La Città Errante

Definirla una città è uno sforzo di fantasia, ma tanto ognuno la chiama come vuole: città Errante, Carovana, la Milletende e così via. Tutti hanno un nome e un’idea vaga di dove si trovi. Gira per le Pianure del Tramonto senza una meta precisa, portando il sapere accumulato ovunque ce ne sia bisogno. Quando una puerpera ha bisogno di assistenza, però, tende a stabilizzarsi presso il Grande Lago, noto anche come Occhio Azzurro.
Si riconosce da lontano, per gli sgargianti colori delle sue tende. Ogni volta che si sposta cambia faccia, perché i loro abitanti le piantano dove trovano posto, senza sforzarsi di essere ordinati. L’unica cosa che non varia è la presenza di uno spazio centrale dove di solito si accende il falò per cucinare, si cena tutti insieme e occasionalmente si balla o si gioca, oppure si discutono le decisioni da prendere.

Storia ~

La Città Errante rappresenta la memoria collettiva dei centauri, ma individuare il momento esatto in cui hanno stabilito di organizzarsi in questo modo non è possibile: è una cosa che è venuta spontaneamente, come molte nella vita della loro specie.
Il ricorso alla parola scritta è stato una necessità dettata dall’ineluttabilità della morte, ma ancora non si sono posti il problema di cosa fare di tutta quella pergamena, quando aggiogarsi dei carri ai fianchi non basterà più.
Per il momento, procedono così, raggruppandosi e raccogliendo perché è questo che l’istinto dice loro di fare.

~ Personalità di spicco

⚷ Gli Anziani sono un gruppo – quasi una casta – che raccoglie quei centauri che sono riusciti a raggiungere l’età senile e che, stanchi di esplorare, si sono riuniti per conservare le memorie delle loro tribù. Non hanno smesso di viaggiare, ma lo fanno in gruppo e portandosi dietro i testi scritti da ciascuno, provvedendo a scrivere le proprie memorie da lasciare in eredità agli altri.