Descrizione

Il Kraken è una creatura che si pone al secondo posto per grandezza nella scala della piramide naturale marina.
Si tratta di una specie invasiva proveniente dai mari meridionali. Questa creatura è un cefalopide predatore della famiglia dei teutidi.
Le femmine più grandi della specie, dalla punta del capo fino a quella dei tentacoli, possono raggiungere indicativamente i centoventi metri.
I kraken al contrario dei calamari giganti e altri cugini evitano le forti pressioni del fondo oceanico, preferendo rimanere vicini alla superficie per scendere di quota solo nel caso avvistino una preda.
Ciò è implicabile al fatto che i loro giganteschi occhi fanno fatica a mettere a fuoco: meno è la luce da cui le loro retine possono attingere e più difficile risulta la caccia, oltre a renderli vulnerabili al loro unico predatore naturale, i leviatani.
Motivo per cui la loro evoluzione nel corso di milioni di anni ha portato allo sviluppo, nella sezione dorsale di schiena e collo, di una affilata e aerodinamica corazza ossea, come protezione dagli attacchi e per fendere meglio la massa d'acqua durante i brevi scatti che compiono.
I Kraken channo di solito otto protuberanze tentacolari, le quali si dividono in due varianti: una che termina con un'estremità mandibolare, progettata per strappare/spezzare i materiali più resistenti, maciullare e generalmente divorare piccole o grandi sezioni di carne; una seconda è dotata di un lungo pungiglione, questo può iniettare per via introvenosa una variante di tetradotossina, che oltre agli effetti già noti, non previene la morte cellulare.
I Kraken raramente sopravvivono a uno scontro con il loro predatore naturale, il Leviatano: i pochi casi in cui l'ultimo non prevale è nel qual caso due o più Kraken collaborino in via temporanea per abbatterlo.
Un kraken per difendersi da un leviatano tenta di staccare quante più scaglie possibili, per poi iniettare il suo veleno nei punti di carne scoperta, operazione che porta più possibilità di successo quando coordinata con un suo simile.
Infatti sebbene il kraken non abbia mostrato le stesse capacità comunicative di draghi parlanti e leviatani, essi sono abbastanza intelligenti da coordinarsi tra loro per la caccia o lanciare versi d'allarme in presenza di un leviatano.
I kraken durante l'autunno e l'inverno migrano per riprodursi e procreare le loro uova galleggianti nei caldi mari meridionali, giacché i Leviatani preferiscono le acque più fredde. Alcune città di porto pagano due monete d'argento per ogni uovo distrutto, dato il forte impatto che queste creature hanno sull'ecosistema e i commerci marittimi.
Si dice che il kraken più grande e antico in circolazione, "Mishardra la Famelica" dei mari orientali, sia abbastanza grande da poter coprire la superficie di una piccola regione: tuttavia le prove della sua esistenza non sono ancora state trovate.

Caratteristiche

❧ Verso Il kraken emette un basso baritono ad alte frequenze, utilizzandolo come sonar per captare prede e predatori. È leggenda diffusa tra i marinai che il loro verso scateni maremoti e onde anomale: una misconcezione causata dal fatto che, sì, i kraken seguono la marea e quando emergono in parte ingrossano le onde; ma solo alcuni leggendari esemplari potrebbero causare eventi simili a quelli catastrofici descritti dai marinai.
❧ Dieta Il Kraken si nutre di squali, delfini, cetacei, calamari giganti, altri kraken, cuccioli di leviatano. Spesso affondano le navi, facendo cadere i marinai tra i flutti e divorandone a decine.
❧ Debolezze Sebbene dal ventre si propagano i suoi letali tentacoli, questo è al contrario del dorso molle e vulnerabile.
Un leviatano con la sua leggendaria possanza e resilienza può facilmente farsi strada fino a questo: fatto ciò inizia a divorare la carne, poi gli organi digestivi, infine il cervello per poi sfondare il carapace del kraken, lasciandosi dietro solo un guscio vuoto e deforme.

Descrizione

Il grifone è un oviparo (può deporre fino a tre uova alla volta) alato abitante delle montagne.
Originariamente diffuso solo allo stato brado, è stato in seguito addomesticato, dando origine alle due specie attuali: il grifone domestico e il grifone di montagna. Entrambe si caratterizzano per le tozze gambe feline posteriori e quelle da rapace anteriori, il busto leonino e la testa d'aquila. Sarebbe tuttavia incorretto affermare che siano uguali, sia da un punto di vista anatomico sia comportamentale.
I grifoni domestici, per quanto bestie formidabili, non superano mai i 2,30 metri d'altezza, al contrario dei grifoni ferali, i cui esemplari più dominanti possono raggiungere addirittura i cinque metri. Inoltre, il becco del grifone domestico ha perso i denti seghettati, che i grifoni di montagna hanno invece mantenuto.
I grifoni allo stato brado formano dei piccoli branchi, fino a sette o otto esemplari, scegliendo come tane anfratti cavernosi, canyon o alberi secolari.
Al contrario di altri animali comunitari come i lupi, i grifoni non sembrano possedere gerarchie sociali: sebbene gli eruditi abbiano studiato delle forme di collaborazione all'interno dei gruppi, specie per la difesa della prole, non sempre un branco di grifoni si coordina per la caccia. Questo atteggiamento collaborativo sembra più marcato nei grifoni domestici, i quali risultano oltretutto più docili. Non è raro trovare grifoni selvatici che vivono da soli se non nei periodi riproduttivi.
Sembrano preferire degli ingaggi veloci, per mezzo di imboscate o picchiate aeree, rispetto all'inseguire e sfiancare la preda; utilizzano gli artigli e il becco per squarciare la carotide della vittima o dissanguarla.
Un grifone selvatico difficilmente può essere domato, giacché è per natura aggressivo e detesta le costrizioni. Non è raro che, nonostante la temporanea docilità nei confronti del padrone, decida di ucciderlo non appena gli gira le spalle o si addormenta.

Caratteristiche

❧ Verso Il verso è come quello di un leone, ma con le intermittenze e ritmiche dell'aquila; diventa più baritonale e basso più l'esemplare è grande.
❧ Dieta I selvatici mangiano pesce, volatili, canidi (lupi compresi), cervi, cinghiali, leoni, animali da allevamento, orsi, umani. I domestici sono onnivori, ma preferiscono carne e pesce.
❧ Debolezze Il folto piumaggio delle grandi ali è altamente infiammabile, rendendoli timorosi del fuoco.