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.“I am the tears in the skySoga, Fiume D'Inverno
Il torrente senza meta
Le fiamme bruciavano ormai con una certa intensità, e talvolta una lieve folata portata dallo sbalzo di temperature del tramonto, minacciava di farle andare fuori controllo gettando fumo e cenere sulla sagoma incappucciata che tentava di tenere il dominio della fiamma crepitante. Questo finchè una bestia scura protese i suoi denti verso il suo capo, cogliendolo alle spalle e spingendolo ad agitare furiosamente il bastone avvolto nella stoffa.
Bucefalo, ombre! Dovrei metterci TE, sul fuoco.
Sbottò, borbottando con un'occhiata irritata al bue, parcheggiato col carretto all'ombra di un albero ad alcune dozzine di metri dalla strada che costeggiava la parete rocciosa, intento a tentare di masticargli via il lembo di stoffa del cappuccio. Il fuoco neo-acceso intanto lambiva con un lieve crepitio la sagoma di un volatile di modeste dimensioni, tanto sfortunato da fare da decorazione ad uno spiedo di legname posato su due croci ricavate da altrettanti ramoscelli e conficcate malamente nel terreno.
Dal sacchettino appeso alla sua vita si affacciò appena la faccia scagliosa di una piccola salamandra, evidentemente più interessata che intimidita, al caotico battibecco esterno. Del resto ormai erano parentesi abituali, la vita da girovaghi era più abitudinaria di quanto molti potessero pensare. Se si prendevano i giusti accorgimenti, certo. Ad esempio avrebbe potuto addestrarsi più lontano dalla strada e rischiare le bestie o più vicino e attirare lo sguardo di qualche banda di furfanti. E lui aveva addosso più carne che averi, per cui..✕ schema role by psiche
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Aisha Lynch
Una piccola creatura volava nei paraggi, attirata dalla luce del fuoco. Una Fatina, anche se poteva essere scambiata per un lucciola se non fosse per la sua aura brillante blu cobalto. La carnagione presentava colori molto tenui e morbidi, di un rosa perlaceo. Gli occhi erano due splendidi pozzi blu cobalto. La piccoletta continuava a volteggiare raggiungendo così il bue, ma a debita distanza per non farsi mangiare. I tratti del viso sembravano l’incarnazione della natura e ricordavano i tratti dolci delle ninfe o delle creature più pure ovvero l’ incarnato di bellezza e dolcezza. Infatti i tratti sono armoniosi. La sua pelle era liscia e setosa, poteva ricordare per tatto e temperatura i petali dei fiori. Indossava degli abiti fatti con petali di rosa rossa che formano il corpetto regolabile da un intreccio di fili d’erba dietro la schiena. La gonnellina invece era fatta da più petali ed era corta. Le grandi ali bianche simili a quelli di una farfalla.
-Mangereste un vostro amico?-
Trillava una vocetta allegra e docile, verso Soga se l’avesse raggiunto. Si scorgeva una collana con un rubino al collo, il suo catalizzatore di cui mai si separa.
-Philip?-
Finalmente iniziò a chiamare chi cercava ovvero un gattino grigio e bianco.. -
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Il torrente senza meta
Stava continuando operosamente ad attizzare il fuoco, quando una voce lo raggiunse. Un sopracciglio si inarcò sorpreso mentre il capo si voltò da sotto il cappuccio per scrutare il bue, per paradosso il colpevole più vicino, in quel momento, data l'assenza di valide alternative. Che il bue parlasse poteva comprenderlo, poteva tollerare che si prendesse delle confidenze, ma quel timbro di voce sembrava decisamente stonato per il bue.
Bucefalo, ti sono cadute le..
Improvvisamente si rese conto di una piccola figurina che pareva librarsi poco al di la, spingendolo a stringere con prudenza la mano sull'asta avvolta dalla stoffa. Ad uno sguardo attento pareva un essere fatato. Capricciosi, rancorosi, indiscreti, problematici. Almeno per esperienza personale. La squadrò con aria enigmatica per qualche secondo, prima di sollevare il mento, puntando il piccione in fase di cottura con lo stecchetto impugnato nell'altra mano.
