Garret Tearsfall

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    L'oscurità cala quando muore il silenzio

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    Garret Tearsfall
    Vampiro357 anni (app. 27)28/02Etero

    « Col tempo si tende a dimenticare, ma alcune cose ti si scolpiscono nell’anima. »


    ~ Informazioni GeneraliNome Garret
    Cognome Tearsfall
    Popolo Vampiro nato umano
    Età 357 anni (app. 27)
    Data di nascita 28 Myhel’el 770 d.G.
    Orientamento sessuale Etero
    Stato civile Celibe
    Dimora Vandyra
    Stato sociale Benestante

    Prestavolto: Alucard from Castlevania: Lords of Shadow 2Crediti Konami








    Aspetto & Psiche ~Aspetto È alto 1.95, con i classici muscoli scolpiti e ben delineati, pelle cadaverica ma comunque tendente al grigiastro. I suoi capelli sono un insieme di fili di luna che lisci e candidi gli ricadono sin poco più sotto delle spalle, gli occhi ferini -e stranamente magnetici- di un giallo ambrato dalla pupilla affilata sono messi in risalto dalla sclera nera -probabilmente effetto collaterale della vampirizzazione-.
    Sulle mani presenta degli artigli affilati, coperti da dei guanti d’armatura in parte ammaccati e color ebano.
    Per il resto indossa una giacca lunga sino alle caviglie usurata e sfilacciata sulla parte bassa di un carminio oramai tendente al nero, poi pantaloni di tessuto nero e degli stivali d’equitazione.
    Segni particolari Delle cicatrici sul volto simili a crepe, una lunga cicatrice diagonale sulla schiena ed una voglia sul palmo della mano sinistra.
    Carattere Se qualcuno nasce testardo, anche sette secoli non lo cambiano, e Garret n’è l’esempio lampante. Testardo e sarcastico, si rivela essere un adorabile stronzo. Non si da toni altezzosi, né tantomeno si crede al di sopra degli altri, non l’ha di certo chiesto lui di diventare un vampiro, quindi perché mai trattare gli altri come pezze da piedi?
    Gli piace combattere, risponde a tono se stuzzicato, eppure è dotato di parecchia pazienza -maturata durante gli anni di non-vita-. Non si lascia spaventare da possibili pericoli cosa che lo rende abbastanza azzardato nelle sue scelte ma ehy, nessuno è perfetto.
    È cordiale, porta rispetto a chi n’è meritevole e se la situazione lo richiede, magari più per caso che per altro, se ne può uscire con qualche battuta. Tende anche a mantenere le promesse.
    Un insieme di cose che servono per celare quel suo continuo e persistente senso di malinconia e sofferenza che da anni compongono la sua vita.
    Altre informazioni Nonostante i lunghi anni che ha sulle spalle, alle volte gli capita ancora di graffiarsi la lingua o mordersi le labbra coi canini

    ~ AbilitàTalenti È un ottimo guerriero e stratega.
    Bonus: Nome « Sangue » Il sangue è tutto per i vampiri. In esso scorre il potere divino ed è attraverso questo che alimentano la loro sopravvivenza, poiché Zarustra non regala mai nulla che non debba essere guadagnato. Ma come i vampiri dal sangue prendono la vita, così la possono dare: ingerito o applicato sulle ferite, il loro sangue le guarisce, a prescindere dalla gravità, purché queste riguardino soltanto il corpo. Non ha effetto sulle malattie (fisiche e/o mentali) e sugli incantesimi. La rapidità con cui agisce dipende dall’età del vampiro. Viene poi naturalmente espulso dall’organismo nel corso della giornata.
    Malus: Nome « Seme di Zarustra » Il potere divino che ha dato origine allə vampirə è ciò che lə tiene in vita e gli impedisce di accedere alla magia, e, al tempo stesso, lə sottomette alla benevolenza della divinità. Ma così come è stato piantato il Seme può essere estirpato: un esorcismo abbastanza potente può dividere lə vampirə dalla scintilla che lə anima.

