Elfi

[Sottorazze: Drow, mezzelfi]

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    Elfi
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    Gli elfi ritengono di essere la razza più antica di Linelor.
    Praticamente immortali (non si hanno notizie di elfi morti per vecchiaia), sono caratterizzati da una bellezza eterea e dalle orecchie a punta. Questa loro longevità, unita alla passione per la bellezza e per le arti, li porta a coltivare con particolare cura le branche del sapere alle quali dedicano il proprio interesse. Questo li rende spesso sapienti e non è raro trovare elfi come esponenti di spicco della comunità scientifica.
    Completano lo sviluppo intorno ai centoventi o centotrenta anni, dopo di che smettono di invecchiare, il che rende quasi impossibile distinguere un elfo adolescente da uno plurisecolare. In generale molto alti (i maschi sfiorano e spesso superano i due metri, mentre le femmine sono di poco più basse), sono di costituzione molto esile. Il loro corpo è completamente privo di peluria, infatti i maschi sono del tutto privi di barba e non hanno alcun interesse a cercare modi magici di farsela crescere. Sono leggeri al punto che possono camminare sulla neve senza lasciare impronte.
    Non dormono come gli umani, seppure, volendo, possano farlo. Si abbandonano, piuttosto, a una sorta di dormiveglia molto lieve, simile a un sogno a occhi aperti, che non appesantisce i loro sensi, ma permette di recuperare le energie.
    Silenziosi come gatti, hanno sensi di eccezionale portata: riescono a sentire il cuore di un colibrì a cento passi di distanza, vedono alla perfezione tutto ciò che si trova nel raggio di un chilometro come se l’avessero sotto gli occhi e anche con la più piccola fonte di luce vedono come a mezzogiorno.
    Fortemente legati alla natura, vivono in simbiosi con essa, tanto che i più arrivano a non mangiare carne. Cultori di tutto ciò che è bello, sono appassionati di ogni forma d’arte, che sia musica, letteratura o artigianato. Sono particolarmente versati soprattutto nell’uso dell’arco e delle armi a distanza, oltre che nelle arti magiche.
    Sono definiti egoisti comunitari. Indifferenti alle situazioni che riguardano le altre razze, hanno cura solo dei loro simili. Si farebbero uccidere per proteggere gli altri elfi, anche senza conoscerli, ma difficilmente si muoverebbero per proteggere un indifeso appartenente ad un’altra razza, perché il primo dovere di un elfo è proteggere se stesso al fine di poter difendere gli altri elfi. Sono sempre calmi, mai affrettati nel prendere le decisioni, ma non per questo attendisti o indolenti. Se devono agire, lo fanno subito e con fermezza.
    Questo loro atteggiamento si declina anche una condivisione soprattutto del sapere, motivo per cui la lingua elfica risulta essere una delle più conservative a livello sia grammaticale sia sematntico: per potersi comprendere sempre, anche tra generazioni diverse e comunità distanti, gli elfi hanno istituito un gruppo di studiosi, riuniti nell'Accademia dell'Aria, che cura unicamente lo studio della lingua elfica, le grammatiche e il dizionario. Sono fermamente convinti che il sapere sia il bene più prezioso da condividere con i propri fratelli e sorelle. Per questo, non solo non si mentirebbero mai a vicenda (se non a fin di bene), ma questa conoscenza condivisa li rende poco inclini a essere superstizioni.

    Riproduzione ~

    A causa della lentezza del loro invecchiamento, anche i cicli riproduttivi sono molto lenti. Le elfe iniziano a essere fertili solo una volta completato lo sviluppo fisico e smettono di esserlo intorno ai duemila anni. In media, per concepire hanno una possibilità ogni sei anni. La gravidanza dura più o meno quanto quella umana, ma comporta molti più rischi.
    Biologicamente, possono procreare con chiunque sia in grado di avere un rapporto con loro. Possono essere toccati dagli elementali e generare genasi.

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    ~ Usi & costumi

    Gli elfi sono viaggiatori. Quando si stancano della vita sedentaria, in genere si mettono in viaggio in cerca di nuove scoperte.
    Nonostante la longevità, abborriscono la pratica del suicidio, ma non sono contrari all’eutanasia. Hanno un rituale funerario, ma lo usano così di rado che è come se non lo avessero. Bruciano i loro morti e ne distribuiscono le ceneri nei luoghi a essi più cari. Il colore del lutto è il bianco e non hanno un periodo definito per portarlo: dura finché dura il loro dolore.
    Per quanto riguarda i matrimoni, sono poco interessati a cerimonie e simboli, convinti che la base della relazione sia il sentimento reciproco. In generale, i matrimoni elfici sono feste il cui scopo è condividere con i propri simili la felicità dell’unione.
    Molto più importanti sono le cerimonie per le nascite dei nuovi nati, dato che sono così rari.

