Elitha

Si presenta di solito come una giovane dai tratti delicati, che a prima vista potrebbe somigliare a un’elfa oppure a una silphie. Porta i capelli – di un curioso misto tra argento, turchese e varie sfumature d’azzurro – lunghi fino alla vita e sciolti come un manto sulla schiena. La sua pelle è pallidissima, quasi perlacea. I suoi occhi grigi sembrano biglie di vetro.
Nelle sue apparizioni ai mortali si è sempre mostrata vestita di una tunica corta e leggera, ma soprattutto scalza. Chi l’ha vista l’ha sempre ricordata sospesa da terra, il che ha spinto gli scultori che la rappresentavano a cercare ogni sorta di escamotage per rappresentarla “in volo”.
Alcuni sostengono, tuttavia, che la sua voce risuoni nel vento anche quando non è presente in forma corporea e che per sentirla basti solo saper ascoltare. Che sia vero o meno, Elitha non lo ha ancora negato.
È, infatti, la dea della parola, “nata” da Alsive come portatrice di messaggi e, più in generale, di pace e armonia. È colei che ispira la risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo e che, pertanto, si invoca quando si stringono patti e accordi, anche di natura commerciale. Presiede alle promesse e ne conserva la memoria, ma non si occupa di punire i trasgressori: lascia volentieri questo compito a Mordenhaggart.
Per queste sue caratteristiche, oltre che da oratori, diplomatici, mercanti e avvocati, è spesso invocata come musa da poeti, romanzieri, storici e artigiani della parola in generale.

Rapporto con i mortali

❧ I drow non negano la sua esistenza, ma non la amano, sia in quanto emanazione di Alsive (e quindi divinità dell’aria), sia in quanto dea della concordia e della lealtà – valori a loro ben poco familiari.
❧ Gli elfi la venerano per i suoi attributi (per i quali la chiamano “la Custode”, ma anche “la Musa”) e la amano particolarmente in quanto emanazione di Alsive, che ritengono sia il loro creatore.
❧ I fatati venerano per i suoi attributi e la amano perché si sentono una vicinanza con la sua natura di “spirito del cielo”.
❧ I feral non hanno nei suoi riguardi un atteggiamento particolare, né in positivo, né in negativo. Tendono a invocarla quando giurano o fanno un accordo, ma perlopiù come convenzione, se è parte dell’educazione che hanno ricevuto.
❧ I genasi la venerano in quanto divinità elementale “minore”; quindi in prima istanza come emanazione/figlia di Alsive e poi anche per i suoi attributi specifici di dea.
❧ I licantropi tendono a prendere molto sul serio la sua natura di testimone della parola data e, più in generale, di custode della memoria, avendo spesso una cultura principalmente orale. Anche quando non la venerano come divinità principale, hanno cura di invocarla quando devono giurare, fare un accordo o raccontare una vicenda.
❧ I mezzelfi tendono ad approcciarsi a lei secondo l’educazione che hanno ricevuto dal genitore con cui hanno vissuto più a lungo.
❧ I nani non la amano particolarmente, in quanto divinità dell’aria e vicina agli elfi, ma prendono estremamente sul serio i giuramenti fatti in suo nome. Credono anche, sebbene non lo ammettano, in certi presagi che ritengono lei invii attraverso gli uccelli.
❧ Le ninfe amano particolarmente Elitha, come se fosse una sorta di “sorella maggiore” per loro (specialmente le silphie); proprio per questo, non giurano in suo nome, se non in occasioni particolarmente solenni e trattano bugiardi e spergiuri con eccezionale severità.
❧ Gli orchi e i mezzorchi nutrono per lei particolare rispetto, in quanto incarna i valori a cui tengono di più, ossia lealtà e onore. Giurare in suo nome equivale a giurare sul proprio onore e giurare su entrambi è il genere di gesto che pochi compiono e quasi mai più di una volta nella vita.
❧ Gli umani hanno nei suoi confronti un comportamento tanto variegato quanto lo sono i loro comportamenti, ma tradizionalmente tendono a giurare in suo nome e invocarla quando lo ritengono necessario, spesso per pura convenzione.
❧ I vampiri adottano nei suoi confronti gli atteggiamenti della razza di provenienza, ma non di rado a scopo puramente cosmetico: la loro immortalità, dopotutto, li autorizza a sentirsi indifferenti nei confronti degli dèi.

Rituali

❧ Il suo nome compare spesso e volentieri nelle formule di promesse e giuramenti, dai giuramenti dei testimoni nei tribunali fino ai voti nuziali (che di solito condivide con Kamalai), e persino nei contratti scritti tra mercanti o negli atti notarili.
❧ Nelle occasioni ufficiali, i suoi chierici vestono di azzurro cielo, a volte con stole bianche. Nelle occasioni luttuose, invece le loro vesti sono turchesi e le stole grigio perla o fumo.

Festività

❧ A lei è dedicato il Giorno della Concordia (4 nuruana’el nel calendario elfico), occasione in cui tutti i popoli di Linelor celebrano il fatto di essere in pace sia con eventi pubblici, sia nel privato, scambiandosi doni. Gli unici che rifiutano di celebrarla sono i drow e, più in generale, i fedeli di Xura, per non scontentare la loro dea.