Mordenhaggart

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    Laws and labours, structures tight. Memories of faded might...

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    Mordenhaggart
    © Hephaestus by Grafik
    Morden
    Come conseguenza dell'essere un'emanazione di Kamalai, Mordenhaggart ne condivide il colore degli occhi e dal suo aspetto protettivo ne deriva una rappresentazione, generalmente, molto solida e piantata. Non lo si può dire davvero bello o capace d'incantare, perché ha un senso di calloso e segnato dal lavoro di cui è il patrono. Sebbene non sia brutto, è una divinità che potrebbe mascherarsi per un qualsiasi fabbro e non noteresti la natura divina, solo che è un uomo molto alto, possente, un po' tirato e nerboruto. Ovviamente, i nani lo raffigurano più simile a loro e lo stesso vale per gli umani o le altre specie. E per un tecnicismo, è tutto vero. Appare con l'immagine che tu gli viene data, riflettendo la sua natura di qualcuno che trasforma un concetto o un pensiero in un oggetto definito.
    L'atto di trasformare è ciò che lo rappresenta maggiormente. Niente che è al momento può essere com'era prima, perché si trasforma secondo dopo secondo in qualcosa di diverso. Una vena di ferro può diventare un aratro, una vasca di bronzo una lampada. Gli elementi ci sono, ma la forma cambia e si adegua alla necessità. Mordenhaggart non protegge solo i fabbri, ma gli inventori. Come Kamalai dà l'istinto a vivere, lui dà la spinta a migliorare le proprie circostanze attraverso la trasformazione di quello che si ha attorno, e la capacità di figurare che qualcosa, una roccia come un idea o un concetto, può essere imbrigliato nella realizzazione di uno strumento e questo lo rende, in linea di principio, neutrale verso gli usi di questi oggetti. L'azione conta, non il perché tu la stia facendo. Che tu stia realizzando delle lenti per vederci meglio o progettando uno strumento per uccidere, non gli interessa personalmente il tuo movente, ma che tu stia realizzando una cosa. Non giudica il bene o il male nemmeno quando assume le vesti del giudice: non è lui a fare le leggi, ma Dirhalen; a lui tocca "solo" stabilire se queste sono state violate e, nel caso, come punire il colpevole.

    Rapporto con i mortali

    ❧ I drow non lo amano, essendo lui un'emanazione di Kalamai; avendo questo collegamento diretto con chi ha punito Xura, dove possibile, i Drow lo evitano.
    ❧ Gli elfi lo venerano come principalmente come divinità dell'ingegno e, per estensione, protettore delle arti e dei mestieri. Gli dedicano talvolta templi in ampie radure, ma è più frequente trovare le sue state - sia grandi sia piccole - nei luoghi che in qualche modo lo riguardano.
    ❧ I fatati , come i genasi, lo venerano in qualità di emanazione di Kalamai, ma in minore misura. Proprio l'associazione al fuoco tende a fargli mantenere una buona distanza da una figura che, per ciò che è, finisce con il motivare le persone ad usare quelle risorse dove i fatati sono soliti stabilire le loro dimore.
    ❧ I feral , per la loro natura nomade, hanno poco uso per la sua figura nell'accezione del fabbro. Ha più piede la sua idealizzazione di patrono dei mestieri, ed è pertanto caro a quella nicchia d'individui che devono tessere, conciare o intrecciare. Ha, quindi, piede tra gli artigiani.
    ❧ I genasi lo venerano in qualità di emanazione di Kalamai, più che per attributi che possono o meno condividere quali l'associazione al fuoco.
    ❧ I licantropi sono indifferenti. Nelle rare circostanze in cui abbastanza licantropi si uniscono per formare una comunità, questa ha sapori più tribali e naturali di una divinità d'ingegno, macchinari e stantuffo.
    ❧ I mezzelfi tendono ad approcciarsi a lui secondo l’educazione che hanno ricevuto dal genitore con cui hanno vissuto più a lungo.
    ❧ I nani lo adorano come la loro principale divinità. Rappresenta quasi uno stereotipo a loro caro, quello dell'impresario avviato. MordenHaggart è chi trasforma la pietra (le materie prime) nei prodotti e nei mezzi delle fucine, delle miniere, delle botteghe e, curiosamente, delle birrerie. Non puoi spillare birra senza il meccanismo necessario, né produrla e stoccarla senza contenitori, bollitori e altre necessità!
    ❧ Le ninfe, pur riservandogli la riverenza che è dovuta ad un'emanazione di Kamalai, non sono sue grandi adoratrici. Ciò che lui rappresenta, come per i genasi, è solito entrare in casa loro e lasciare una distesa di alberi abbattuti.
    ❧ Gli orchi e i mezzorchi lo venerano non molto come dio dei mestieri (poco diffusi, specie sotto il punto di vista dell'artigianato), quanto più come divinità dell'ingegno, che sprona a trovare soluzioni creative ai problemi quotidiani. Sono soliti ringraziarlo quando hanno questi lampi d'ingegno, intrecciando ghirlande con quello che hanno, oppure realizzando piccoli oggetti che poi abbandonano in cerchi di pietre lì dove hanno sostato.
    ❧ Gli umani hanno nei suoi confronti un comportamento tanto variegato quanto lo sono i loro comportamenti, ma tradizionalmente tendono a venerarlo in due grandi accezioni. Nelle comunità più urbanizzate, dove la necessità di forgiare strumenti o monili è una costante quotidiana, il suo aspetto di fabbro tende a prevalere. Ciò non toglie che sia molto presente nelle vesti del patrono della giustizia, e che questa sia stabilita nelle sue case. Nelle comunità più agricole, invece, si delinea un parallelo interessante con i feral; è maggiormente presente come il custode dei mestieri, del telaio e degli utensili, piuttosto che una figura stabilmente ancorata ad una forgia.
    ❧ I vampiri adottano nei suoi confronti gli atteggiamenti della razza di provenienza, ma non di rado a scopo puramente cosmetico: la loro immortalità, dopotutto, li autorizza a sentirsi indifferenti nei confronti degli dèi.