Sarebbe già sul fuoco se il piccione avesse saputo tirare il carro.
Professò con un tono freddo e indecifrabile, tanto bastava da rendere difficile capire se stesso esagerando o dicendo sul serio. Specie visto lo sguardo guardingo con cui scrutava intensamente la fata. Che nella circostanza attuale poteva effettivamente rientrare tanto nel piatto del giorno tanto quanto in una visitatrice sospetta.✕ schema role by psiche. -
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La Fatina era tutta impettita ma in modo bonario e giocoso, da chi era avvezza a fare degli scherzetti. Effettivamente la voce della piccoletta era squillante, ma dolce e melodiosa, tipico di creature di quella tipologia. Le ali si muovevano quanto bastavano per mantenersi sospesa a poca distanza da lui. Effettivamente lei era capricciosa, indiscreta e a volte problematica… ma anche rancorosa se proprio la trattassero male, ma è fondamentalmente buona.
- Io lo proteggerò. Non lo mangerai.
Prendendo sul serio la questione, gonfiando le guanciotte e fissando l’altro un po’ indispettita, iniziò a svolazzare attorno a lui, come a infastidirlo, in quello che era uno scherzetto fastidioso, ma pregno di premura verso l’animale, iniziando a fare anche delle pernacchie e linguacce, con fare infantile e fanciullesco.
Ma poi si bloccherebbe a prescindere dalla reazione altrui, lo guarderebbe attentamente.
- Che musone!-
Sbuffò dalle narici, arricciando anche il nasino.. -
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Il torrente senza meta
Il fuoco scoppiettava con una notevole quantità di fumo, mentre si dilettava ad attizzarlo alla bell'e meglio con il bastoncino, alzando contemporaneamente il capo e un sopracciglio nell'udire l'affermazione della creatura minuta. Per qualche secondo rimase in silenzio, prima di scuotere la testa tornando al piccione sul fuoco, borbottando fra se e se.
Terrificante..
Difficile argomentare a cosa si riferisse: se alla visione immaginaria di una fatina intenta a difendere un bue dall'essere fatto arrosto, se all'eventualità di essere costretto a saltare un pasto o se verso il prospetto di dover scacciare una fata con un bastone.
Dovevo imbarcarmi per mare. Almeno hanno le sirene.
E il pesce. Fresco, ottimo, reperibile pesce gratuito. Non doveva dimenticarlo. Invece no, doveva girare su un carretto, con un mulo pigro e la polvere.
Uno sbuffo seccato seguito da qualche colpo di tosse e dei convulsi gesti esagitati della mano libera, volti a scacciare il fumo molesto, fecero eco alla mole pessimistica di pensieri. Il fumo non scacciava le fate? O forse erano le vespe? Sollevò lo sguardo verso la creatura alata con un baluginio indagatore, per qualche breve istante.✕ schema role by psiche. -
+1 .Grimm HamlinRazza: Folletto • Età: 14 anni • Orientamento: Aro Ace • conto corrente • outfitA quella bizzarra situazione non potè che unirsi un altra piccola figura alata, a dirsi un ragazzino, poco più che un mocciosetto vestito di foglie e con due treccine che sfumavano in un blu innaturale. Anche le ali simil insetttoidi, da farfallla, riprendevenano quel colore ma creando sfumature col verde. Un piccolo pony pezzato con più pancia che zampe gli galoppava dietro. A vederla così si sarebbbe visto solo l'equino e una sorta di insetto. "Non mi prendi! Non mi prendi! Non mi prendi!" Cantilenava una vocetta degna dell'aspetto di quel piccolo giovincello che si stava rivolgendo al cavalllino. Era una gara dunque. "Oh..." Ma il folletto subito venne distratto dalla presenza della sua simile. "Ehi!" La saluto cercando di saltarle praticamente addosso. "Che ci fai con quel tipo inquietante?" Le chiese poi sussurandole all'orecchio con aria curiosa. "Mi piace il tuo amico, sai." Disse poi indicando la bestia che tirava il carro. "Bene, che si mangia, signor cuoco?" Chiese quindi allo sconosciuto con fin troppa confidenza dopo aver preso forma umana ed essersi seduto accanto al focolare per godersi il calduccio. Fu allora che dalla criniera folta del pony sbucò un topolino di campagna che, zampettando zampettando, raggiunse la spalla di Grimm. Brownie invece si mise a brucare.Borsa:Flauto
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Edited by -Bard- - 6/4/2022, 18:23. -
.“Vivere significa saper godere intensamente di ogni attimo...Aisha Lynch
Insisti, persisti, raggiungi e conquistiNon si avvicinava mai al fuoco del tutto, anzi cercava sempre di essere dispettosa con l’altro, ma non con cattiveria ma perché era avvezza agli scherzi e giochi, con fare infantile nemmeno avesse 4 anni umani. Ma nell’udire il suo borbottio, se fosse ancora vicino a egli e non l’avesse scacciata.
