Ulfein

Descrizione

Noto al volgo come “Ghignalupo dei dirupi”, l’ulfein è un canide diffuso soprattutto (ma non solo) sui Monti della Luna Crescente. Più grosso di un lupo, ama fare la tana nei pressi di strapiombi e dirupi, lungo i quali si muove con l’agilità di uno stambecco. Il suo corpo affusolato è coperto di candido pelo strato di nero, con l’eccezione del muso, così liscio da sembrare un teschio. La coda è voluminosa e quasi più lunga del corpo, molto apprezzata come pelliccia per signore… o lo sarebbe se valesse la pena di dare la caccia a un simile predatore solo per quella. Chiunque ne desideri una dovrà pagare a peso d’oro l’animale intero. La conformazione del muso crea l’illusione che abbia un costante ghigno sulle labbra.
Se lasciato in pace, non è aggressivo. Peccato che sia estremamente suscettibile: qualunque cosa può diventare motivo di un improvviso “attacco preventivo”. Tranne quando è a caccia. In quel caso, niente può distrarlo dalla sua preda, se non una minaccia diretta. È territoriale e tende a fare branco, cosa che gli consente di prendersela anche con avversari più grossi di lui. Dare la caccia (o semplicemente una lezione) a un gruppo di bipedi quasi mai è una faccenda complicata. È protettivo verso i suoi cuccioli, ma non si fa problemi a uccidere quelli dei propri simili, se appartenenti ad altri branchi.
Incrociarne uno può essere una delle ultime cose che si fanno nella vita. Fingersi morti non funziona e darsi alla fuga nemmeno. Attaccare per primi è una buona idea solo se si è in reale vantaggio, o si ha una strategia. Altrimenti è meglio offrirgli tutto il cibo che si può e sperare che lo accetti come “pedaggio”. Pare che qualche volta accada, il che è quantomeno una possibilità contro una morte certa.
Non è chiaro in base a cosa, ma pare che alcuni esemplari di ulfein abbiano talvolta scelto dei padroni, nel senso che li hanno seguiti fino alle loro case senza farsi notare e hanno cominciato ad appostarsi davanti a esse fino a convincere gli abitanti di non essere una minaccia. Sono stati praticamente loro ad addomesticare i loro padroni e non viceversa. Si dice che ne siano stati i terrificanti guardiani finché non hanno deciso di andarsene, a volte lasciando dietro uno o più cuccioli, altre (ma queste voci non sono confermate) i corpi smembrati dei suddetti padroni.
Nessun esemplare è mai stato visto rispondere a un comando diretto. Di solito, il ghignalupo si limita a guardare il suo padrone con quella sua perenne aria sorniona, come a chiedergli se vuole davvero dargli ordini, prima di tornare ai propri affari. Si sa, però, anche di ghignalupi che per difendere i loro padroni si sono fatti uccidere senza che nessuno lo abbia chiesto.
Uno di questi, Bajto, si dice abbia salvato la sua padrona. Quello che i racconti omettono è come la viverna che ha “eroicamente tenuto a bada” lo abbia poi masticato, lasciando a stento un pezzo di coda da seppellire.

Caratteristiche

❧ Verso Silenziosissimo, ringhia di rado e ancor più raramente ulula.
❧ Dieta Si ciba di carne, senza fare troppa distinzione su quale tipo di creatura finisca nel suo stomaco.
❧ Debolezze Il fuoco è la sua unica, grande debolezza. Non lo teme – o quantomeno non lo dimostra – ma è l’unica cosa in grado di metterlo seriamente in difficoltà, perché il suo folto pelo è altamente infiammabile.