fioriscono rose di un rosa pallido, le stesse che fioriscono sul bastone da cui non si separa mai e che l'accompagna nel suo girovagare per il continente. Tutti sanno che Kamalai, come la natura di cui è padrona, non si ferma mai, ma anzi vaga di luogo in un luogo portando con sé bel tempo e fiori che fioriscono fuori stagione.

    È la signora della famiglia, dell'accoglienza, e protettrice dei bambini, che ama particolarmente; quando le prime razze apparvero su Linelor, lei e Dirhalen crearono l'agricoltura e la medicina, perché potessero sostentarsi e prosperare.
    Madre degli Elfi, non perdonò XURA quando la dea provocò la guerra che quasi distrusse i suoi figli, ma anzi la punì quasi con cattiveria, trasformandola in un ragno e negandole l'ingresso a quelle acque che la dea della menzogna tanto amava.
    Tende ad essere benvoluta e ad amare le altre divinità, pur avendo una rivalità amichevole con Mistridhas, ma non sopporta Xura ed è improbabile che le perdoni i suoi peccati, a meno che la dea ragno non si penta prima.

    Rapporto con i mortali

    ❧ I drow la detestano per aver osato punire la loro Dea Ragno. Non esistono suoi devoti tra le femmine Drow, e se ve ne sono tra i maschi, essi stanno attenti a tenerlo ben nascosto, creando altari e offrendo doni solo quando lasciano le lor città per vivere in superficie, lontano dalle tremende punizioni che verrebbero loro inflitte se venissero scoperti.
    ❧ Gli elfi provano per lei particolare amore, chiamandola la Grande Madre, e dedicandole altari pubblici agli ingressi delle città o privati nelle loro dimore. Offrono sempre fiori e semi e incensi profumati alla dea.
    ❧ I fatati rispettano e amano Kamalai: di rado le dedicano templi, dato che sanno che la dea non li ama particolarmente, ma la considerano comunque una delle divinità principali del loro pantheon e non le fanno mai mancare altari, doni e offerte votive.
    ❧ I feral la amano e la considerano la Madre delle loro razze.
    ❧ I genasi la amano, come adorano tutte le quattro divinità elementali, e in particolare gli Unir-sha non dimenticano mai di lasciarle qualche dono se passano vicino a un suo altare.
    ❧ I licantropi rispettano immensamente la sua natura protettrice.
    ❧ I mezzelfi tendono ad approcciarsi a lei secondo l’educazione che hanno ricevuto dal genitore con cui hanno vissuto più a lungo.
    ❧ I nani, la temono e la rispettano in egual misura: amano la sua natura di madre e il suo essere legata alla terra nelle cui viscere loro vivono, ma temono la sua devastante ira quando qualcuno commette peccati che la dea ritiene gravi. Le città naniche hanno sempre almeno un tempio dedicato alla dea.
    ❧ Le ninfe amano e rispettano immensamente Kamalai: le driadi in particolari compongono la maggior parte dei suoi credenti e delle sue sacerdotesse.
    ❧ Gli orchi e i mezzorchi la venerano in quanto dea della terra e quella natura con cui sono perennemente a contatto nei loro vagabondaggi, nonché della famiglia, altro valore fondamentale per loro. Non c'è tenda in cui non sia presente almeno una statuina di legno intagliato con le sue fattezze, tenuta di solito di fronte all'ingresso per offrirle almeno una preghiera, quando non fiori, miele, bacche, radici e altre offerte.
    ❧ Gli umani hanno nei suoi confronti un comportamento tanto variegato quanto lo sono i loro comportamenti, ma tradizionalmente tendono ad amare la dea e a dedicarle templi, altari e offerte votive, specialmente in città dell'entroterra come Sarenna.
    ❧ I vampiri adottano nei suoi confronti gli atteggiamenti della razza di provenienza, ma non di rado a scopo puramente cosmetico: la loro immortalità, dopotutto, li autorizza a sentirsi indifferenti nei confronti degli dèi.

    Rituali


    ❧ A lei sono dedicate le porte e i cancelli delle città, così come quelle delle case, in cui il suo nome viene inscritto per protezione. Il suo nome è solitamente anche apposto sulle culle e sui letti dei bambini, così che godano della protezione della dea.
    ❧ Anche orfanotrofi e ospedali tendono ad esserle dedicati, soprattutto nelle città elfiche.
    ❧ I suoi sacerdoti vestono di verde e marrone durante i rituali e sono spesso viandanti che viaggiano tra le varie città, visitando i tanti altari della dea: non offrire accoglienza a un sacerdote di Kamalai è considerato sacrilego, e a seconda di dove si vive si può andare in contro a pene severe.

    Festività

    ❧ A Kamalai sono dedicati quattro giorni ogni anno, uno per l'inizio di ogni stagione, volti a festeggiare il vagare della dea e il susseguirsi delle stagioni e dei raccolti che lei e Dirhalen hanno donato alle razze.
    ❧ Gli elfi le dedicano anche il secondo giorno di Myhel’el, dato che Myhel è il nome con cui la conoscono, e portano ai suoi altari incensi e fiori invernali, mentre i bambini vanno in processione per le città, dove vengono accolti nelle case allestite per l'occasione con fiori e dolci, portando a loro volta doni.


    Edited by Maððie - 8/7/2023, 19:47
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    Dirhalen
    © Riptide Poseidon by Jon Neimeister
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    Si presenta come un uomo terribilmente alto, dai lunghi capelli e barba scuri e lisci, gli occhi chiari - quasi slavati - e la pelle degli stessi colori scuri dei suoi Maridi più a sud. Viene solitamente raffigurato con una coda da maride, e con una corona di corallo rosso a simboleggiare il suo dominio indiscusso su tutti i mari.
    Le leggende dei Maridi narrano che risieda in un enorme palazzo di coralli splendente nell'anfratto più buio del Meryö, e che sia il palazzo stesso a illuminare ciò che vi è attorno. Una delle entrate a questo tratto di mare sarebbe, sempre secondo le leggende, sotto la capitale dei Maridi, Almadina.