    Rapporti con le altre razze ~

    Gli elfi sono affezionati unicamente ai loro simili.
    Guardano con simpatia alle ninfe, alle fate e ai maridi, mentre con i mezzelfi hanno un rapporto oscillante e tendono ad accettarli solo e soltanto se cresciuti in comunità elfiche e secondo i loro principi. Apprezzano i genasi, ma hanno categoricamente bandito quelli del fuoco dalle loro foreste.
    Verso i centauri e i mannari sono diffidenti, così come verso gli umani.
    Disprezzano i non-morti, ma riservano il loro odio solo ai drow e ai demoni.

    ~ Bonus & Malus

    « Sesto senso » Essendo molto legati alla natura, gli elfi sono sensibili alla magia. Possono percepirla e riconoscerla pur non avendo alcuna propensione a utilizzarle e/o non avendola mai studiata. In maniera del tutto istintiva, riescono a capire se qualcosa o qualcuno è stato esposto alla magia o ha subito un qualche incantesimo e di che tipo, pur non riuscendo a determinare quale incantesimo nello specifico.
    « Udito delicato » Il finissimo udito elfico è un’arma a doppio taglio: capace di cogliere il battito cardiaco di un colibrì a cento passi di distanza, risente di qualunque stimolazione eccessiva. Gong e campane sono nemici giurati di questo fragile strumento e persino una folla eccessivamente rumorosa potrebbe costringere l’elfo a dovesti coprire le orecchie con le mani.






    Drow
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    I drow sono i discendenti degli elfi sconfitti nella Grande Guerra, che si sono rintanati nelle tenebre del sottosuolo.
    Più bassi e (di poco) più robusti degli odiati cugini, raggiungono al massimo i centottanta (i maschi) e centosessanta (le femmine) centimetri, ma non hanno nulla da invidiare loro in quanto ad agilità. Tratti caratteristici sono la pelle grigia come la cenere, i capelli bianchissimi (che curano in maniera quasi ossessiva) e le orecchie a punta. Il colore delle iridi è un tratto di particolare importanza perché divide i purosangue (orgogliosi delle loro iridi rosse) dai non purosangue, ovvero tutti quelli nati da unioni miste, che in genere hanno iridi azzurre o viola. Sebbene, infatti, esistano eruditi che chiamano questi meticci mezzelfi, i drow hanno fatto un supremo sforzo di volontà per eliminare tutto ciò che potesse ricollegarli ai loro antenati. Dunque preferiscono definire impuri i figli di femmine drow che hanno avuto rapporti esotici. Le nobili tentano di solito di liberarsi di questi frutti sgraditi o di scaricare le colpe sui loro mariti, dando loro la colpa di avere un ramo marcio nell'albero genealogico o un seme debole, che ha dato quindi un frutto guasto.
    Dagli studi condotti su questa razza ancora giovane (rispetto alle altre, almeno), pare infatti che con il tempo il genere "purosangue" tenda a prendere il sopravvento e che anche i figli di una pura e di un impuro finiscano per somigliare sempre più alla madre. Ci sono testi secondo cui un impuro dagli occhi azzurri darà figli dagli occhi viola, mentre un impuro dagli occhi viola darà purosangue dagli occhi rossi, ma non è chiaro perché talvolta impuri dagli occhi viola diano figli dagli occhi azzurri e presunti purosangue occhi rossi diano figli con occhi viola o azzurri.
    Gli studiosi hanno anche provato a interrogarsi sulla possibilità che gli occhi azzurri abbiano semplicemente una correlazione con l'albinismo che talvolta colpisce alcuni esponenti di questa razza, dando loro un incarnato quasi perlaceo e, per l'appunto, occhi di varie gradazioni tra il rosa, il lilla e un azzurro slavato. Questi albini sono considerati una disgrazia e creduti deboli e inutili, per quanto pare che esista un circolo di bordelli specializzati proprio in albini, poiché si dice che a porte ben chiuse alcune femmine siano disposte a riconoscere agli albini una certa avvenenza. Chiunque osi affermare qualcosa del genere in pubblico, tuttavia, rischia pene corporali che vanno dallo schiacciamento dei pollici al taglio della lingua.
    La loro attesa di vita si aggira intorno ai novecento anni, circa, ma i loro tempi di sviluppo sono gli stessi degli elfi. Raggiungono la maturità intorno ai duecento anni e cominciano l’invecchiamento vero e proprio intorno ai seicento o settecento, a seconda dell’individuo.
    Per quanto riguarda i sensi, tatto e gusto sono pari a quelli umani, mentre l’olfatto è spasso danneggiato dall’abuso di incensi profumati nelle cerimonie religiose. Il loro udito è fine quanto quello degli elfi, mentre la vista diurna è pari a quella degli umani; per quanto riguarda la notturna, invece, è superiore persino a quella degli elfi, in grado di distinguere forme e colori anche in totale assenza di luce.
    Versati nella magia tanto quanto gli elfi, disprezzano l’uso degli archi e delle spade e tendono a prediligere, di contro, balestre e pugnali.
    Oltre alla loro lingua, il drowish, si servono per comunicare di un complesso insieme di segni, solo in apparenza casuali, che imparano fin da piccoli.

