Feral

[Sottorazze: Alati, Centauri, Lamia, Maridi, Tauri]

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    Feral
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    Si definiscono feral tutte quelle creature che presentino di base un corpo antropomorfo sul quale si innestano tratti animali. Non è raro che il corpo di base richiami quello di un elfo o di una qualsiasi altra razza dai tratti simili: i cambiamenti essenziali saranno pochi. In ogni caso, le modifiche vanno da una mutazione delle orecchie, delle mani o dei piedi alla presenza di una coda, di una vera e propria pelliccia (o piume), ali e così via.
    Gli studiosi non hanno ancora determinato se i feral siano nati così o siano frutto di una mutazione, quante siano le sottorazze e cosa ne abbia determinato la mutazione o la nascita. La sola certezza è che, quanto più sono evidenti i tratti animali, tanto più sembra essere forte l’influenza della parte ferina sul soggetto.
    Altra caratteristica di cui i feral sembrano dotati è quella di mutare in animali mantenendo la propria coscienza (cosa che consente loro di ritornare alla loro forma primaria) e di sfruttare i sensi della loro componente animale in maniera più acuta o più smorzata a seconda di quale forma assumono. Alcuni sembrano anche dotati della capacità di nascondere la propria parte animale, in particolari condizioni, ma ancora non pare sia stato trovato un metodo per estendere a tutti questa abilità.

    Usi & costumi ~

    I feral non sono un gruppo compatto, in parte perché non hanno un unico luogo di provenienza (il solo fatto che alcuni vivano sulla terraferma e altri in mare è sufficiente a creare una spaccatura), ma soprattutto perché nessuno di loro ha interesse a fondare un regno di soli feral, riservato a una singola sottorazza.
    Molti di loro sono nomadi, divisi in tribù oppure disposti a integrarsi con altre razze che si sono sedentarizzate prima di loro. In entrambi i casi, le tradizioni si sono moltiplicate e declinate di decine di variazioni, senza un vero ordine. Ogni feral segue tendenzialmente gli usi della comunità in cui è cresciuto e, in questo senso, questa razza è versatile quanto quella umana.






    Alati
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    Gli alati sono uno dei sottotipi di feral più ampio. Presentano una base generalmente antropomorfa, sulla quale si innestano ali piumate o membranose (ma sono state riscontrate rarissime eccezioni), becchi e/o code. Non sono infrequenti casi in cui la parte inferiore del corpo è zoomorfa, con tutte le conseguenze del caso. Gli alati muniti di becco tendono ad avere voci che tradiscono la loro componente animale: alcune più rauche o acute, altre più melodiose o tendenti a vocalizzi.
    Non tutti gli alati sono, però, capaci di volare: alcuni nascono con ali inadatte a sollevare il loro peso, troppo piccole o non abbastanza robuste, che prendono una funzione più ornamentale, ma possono comunque muoversi o rivelarsi utili in alcune situazioni, se adeguatamente esercitate.
    A differenza di lamia e maridi, gli alati non possono nascondere la loro natura, né ritrarre le ali (o la coda), il che può causare loro alcune difficoltà nel muoversi in città che non tengano conto delle loro esigenze. In caso dovessero perdere queste appendici, si ritroverebbero non solo traumatizzati (nei casi più gravi, potrebbero arrivare a soffrire di disforia), ma compromessi nelle loro capacità motorie, andando incontro a problemi di equilibrio, percezione dello spazio e disorientamento.
    La loro attesa di vita è tra le più vicine a quella umana, mentre i loro comportamenti e le abitudini alimentari possono variare a seconda dell’influenza della loro parte ferina. Diffusi in tutta Linelor, non hanno difficoltà a mescolarsi alle altre razze, prediligendo soluzioni abitative che concilino la loro personalità con le esigenze della loro parte animale, ma senza trovare grande ostacolo alle loro preferenze.