    Rituali

    ❧ I suoi templi sono, di solito, grandi aule circolari. L'idea dell'oggetto che ritorna alla natura da cui è provenuto, o che muta in qualcosa di nuovo, è alla base di questa figura. Nonostante rappresenti l'uso di ciò che la terra ha per il proprio beneficio, incarna anche il fatto che in natura nulla si crea, niente si distrugge, ma ogni cosa si trasforma in altro. Questa ciclicità è riflessa nei suoi luoghi di culto, appunto; o aule circolari, dove lo si prega lasciando offerte votive che si è fabbricato con le proprie mani, o piccole effigi impagliate o intrecciate lasciate in mezzo a circoli di sassi. In queste case, in linea di massima, si stabilisce e applica la legge della comunità in cui si risiede, Questa può avere mille e poi mille altri volti, quante sono le sfaccettature e le differenze che abbondano nelle popolazioni viventi in Linelor, ma ha dei canoni comuni.

    ❧ In linea di massima, i suoi sacerdoti - o chi sta amministrando la legge nella sua casa in quel momento - indossano vesti arancio ardente e gialle, strette in vita da una cintura marrone. Al collo sono soliti portare un anello di metallo, tradizionalmente bronzo o ferro, che rievoca tanto la forgia - e quindi il mutare del preesistente nel nuovo - quanto la ciclicità del suo concetto e l'aula dove si cerca la sua protezione.

    ❧ Una nota d'interesse, che viene dalle istanze dove il suo culto ha tramandato riti ed elenchi scritti, è la formulazione di elenchi nell'atto di fare un'offerta votiva. Quando si deposita qualcosa nella sua casa, consci che sarà o lasciata alla natura dai sacerdoti o riconvertita, si può recitare che "[questo oggetto] è stato fatto con le mie mani, la destra e la sinistra. L'ho portato qui con le mie braccia, per lasciarlo al tuo cospetto. E' un [cos'è l'oggetto], che ho fabbricato con [i materiali], al fine di farti un dono." Trascritti più dettagliati offrono elenchi più approfonditi, che tendono a cominciare dalla mano destra e includono altre parti del corpo. Si può presumere che traggano questo costume da usanze molto arcaiche, forse legate a benedizioni o maledizioni, e siano sopravvissute all'interno di una tradizione che, dalle sue prime manifestazioni, ha conosciuto relativamente poche modifiche.

    Festività

    ❧ Un evento di grande rilievo nella vita del culto di MordenHaggart è costituita dal Mordanāgaro*, una fiera itinerante di scopritori, inventori, artigiani e fabbri che si tiene una volta all'anno. Ogni anno, al finire degli eventi si stabilisce in consiglio dove tenere la prossima edizione e si lascia una parte del globale incasso, assieme ad un'offerta di cibo o dolci, sul sito dov'era stato eretto il padiglione principale. La fiera è un grande evento, che porta nei luoghi interessati una stagione d'ingegnosi attrezzi e possibili guadagni. La sua partecipazione come ospite è aperta a tutti, ma per realizzar un proprio padiglione (che deve essere circolare e alla cui entrata deve presenziare un anello) occorre essere parte dei suoi protetti, quindi un artigiano, un creatore o un inventore. Anche scoprire come realizzare un nuovo colore per la pittura è valido. Ciò che conta è che con il proprio ingegno si sia creato e si esponga la propria realizzazione. La fiera dura otto giorni, inclusi dell'allestimento e dello smantellamento.


    Edited by Maððie - 8/7/2023, 19:49
     
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