    Riproduzione ~

    Biologicamente, possono procreare con chiunque sia in grado di avere un rapporto con loro. Possono essere toccati da un elementale e generare un genasi.

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    ~ Usi & costumi

    Organizzati in società di stampo matriarcale, vivono in città sotterranee la cui ubicazione è nota soltanto a loro.
    I maschi vivono per servire e proteggere le femmine, alle quali sono totalmente sottomessi. Per quanto riguarda la suddivisione dei ruoli, le femmine occupano tutte le posizioni di potere, dal governo delle città alla proprietà di esercizi commerciali. I maschi sono considerati poco più che oggetti, educati a venerare, temere e servire le femmine senza discutere e a scusarsi per le loro mancanze anche quando non sanno quali sono. I pochi spazi dove gli uomini possono farsi un nome sono quelli che richiedono destrezza manuale, come l'artigianato, o la forza delle armi (ma sempre al comando delle femmine), oppure in compiti di cura e servizio. Possono apprendere la magia, ma non insegnarla.
    La prostituzione maschile è approvata e considerata un mestiere onorevole; quella femminile e bandita come un affronto all'ordine naturale delle cose che pone le femmine in cima alla piramide sociale.
    La schiavitù è socialmente accettata, poiché tutte le altre razze sono considerate inferiori.
    Nonostante esistano le leggi, è apprezzata l’abilità nell’eluderle senza essere scoperti. I rei sono proprio per questo puniti con particolare severità.

    Rapporti con le altre razze ~

    La lealtà, per i drow, non esiste. Esistono solo il tornaconto e il rispetto per chi garantisce il sostentamento. Parlare di “buoni rapporti”, anche all’interno della razza stessa, è molto relativo.
    Disprezzano i demoni e tutte le razze ibride (feral, mannari, fate e folletti, mezzelfi e genasi), che considerano impure. Odiano i nani, che a forza di scavare spesso sconfinano nelle loro città, e vedono gli umani come deboli, buoni solo ad essere catturati e usati come schiavi. Sono affascinati dai vampiri, ma non lo ammetterebbero nemmeno sotto tortura, mentre per gli elfi provano qualcosa di così feroce e atavico che non hanno nemmeno una parola per definirlo.

    ~ Bonus & Malus

    « Scurovisione » Ogni drow è in grado di vedere nel buio totale senza bisogno senza bisogno di fonti di luce esterne.
    « Fotosensibilità » Gli occhi dei drow sono ipersensibili alla luce, specialmente se hanno trascorso gran parte della propria vita sotto terra. La luce solare affatica loro gli occhi e qualunque sorgente di luce troppo vicina e/o direttamente puntata sui loro volti può accecarli o stordirli per un periodo direttamente proporzionale all’esposizione.







    Mezzelfi
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    Nati dall’unione degli elfi con alcune razze non elfiche, sono una razza piuttosto recente e poco diffusa.
    Per lungo tempo odiati e scacciati, sono spesso raminghi e poco inclini alla vita sedentaria. Solo negli ultimi secoli i pregiudizi contro di loro sono venuti a cadere e le comunità hanno imparato ad accettarli con minore diffidenza; tuttavia, gli elfi tendono ad accettarli tra loro solo se hanno avuto un’educazione che ritengono consona. Per questo, sta diventando meno strano vedere giovani e giovanissimi mezzelfi nelle comunità elfiche, accanto al genitore elfico. Più resistenza incontra la presenza del genitore non-elfo, che viene guardato con diffidenza anche quando tollerato.
    Sul piano fisico, sono più robusti degli elfi – dei quali mantengono le orecchie a punta, sebbene ridotte – e meno slanciati. I loro sensi sono meno acuti, sebbene di gran lunga migliori rispetto a quelli umani, e l’aspettativa di vita si aggira intorno ai trecento anni, ma hanno la medesima propensione per la magia. Raggiungono l’età adulta intorno ai quarant’anni, nel doppio del tempo che impiegherebbe un umano, dopo di che l’invecchiamento rallenta fino ad essere impercettibile, tanto da iniziare a diventare evidente solo negli ultimi decenni di vita, quando il viso inizia a dimostrarsi più maturo e umano.
    Anche i figli dei drow nati da unioni con non-drow sarebbero in teoria mezzelfi, tuttavia questi bambini vengono in genere cresciuti come drow impuri ed educati a comportarsi come purosangue nello sforzo di dimostrarsi degni di esistere. Sono generalmente malvisti e la comunità scientifica drow cerca anche una correlazione tra loro e il fenomeno dell'albinismo. Proprio per questa loro imperfezione di fondo le nobili drow tendono a liberarsi di questi frutti sgraditi dei loro capricci, annegandoli come gattini nella massima segretezza. Lasciano talvolta sopravvivere i maschi impuri, se ritengono di poterne trarre un utile, ma si liberano sempre delle femmine, per non minare il delicato equilibrio di potere che tiene in piedi la loro società.