    Riproduzione ~

    Gli alati si suddividono in due sottogruppi: mammiferi e ovipari, a seconda della conformazione dell’apparato riproduttore. La gestazione dei mammiferi dura quanto quella umana. Gli ovipari depongono le uova e le covano (non necessariamente secondo la maniera della loro parte animale) per un arco di tempo proporzionale.

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    ~ Usi & costumi

    Data l’eterogeneità della loro sottorazza, mancano dell’unità che accomuna gli altri feral e tendono a non sentirsi parte di un popolo a sé e a non avere tradizioni o usi specifici, ma ad assumere quelli delle comunità in cui sono nati e cresciuti, o in cui si sono insediati.
    Anche pe questo, mancano testimonianze (soprattutto scritte) di come gli alati abbiano vissuto la comparsa dei demoni. È più probabile che un’indagine approfondita nelle fonti storiche riveli una presenza sporadica di singoli alati in comunità miste che non la reazione organizzata di un gruppo ampio.

    Rapporti con le altre razze ~

    Ogni alato è un caso a sé, ma è frequente che un rappresentante di questa specie si senta più in sintonia con un umano che con un altro feral, avendo un’esperienza di vita più simile a quella dei primi che dei secondi.
    Provano scarsa sintonia verso i fatati. Hanno, invece, simpatia per i centauri, con i quali condividono la difficoltà di adattarsi ad alcuni spazi.
    Per il resto, sono piuttosto indifferenti alle altre razze, ma gli alati che potrebbero vivere nel sottosuolo saranno inclini ad avere attriti con nani e drow, che già faticano a condividere gli spazi e non gioiscono di certo alla prospettiva di un ulteriore contendente nella conquista di uno spazio limitato come quello offerto dal sottosuolo.

    ~ Bonus & Malus

    Data l’ampia varietà di casistiche che potrebbe rientrare in questo gruppo, questa voce può essere personalizzata a discrezione del giocatore, coerentemente con il backgound del personaggio e nei limiti del regolamento.
    Data l’ampia varietà di casistiche che potrebbe rientrare in questo gruppo, questa voce può essere personalizzata a discrezione del giocatore, coerentemente con il backgound del personaggio e nei limiti del regolamento.





    Centauri
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    Si classificano come centauri tutti quei feral che presentano tratti umanoidi dalla testa al bacino e una parte di quadrupede (principalmente di sottotipo equino, ma non solo) dal garrese alle zampe. Sono robusti e imponenti: con un’altezza media al garrese di quattro o cinque piedi, sommata alla parte umanoide, possono arrivare a sfiorare anche gli otto piedi d’altezza per un peso di duemila libbre, a seconda del sesso, della stazza e dell’età. Ciò li rende ottimi cacciatori e temibili guerrieri, infatti non è raro vederli unirsi alle compagnie di ventura, agli eserciti privati e – in casi particolari – alle guardie cittadine.
    Essendo un popolo selvaggio, non è chiaro quando siano apparsi su Linelor, se vi abbiano sempre abitato o siano giunti per mare, per poi colonizzare in seguito le Pianure del Tramonto. I loro miti sull’origine del mondo non parlano di questo, né del contatto con le altre razze, verificatosi piuttosto tardi.
    In generale poco attaccati alla terra – che sono incapaci di coltivare – sono un popolo nomade che vive di caccia, raccolta e pesca. Dopo che gli esploratori «dell’altro lato dei monti» hanno mostrato loro la via per attraversarli, i loro orizzonti si sono espansi e hanno iniziato a entrare in contatto con le altre razze.
    I centauri che hanno esaurito la loro sete di avventure tendono a raccogliersi in piccoli villaggi sperduti nel nulla per dedicarsi ad una vita più sedentaria, allo studio e alla raccolta della memoria della razza. Tutto il loro sapere è tramandato oralmente e non è raro che le tradizioni differiscano molto da tribù a tribù.