    Dirhalen è il dio di tutto ciò che è acqua - mare, fiumi, laghi -, dio della guarigione, dell'educazione - intesa come istruzione e conoscenza - e dell'equità. Non appare spesso ai mortali, anzi tende a non farlo, ma le poche volte che lo ha fatto si è fatto vedere come una enorme massa d'acqua chiara e limpida che prendeva la forma del suo corpo, preferendo non presentarsi di persona.
    Assieme a Kamalai inventò la medicina e l’agricoltura, e diedero sostentamento alle razze. È il vero padre degli elfi, seppure questi gli preferiscano il dio dell'aria e dell'intelligenza, ed è colui che ha creato Xura, la dea dei Drow, che egli si rifiutò d'aiutare o accogliere quando essa causò la Grande Guerra tra gli elfi.
    Ha un rapporto più o meno neutrale con tutte le altre divinità, tranne sua "figlia", cui non ha mai perdonato i suoi peccati e a cui tutt'ora vieta l'accesso a ogni fonte d'acqua.

    Rapporto con i mortali

    ❧ I drownon lo amano, per la sua decisione di schierarsi contro Xura. I pochi che tendono a prendere la via del mare tendono a dedicargli altari privati (dove nessuno può vederli, di solito) e a dedicargli offerte votive di nascosto e solo quando è strettamente necessario. Di solito, le femmine lasciano ai maschi questa incombenza, trattandosi comunque di una divinità maschile.
    ❧ Gli elfi tributano a Dirhalen onore e rispetto. Erigono per lui templi nei pressi di porti e gli dedicano statue nei bagni pubblici, oppure gli consacrano fonti che considerano particolarmente belle, sempre con il consenso delle ninfe che le abitano.
    ❧ I fatati rispettano Dirhalen per i valori che incarna e per il suo antico sodalizio con Kamalai. Di rado gli dedicano templi, ma non mancano di tributargli offerte votive e doni.
    ❧ I feral lo rispettano per i valori che incarna e per il dominio sulle acque. I maridi lo pongono al centro del loro pantheon e compongono la maggioranza del suo clero. Gli dedicano templi, statue, offerte votive, feste e ogni altra forma di celebrazione.
    ❧ I genasi lo venerano in quanto divinità elementale, alla quale si sentono vicini a prescindere dal loro elemento “dominante”, e e poi anche per i suoi attributi specifici.
    ❧ I licantropi non amano eccessivamente la sua severità, ma comunque lo rispettano.
    ❧ I mezzelfi tendono ad approcciarsi a lui secondo l’educazione che hanno ricevuto dal genitore con cui hanno vissuto più a lungo.
    ❧ I nani, idrofobici di natura, lo temono e lo rispettano in egual misura. Non è comune trovare sue statue nelle città naniche, sebbene i pochi che osino mettere piede su una qualunque imbarcazione non lo fanno mai senza aver prima fatto almeno una minima offerta al dio.
    ❧ Le ninfe amano e rispettano Dirhalen. Che si tratti di naiadi e nereidi, o di driadi e silphie, hanno tutte un profondo rispetto per lui e non è raro trovare naiadi o nereidi tra le sue sacerdotesse.
    ❧ Gli orchi e i mezzorchi non lo amano particolarmente, pur apprezzando i suoi insegnamenti, in quanto vedono le sue leggi come estremamente restrittive. Occasionalmente, gli dedicano qualche offerta quando sostano vicino a corsi d'acqua, laghi o spiagge.
    ❧ Gli umani hanno nei suoi confronti un comportamento tanto variegato quanto lo sono i loro comportamenti, ma tradizionalmente tendono a rispettare il dio, a dedicargli templi, statue e offerte votive, specialmente in città di mare come Khalshara.
    ❧ I vampiri adottano nei suoi confronti gli atteggiamenti della razza di provenienza, ma non di rado a scopo puramente cosmetico: la loro immortalità, dopotutto, li autorizza a sentirsi indifferenti nei confronti degli dèi.

    Rituali

    ❧ Essendo il dio dell'educazione e dell'equità a lui vengono spesso dedicate scuole, accademie e - per quanto condivisi con Mordenhaggart - tribunali.
    ❧ I più bei templi a lui dedicati sono, ovviamente, nelle varie città dei maridi, ma quello che spicca su tutti è quello di Almadina, fatto completamente di corallo blu e rosso, che splende come una gemma incastonata nel resto della città di mero corallo verde.
    ❧ Nella maggior parte delle occasioni ufficiali i suoi seguaci vestono di blu, mentre i suoi sacerdoti e sacerdotesse indossano gioielli in corallo rosso, a dimostrare la loro fedeltà al dio.

    Festività

    ❧ A lui è dedicato il Giorno delle Acque (il 28esimo giorno di Dirhalen’el, 28 Cantremo, settimo giorno di Ladan e così via) nel quale le scuole restano chiuse e le città che affacciano su fiumi o mari lasciano offerte votive di fiori o barche di foglie a galleggiare sulle onde delle acque.
    I Maridi in questa giornata si recano al tempio, indossando gioielli di corallo blu o rosso, ma le loro offerte non sono materiali, ma canzoni: cantano per l'intero giorno, spesso accompagnati dai leviatani che passano vicino alle città.


    Edited by Maððie - 8/7/2023, 19:44
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