Ninfe

Le ninfe sono creature purissime, spiriti della natura che nascono solo nelle foreste più verdi (e allora si chiamano driadi), nelle acque più dolci (e allora si chiamano naiadi), nei mari più limpidi (e allora sono nereidi) e nei cieli più tersi, dalle nuvole più candide (e allora si chiamano silphie).
Sono sterili, eppure bellissime, da sempre desiderate come compagne da uomini e donne di tutte le razze. Non avendo maschi della loro razza, scelgono sempre di buon grado compagni di altre razze.
Potenzialmente, sono eterne, ma possono essere uccise. Quando avviene, si dissolvono come se non fossero mai esistite e tornano ad essere ciò che erano prima di nascere, cioè energia pura.
Assomigliano a donne umane, ma i loro corpi hanno sempre dettagli che le rendono riconoscibili per quello che sono: foglie tra i capelli, sclere color miele oppure oro, pelle azzurra o marroncina, chiome bianchissime, piccole ali.
Possono allontanarsi dal luogo d’origine, se vogliono, ma sono creature emotive, spesso nostalgiche. Soffrono a stare troppo tempo lontane da casa e vi ritornano periodicamente.
Sono tutte molto versate nella magia, ma poco nel combattimento con armi o a mani nude, in quanto dotate di una fragile costituzione.

Riproduzione ~

Sono sterili.

~ Usi & costumi

Sono strettamente legate alla natura, per cui se ne considerano le guardiane. Non si limitano a proteggere i loro luoghi d’elezione o le loro case, ma tendono a intervenire sempre, davanti gesti di violenza verso la natura. Si innervosiscono subito se qualcuno sporca, distrugge o danneggia un luogo o se fa del male a un animale.
Poiché vivono in simbiosi con la natura, fanno fatica a mangiare carne o pesce, ma consumano senza problemi latte e uova, a patto che siano presi senza danneggiare l’animale. Detestano il sapore e l’odore di qualunque cosa abbia mai avuto un cuore battente. Anche quando raccolgono la frutta dagli alberi capita spesso vederle bussare sul tronco e chiedere permesso, perché prendere qualcosa dall’albero di una driade sarebbe come rubarle in casa. Le driadi, dal canto loro, non si fanno problemi a regalare i loro frutti a chi li chiede, ma odiano i ladri e li puniscono sempre severamente.
Per quanto riguarda l’abbigliamento, vestono sempre in maniera molto leggera – di lino, cotone o altre fibre vegetali, ma mai di seta – e non hanno bisogno di coprirsi eccessivamente, perché i loro corpi non subiscono l’eccessivo caldo o freddo. Sopportano ogni temperatura, purché siano in salute.
Non sono particolarmente legate ai riti funebri, perché alla loro morte non resta mai un corpo da “sistemare” ed è, comunque, un evento molto raro, considerato nefasto: uccidere una ninfa è come uccidere un unicorno, una bestemmia contro quanto di più puro esistente al mondo.
Sono, invece, molto legate ai riti matrimoniali, poiché per loro la scelta di un compagno è una cosa molto seria. Anche se non si legano a una sola persona per tutta la vita – specie nel caso in cui questa sia mortale – il legame che si crea è unico e sacro. Credono che si possa amare molte volte, ma ogni legame deve essere rispettato e vissuto intensamente.
Per questo motivo, organizzano ogni anno la Festa dei Fiori, una ricorrenza durante la quale gli innamorati si scambiano fiori benedetti per dichiararsi e rinsaldare i legami.

Rapporti con le altre razze ~

In generale, le ninfe sono aperte e disponibili con tutti, senza pregiudizi, tuttavia provano un timore profondo verso i vampiri, in quanto il loro sangue è considerato uno dei più prelibati, per le creature della notte (pare sappia «di sole» per loro) e un odio totale verso i demoni. Provano maggiore simpatia per le creature che condividono lo stretto legame con la natura, quali elfi, fate, maridi, feral e lamia, ma non si mostrano restie nemmeno verso le razze dalla reputazione “peggiore”. Forse, gli unici che proprio non capiscono sono i nani, troppo affascinati dal fuoco e dai metalli per i loro gusti, ma anche con loro provano a fare amicizia, di quando in quando.

~ Bonus & Malus

« Fusione » Quando la driade si fonde con l’albero da cui è nata (o, in mancanza, con uno dello stesso tipo) guarisce dalle ferite, dagli avvelenamenti e dalle malattie e recupera le energie perdute. Il tempo necessario a guarire completamente dipende dal tipo di ferita.

« Acqua purificatrice » Quando la naiade beve acqua dolce o vi fa il bagno, guarisce dalle ferite, dagli avvelenamenti e dalle malattie. Più la ferita è grave, più l'acqua deve essere pura, o il trattamento prolungato. Se l'acqua utilizzata è torbida o impura, la ninfa si aggrava, invece di guarire.

« Acqua purificatrice » Quando la nereide beve acqua di mare o vi fa il bagno, guarisce dalle ferite, dagli avvelenamenti e dalle malattie. Più la ferita è grave, più l'acqua deve essere pura, o il trattamento prolungato. Se l'acqua utilizzata è torbida o impura, la ninfa si aggrava, invece di guarire.

« Volare » La silphie è in grado di volare a prescindere da che abbia le ali oppure no, in quanto il suo corpo è leggero come una foglia.

« Legame arboreo » Quando le driadi nascono, la loro vita si lega all’albero più vicino che non sia già in simbiosi con un’altra. Se questo viene distrutto, avvelenato o ucciso in qualche modo, la driade segue la stessa sorte.


« Sangue » Il sangue delle naiadi è meno denso, rispetto a quello delle altre creature, oltre che più chiaro. Per questo, ferite da taglio, emorragie interne e qualunque tipo di danno al sistema circolatorio può rivelarsi più pericoloso per loro che per altre creature, se non curati con la giusta tempestività.

« Sangue » Il sangue delle nereidi è meno denso, rispetto a quello delle altre creature, oltre che più chiaro. Per questo, ferite da taglio, emorragie interne e qualunque tipo di danno al sistema circolatorio può rivelarsi più pericoloso per loro che per altre creature, se non curati con la giusta tempestività.

« Ferro » Le silphie sono allergiche al ferro e a tutte le leghe metalliche che lo contengono. Il contatto diretto con esso può avere conseguenze più o meno gravi a seconda della purezza del metallo, dell’estensione e della durata del contatto, da un piccolo eritema fino a una grave ustione. Ingerito o inalato, può avvelenare, dentro una ferita accelera la cancrena e un contatto prolungato può causare anche la morte.