    Riproduzione ~

    Si riproducono in generale solo tra loro o con feral compatibili – in grado di reggere tanto il rapporto, quanto la gestazione.
    Durante la gestazione, che dura un anno e due mesi, le centaure tendono a ritirarsi presso i villaggi con gli anziani, cosa che permette loro di godere delle migliori cure da parte dei propri simili; tuttavia, essendo un processo lento, spesso le più giovani e irrequiete tendono a rimandare il più possibile il viaggio, ma ogni scelta è soggettiva.

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    ~ Usi & costumi

    Nomadi e avventurieri, non hanno schemi di comportamento fissi.
    Alcuni viaggiano da soli, in cerca di opportunità per provare il proprio valore, altri in mandrie molto coese.
    In questo secondo caso, le decisioni sono prese in comune dai membri del gruppo che abbiano raggiunto la maturità e siano in grado di impugnare un’arma. Ogni anno, durante l’equinozio di primavera, l’assemblea vota per eleggere il o la più saggia di loro affinché guidi le riunioni. Non ci sono limiti alle volte che si può essere rieletti, perché tendenzialmente i centauri non sono avidi di potere e non concepiscono questo ruolo come dominante, ma al servizio della comunità.

    Rapporti con le altre razze ~

    Per la loro stazza e forza, tendono a guardare con supponenza le razze che considerano più fragili, come gli umani, ma hanno rispetto per mannari e vampiri.
    Sono affascinati dalle driadi e non sono rari i casi di tentato rapimento ai fini dell’accoppiamento, ma in generale evitano di avvicinarsi troppo alle ninfe. Diverso è il caso dei genasi, dei quali apprezzano la bellezza e al tempo stesso apprezzano la capacità di imbrigliare gli elementi.
    Verso gli elfi provano sentimenti contrastanti: da un lato li vedono fragili, ma dall’altro è ben nota la loro pericolosità. Qualcosa di simile provano anche per i drow, ma il fatto che abbiano perso la guerra con gli elfi e siano finiti a vivere sotto terra li pone in qualche modo su uno scalino inferiore. Per quanto riguarda i feral, i maridi e i lamia, tendono a valutare caso per caso, perché i loro popoli non hanno avuto grandi contatti.

    ~ Bonus & Malus

    « Vigilanza costante » Grazie ai loro sensi acuti, i centauri sono sempre in grado di captare i movimenti intorno a loro – nel raggio di trecento piedi – e avvertire il pericolo prima degli altri, anche nei momenti di guardia bassa.
    « Stazza » Se in battaglia l’imponenza è una manna, può rivelarsi una vera maledizione nel momento in cui si ha a che fare con spazi stretti, frequentissimi nelle città dei bipedi. Salire le scale, entrare in una stanza senza sbattere contro l’architrave e tante altre piccole cose in apparenza banali possono rendere molto complicata la vita di un centauro in una città (o qualsiasi altro luogo) non a misura di quadrupede.





    Lamia
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    Si definiscono lamia quei feral che che presentano tratti umanoidi dalla testa al bacino e un corpo da serpente dal bacino in giù. A loro volta, i lamia si suddividono in due grandi famiglie: di terra e d’acqua. Taluni aggiungono una ulteriore categoria in cui rientrerebbero gli anfibi, ma le ricerche e il dibattito sono ancora aperti.
    I lamia sono diffusi ovunque sia possibile trovare un serpente, quindi tanto in pianura quanto in montagna, tra i boschi o sotto terra. Si adattano comunque bene alla vita urbana, nonostante alcune difficoltà dovute alla lunghezza del loro corpo, che può raggiungere anche i trenta piedi. Grazie alla forza delle loro spire, possono alzarsi in posizione verticale fino alla metà della loro coda e dimostrarsi pericolosi persino per avversari temibili come i centauri. A una tale stazza corrisponde un altrettanto considerevole peso, dovuto in maggior parte all’imponente struttura ossea, che spesso li rende lenti.
    La loro alimentazione è quasi esclusivamente carnivora, ma sono in grado di digerire uova, latte e derivati, cereali e i frutti meno zuccherini.