    Beni Materiali ~Effetti personaliUna spada spezzata ed una collana con una punta di freccia di zaffiro come ciondolo
    Armi Una spada lunga con la lama seghettata da un lato
    Tesori //
    Animali domestici //
    Mezzi di trasporto I suoi piedi
    Conto corrente #013

    « Sto solo cercando un rimedio contro la noia che mi opprime. »


    ~ StoriaLa sua storia non è composta da un susseguirsi di scelte sbagliate, accadimenti tragici o chissà che altro. Beh, magari qualche scelta sbagliata l’ha fatta, ma quelle solitamente sono dettate dalla stupidità del momento.
    È nato e vissuto in un modesto e pacifico paese, dove le giornate trascorrevano monotone ai suoi occhi, risultando sempre più noiose col passare del tempo, cosa che lo aveva spinto a fare cose sempre più avventate, uscendone magari con qualcosa di rotto o qualche ferita qua e là. La sua vita cambiò il giorno in cui impugnò per la prima volta una spada, vi era bisogno di volontari per combattere contro un gruppo di banditi a nord del paese, cosa che non si fece ripetere due volte. Fu così che si scoprì esser un abile guerriero, nonostante agl’inizi si limitasse a menar fendenti a destra ed a manca.
    Ma la domanda a cui di certo vorrete risposta è: come ha fatto a divenire vampiro?
    Di certo non per una scelta sbagliata.
    Aveva ventiquattro anni quando un’avvenente vampira aveva fatto la sua comparsa in paese alla ricerca di cibo. Risultò abbastanza impacciata ai suoi occhi, come se non avesse idea di come fare, dai lineamenti giovanili poteva avere sì e no un paio d’anni in meno di lui, poi quanti ne avesse sul serio era un altro conto.
    E tutto ebbe inizio quella sera. Lui le si era avvicinato forse incuriosito, forse per aiutarla visto il suo avanzare traballante, ci sono cose che non ci è dato sapere. Di certo il modo in cui s’approcciò era del tutto fuori contesto: aveva iniziato a punzecchiarla, comportandosi come se fosse stata una vecchia amica, un pessimo modo per rompere il ghiaccio insomma.
    Eppure da quell’approccio sbagliato, nacque una storia degna di tale appellativo, per quanto banale e sciocca potesse essere.
    Il loro era stato un continuo scambio di frecciatine e commenti al limite del sarcastico, di sfide lanciate più per gioco che per altro, di minacce a vuoto dette sotto ad un cielo stellato; poi si sa, da cosa nasce cosa.
    Non aveva motivo per tornare in quel paese sperduto, eppure ogni sera vi faceva ritorno, oppure s’incontravano a metà strada, sotto ad un albero o sulle rive di un fiume e parlavano, non più dei discorsi sciocchi dettati dal momento, non più di sfide inutili, ma di sogni, di un futuro totalmente incerto eppure così bello visto dai loro occhi. Garrite era conscio che non avrebbe potuto funzionare, lui prima o poi sarebbe morto, se non in battaglia per vecchiaia, mentre lei sarebbe rimasta sempre perfetta e stupenda, cristallizzata in quell’età giovanile, le aveva chiesto più volte di farlo divenire come lei, ottenendo sempre una risposta negativa. Loro si amavano e questo sarebbe anche potuto bastare per rendere questa storia a lieto fine, però forse una tragedia c’è stata.
    Accadde tutto in una notte come le altre in cui s’erano trovati a metà strada, lui reduce da una battaglia, sporco e privato dell’armatura che lei stessa gli aveva donato, lei tesa come una corda. Sarebbero dovuti fuggire assieme quella notte, un po’ per desiderio un po’ per le circostanze, ma se così fosse stato ora non vi sarebbe più niente da raccontare, perché quella fu la loro ultima scelta sbagliata. Garret non aveva vinto come s’era aspettato e la freccia che lo colpì in pieno petto ne fu la prova, purtroppo s’era andato ad immischiare in qualcosa più grande di lui, una cosa che non lo fece desistere, portandolo a combattere per proteggerla, nonostante fosse ben conscio che avrebbe potuto farlo benissimo anche da sola.
    Fu una battaglia che aveva già perso in partenza, la sua spada si ruppe il suo corpo cadde al suolo e con esso, anche quello dell’amata, entrambi ricoperti di sangue, forse morenti -lui di certo-, poi accadde.
    “Mi dispiace” Quelle furono le prime parole che udì quando riaprì gli occhi, solo in mezzo ad un bagno di sangue e con delle lacrime sul petto, ora immobile e non più vivo.
    Per quanto riguardava lei, non c’era, a fargli compagnia al suo “risveglio” vi erano solamente i cadaveri degli uomini ch’era riuscito ad uccidere ed il suo profumo.
    “Che bello schifo”.
    Il bestiolino più per noia che per altro si è preso un'abitazione a Vandyra, in fin dei conti è buio, un modo per uscire lo trova se vuole farsi una passeggiata... Già, ha preso un'abitazione giusto per aver un posto fisso nel caso la noia divenga troppo opprimente, in poche parole, ci passa poco tempo ma, sì beh, ce l'ha.


    Edited by Maððie - 8/8/2023, 08:53
     
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    Va bene.

     
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