    Riproduzione ~

    Possono riprodursi con chiunque sia in grado di avere un rapporto con loro. A seconda della percentuale di sangue elfico nel loro corpo, potrà nascere un figlio mezzelfo o meno. Con le razze non umane è più alta la possibilità che il figlio nasca della razza dell’altro genitore, a meno che il sangue elfico non sia ancora piuttosto forte (massimo terza generazione), mentre con quelle umane il figlio nascerà sempre mezzelfo.

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    ~ Usi & costumi

    I mezzelfi sono un non-popolo che tende a vivere integrandosi in altre comunità o come un ramingo.
    Se per i figli di elfi (specie cresciuti con il genitore elfico) è più semplice integrarsi nelle varie comunità, spesso si rivela invece più complesso per i mezzi drow, che preferiscono farsi trattare come drow impuri, quando costretti a vivere nelle società sotterranee. Spesso, tuttavia, per loro è questione di sopravvivenza. Dove i mezzelfi sono almeno riconosciuti come razza, i mezzi drow non godono nemmeno di questo privilegio.

    Rapporti con le altre razze ~

    I mezzelfi figli di elfi tendono a integrarsi facilemnte nelle comunità del genitore elfico con cui vivono. Maggiore diffidenza è riservata a quelli cresciuti con il genitore umano, ma non tale da rendere impossibile una eventuale integrazione. In entrambi i casi, gli elfi li trattano come cugini, associando comunque loro un legame di parentela.
    Altre razze con cui i mezzelfi tendono di solito ad andare d'accordo sono fatati, feral, genasi e ninfe.
    Nel caso dei nani, la reciproca antipatia deriva dal fatto che i nani insistono a trattarli come elfi e i mezzelfi mal sopportano questo modo di liquidarli in base alla forma delle loro orecchie. Non è raro, però, che acquisiscano nei loro riguardi alcuni dei pregiudizi del genitore elfico e della sua comuni.
    Nel caso dei non-morti, sono i mezzelfi a non voler avere a che fare con loro.
    Per quanto riguarda i mezzi drow, tendono ad assimilare in tutto e per tutto gli atteggiamenti tipici dei drow, per dimostrare di essere "più puri dei purosangue". Sono, infatti, pochissimi i mezzi drow che vivono fuori dalle città sotterranee.

    ~ Bonus & Malus

    « Intuito » I mezzelfi figli di elfi ereditano dal genitore elfico la sensibilità per la magia. Anche senza alcuna capacità di praticarla, sono in grado di riconoscerla quando se la trovano davanti, sebbene non di capire di che tipo di magia si tratti.



    « Vista crepuscolare » I mezzi drow (o drow impuri, come usano chiamarli i loro genitori) sono in grado di vedere chiaramente anche con illuminazione scarsa o minima. Una notte stellata è per loro chiara come un mezzogiorno estivo.
    « Udito sensibile » L’udito dei mezzelfi figli di elfi è inferiore solo a quello del genitore elfico. Per questo, la tolleranza verso i suoni forti si rivelerà sensibilmente più alta nei mezzelfi, tuttavia qualunque “sovraccarico” sensoriale può portare confusione e/o stordimento anche piuttosto severi.

    « Fotosensibilità » Data la capacità dei loro occhi di cogliere la luce in maniera più efficiente, i mezzi drow sono sensibili alla sovrastimolazione della vista. Luci forti o troppo vicine, se guardate direttamente per un periodo prolungato possono stordirli e/o accecarli per un periodo direttamente proporzionale all’esposizione.







    Edited by Maððie - 8/7/2023, 19:58
     
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