    Riproduzione ~

    Il loro apparato riproduttore è, per i maschi, identico a quello dei serpenti, mentre nelle femmine l’organo sessuale non coincide con la cloaca. In seguito alla fecondazione, la femmina deve attendere tre giorni, prima di poter deporre le uova. Durante questo arco di tempo, è impossibilitata a muoversi e dipendente dal suo partner, a causa del peso: le uova, infatti, sono grandi abbastanza da contenere un bambino umano appena nato e vanno dalle tre alle cinque uova per accoppiamento. Allo scadere dei tre giorni, può deporre le uova, generalmente in una buca ben nascosta e sigillata per conservare il calore. I corpi dei piccoli si sviluppano in circa sei mesi, al termine dei quali la madre torna (quasi sempre) a riprenderli.

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    ~ Usi & costumi

    I lamia sono tra le creature più selvatiche del continente. Poco socievoli e caratterizzati da un forte istinto predatorio, sono una razza che tende a spostarsi poco. Nonostante ciò, non si hanno notizie di una città in cui possano riunirsi, perché tendenzialmente preferiscono vivere in solitudine. Amano i tesori e li ammassano in maniera a volte compulsiva, a prescindere dalla loro utilità.

    Rapporti con le altre razze ~

    In generale vanno d’accordo con chiunque non li disturbi, ma non si fanno scrupoli a divorare gli incauti scocciatori, tanto che esistono persino dei ricettari su come cucinare al meglio la carne di questa o quella razza. Gli unici – pare – non inclusi nel ricettario sono i demoni e i non morti, ma non è noto se sia per il loro cattivo sapore o perché nessuno è ancora riuscito a cucinarli.

    ~ Bonus & Malus

    I lamia possono avere due tipi di abilità, in base al serpente al quale sono “ispirati”, che deve essere specificato nella voce “razza” della scheda:

    « Morso velenoso » Il/la lamia è in grado di iniettare [specificare quantità] di veleno nella vittima. Esso [specificare effetto: paralizza? Uccide? Altro?] entro [specificare tempo] la vittima, che [descrivere effetti].

    « Stritolamento » Il/la lamia è in grado di stritolare una vittima di [specificare dimensioni] tra le proprie spire fino a soffocarla / romperle le ossa / altro.
    « Lentezza » Nonostante i lamia siano agili e rapidi negli scatti, risultano lenti nel proseguire in linea retta, nel cambiare direzione e muoversi negli spazi più stretti o tra la folla.





    Maridi
    © Testi a cura di Alasse_Schwarz

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    Si definiscono maridi tutti quei feral che presentano tratti umanoidi dalla testa al bacino e una parte da creatura acquatica (non solo pesci, ma anche cetacei, molluschi, murene e così via) dalla vita in giù. Conosciuti anche come sirene o tritoni a seconda del loro sesso, sono creature degli abissi. Umanoidi dalla vita in su, rivelano il loro aspetto finché restano immersi in acqua, salata o dolce che sia.
    Quando emergono dalle acque in cui passano la maggior parte della loro esistenza, possono asciugare il loro corpo e mostrarsi come esseri umani completi, dotati di gambe.
    Il loro aspetto e la durata media della loro vita dipendono dalla temperatura delle acque in cui vivono: i Maridi delle acque fredde tendono a vivere più a lungo, anche fino a 300 anni, e hanno colori di pelle, squame e capelli freddi, spesso blu o verde scuro; i Maridi delle acque calde, invece, tendono ad avere vite più brevi – fino a 200 anni – ma sono molto più colorati dei fratelli del nord, con pelli più scure, e i colori delle loro squame sono caldi e fantasiosi, spaziando dal rosa al viola, dal giallo al rosso, all’arancio, in una varietà quasi ipnotica. Per questi Maridi i colori e le fantasie più esteticamente piacevoli sono discriminanti nella scelta del partner, vista la loro tendenza ad amare ciò che è bello.
    Tendono, quando nella loro forma marina, ad essere lunghi tra i due metri e mezzo e i tre metri.
    Vivono in una società di tipo monarchico e il loro regno si estende dalla costa orientale di Linelor fino alla Grande Barriera Corallina che traccia il confine più netto tra il mare e l’oceano.

    Riproduzione ~

    I Maridi sono mammiferi: il loro apparato riproduttore è situato nella coda, ed assomiglia molto a quello dei cetacei. La gestazione provoca, in genere, solo un lieve gonfiore nella coda, che però crea qualche problema nel movimento e in questo lasso di tempo delicato le donne tendono a ritirarsi in luoghi più appartati, per difendere se stesse e il nascituro.
    Biologicamente, possono procreare, oltre che con altri Maridi, con chiunque sia in grado di avere un rapporto con loro: al contrario che con altre razze, la razza del figlio di una Maride non dipende solo dal partner ma anche da dove la femmina porta a termine la gravidanza: se questa è portata avanti in acqua, il nascituro sarà invariabilmente un maride, anche se il padre fosse di un’altra razza; mentre, se la gravidanza è portata a termine sulla terra, un figlio ibrido nascerà della razza paterna – o, nel caso di un rapporto tra un maride e un elfo, nascerà mezzelfo.
    I figli “puri” delle sirene tendono a venir partoriti in acqua, ma se anche venissero partoriti sulla terra – altamente improbabile – nascerebbero Maridi.

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    ~ Usi & costumi

    Poiché i loro corpi sono per metà simili a quelli dei pesci tendono a non mangiane, ma non hanno problemi con molluschi, crostacei e, più in generale, qualunque animale non abbia una pinna.
    Sono grandi estimatori delle arti e della bellezza in generale, tanto da passare buona parte della loro vita a curare la loro bellezza e il loro canto, ma disprezzano tutto ciò che considerano brutto, tanto da non esitare a ricorrere alla violenza per estirpare ciò che vedono come una piaga.
    Se una Maride avesse un figlio che non rispetta i suoi standard di bellezza non esiterebbe a liberarsene.

    Rapporti con le altre razze ~

    Sono in buoni rapporti con tutte le razze che considerano esteticamente accettabili, quali ninfe, elfi, fate e vampiri. Disprezzano con varie intensità tutte le altre, ma ammirano – e invidiano – il talento dei nani con i metalli, per cui tendono a “perdonare” la loro bruttezza per quel tanto che basta a comprare i loro prodotti.

    ~ Bonus & Malus

    « Canto » [Solo per Maridi Femmine] La voce delle sirene è melodiosa e impregnata di magia: grazie ad essa le sirene possono influenzare la volontà di chi le ascolta, impiantando idee e desideri nella mente di chi ode il loro canto. Questo potere può essere, però, contrastato da una volontà forte e in nessun caso potrà portare l’ammaliato a farsi del male.

    « Morso velenoso » [Solo per Maridi maschi] I canini dei tritoni sono cavi come quelli dei serpenti e sono connessi a delle sacche di veleno interne alle gengive che producono un veleno simile a quello del pesce palla, che può bloccare la conduzione nervosa provocando paralisi, vomito, convulsioni e blocco cardiorespiratorio.
    Il cervello dei Maridi è in grado di gestire la produzione e il rilascio di tale veleno, sebbene tra un morso e il successivo debba passare un lasso di tempo di minimo un paio d’ore, giacché le sacche non contengono tantissimo veleno.
    « Disidratazione » Dato che la percentuale d’acqua nel loro corpo è più alta rispetto a quella di un umano sono sempre assetati e non possono mantenere la forma umana per più di settantadue ore di seguito. Passato il limite di resistenza concesso dal loro corpo subiscono un progressivo e sempre più rapido processo di disidratazione, che li fa apparire spossati, pallidi e scavati in viso. Tende anche a far progressivamente diminuire la loro magia, se ne dispongono.






    Tauri
    © Testi a cura di Tammaz

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    Si definiscono Tauri tutti quei feral che presentino di base un corpo antropomorfo sul quale si innestano tratti bovini. Non è raro che il corpo di base richiami quello di un umano o di una qualsiasi altra razza dai tratti simili: tali creature presentano sempre e inequivocabilmete un paio di corna sul capo, che crescono dalla nascita all’età adulta, fino a raggiungere le dimensioni originali del bovino da cui attingono. Altri tratti identificativi che, al contrario del palco, non sono comuni al genere sono la presenza di una coda e di pelle vaccina, che sono quasi sempre accompagnati da tratti somatici del viso che rimandano alla forma animale.
    Altro fatto assodato è che la presenza o meno di tratti ferali più marcati influisce proporzionalmente sul carattere e l’intelligenza dell’individuo, così come è nota una diversità caratteriale tra maschi e femmine che vede i primi, tendenzialmente, più iracondi, mentre le seconde risulteranno più cordiali.
    L’altezza dei Tauri varia dai sette ai nove piedi con un peso che oscilla tra le 380 e le 450 libre indifferentemente dal sesso. La loro aspettativa di vita è mediamente quella umana, da cui però si differenzia per sviluppo; i Tauri raggiungono la maturità fisica a soli sei anni, mentre restano mentalmente immaturi fino ai dieci.
    Tutti i tauri sono in grado di mutare aspetto nella loro forma bovina di riferimento; questa capacità è di solito utilizzata in ultima istanza per difesa, e molto più frequentemente per nutrizione; quest’ulitma circostanza impone però un limite minimo di tempo per la digestione che si aggira intorno alle sei ore. Come tutti i feral, mantengono la propria lucidità quando assumono la forma animale.

    Riproduzione ~

    Pur potendosi accoppiare con chiunque sia compatibile con la razza umana e bovina, gl’unici rapporti fertili si hanno tra due individui della stessa specie, tra Tauro maschio e giumenta, oppure tra una Taura e un toro. Tutte le altre combinazioni compatibili risulteranno sterili.

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    ~ Usi & costumi

    I Tauri sono pressochè caoticamente dislocati in Linelor, prediligendo i climi temperati fino alle alte latitudini. Non si può invero parlare di una civiltà che li accomuni, però si possono trovare piccole comunità nomadi che migrano in base alla disponibiltà di pascoli e terre fertili; tali comunità sono solitamente guidate da un maschio alpha che è l’unico riproduttore. In queste realtà vige la legge del più forte, che è l’unica riconosciuta, e che porta spesso i giovani maschi focosi a perire o ad allontanarsi per sempre dalla ‘mandria’. Non è anche raro che taluni di questi assembramenti siano scambiati per animali allo stato brado poiché, altra possibilità riconosciuta, alcuni di questi gruppi prediligono questo stile di vita. Tutti i Tauri sono vegani e tendenzialmente reggono poco l’alcol che, oltre ad influire negativamente sul loro carattere, produce anche nefaste flatulenze.

    Rapporti con le altre razze ~

    Tendenzialmente si rapportano in modo neutrale verso le altre razze di Linelor; provano però un moto innato di simpatia e rispetto nei confronti dei centauri.

    ~ Bonus & Malus

    Fisico taurino I Tauri hanno una forza straordinaria e una resistenza oltreumana alla fatica. Questo consente loro di sollevare fino a due volte il loro peso corporeo (massimale) e trasportare per lunghi tragitti dalle 90 alle 110 libre come carico standard.
    Pascolo I Tauri, data la stazza, mancano di troppa agilità. Questo li vede pesantemente penalizzati in tutte le circostanze che richiedono una risposta fisica fulminea.







    Si ringrazia #Michelle per l'aiuto con il codice!



    Edited by Maððie - 8/7/2023, 20:02
     
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