«Terrificante cosa?» Incalzò per comprendere appunto cosa trovasse terrificante. Ma alle sue successive parole, iniziò a mettere un broncio.
«Preferisci le sirene che alle fate?» Gli diede pure il “tu”, per l’offesa subita, gonfiando le guanciotte, iniziando a fargli le linguacce ancora.
«E che hanno le sirene più di noi fate?» Lo incalzò ancora, fissandolo intensamente. Ma quando vide avvicinarsi un folletto, lo sguardò si illuminò, fissandolo attentamente. «Sembra più divertente di te.» Sussurrò contro Soga, allegra nel vedere un parirazza. «Ehi.»
Agitò le manine felice, avvicinandosi ora, prima di spalancare le braccine per abbracciarlo. «Cercavo di capire quanto sia inquietante anche parlandoci, sai preferisce le sirene che noi, ha proprio cattivo gusto.» Parla come se l’altro non lo sentisse, mentre si strofina le mani.
«Vuole un bue sennò non cucina.» Tratteneva una risata.✕ schema role by psiche. -
+3 .“I am the tears in the skySoga, Fiume D'Inverno
Il torrente senza meta
La prima domanda della fata ebbe come solenne risposta un criptico..
Esattamente.
Per quanto riguardava invece le sue personalissime preferenze, il genasi si arrestò un attimo, sollevando lo spiedo di legno e voltandosi a guardarla con l'aria di chi pare prepararsi ad una lunga digressione, quindi esordì:
Si. La coda. Non sanno salire sulle imbarcazioni.
Tra le altre cose. Ma quello era il fondamentale. Un'argomentazione efficace, per suo modo di vedere. Tristemente le brutte notizie non sembravano finite, perchè qualcos'altro parve avvicinarsi di buona lena, senza curarsi di essere discreto o guardingo. Lo sguardo adombrato dal cappuccio saettò da parte a parte. Doveva essere uno scherzo. Era capitato vicino a un festival di solstizio? Doveva aspettarsi anche un nano ubriaco?
Che si mangia.
Ospiti ciarlieri. ben cotti.
Constatò, muovendo minacciosamente il ceppo, prima di venire travolto da una nube di fumo, che si apprestò rapidamente a scacciare tornando a aggiustare le braci sotto la fiamma.✕ schema role by psiche. -
+1 .Grimm HamlinRazza: Folletto • Età: 14 anni • Orientamento: Aro Ace • conto corrente • outfitSoga doveva ritenersi fortunato o sfortunato ad essere incappato in ben due fatati? Probabilmente la seconda dal suo punto di vista. Alla fine erano come dei fastidiosissimi insetti... eppure ancora li sopportava! Grimm comunque era stato preso dalla vista della fata ed era rimasto a pettegolare con lei. "Le sirene!? Ma come osa!? Che affronto!" Rimase a sussurrare sconcertato con la sua simile. "Inquietante e stupido, mph!" Lo insultò quindi bofonchiando a braccia conserte. La sua forma umana era ben poco diversa, aveva perso solo quel pizzico di visibile magia e ora non sembrava che un semplice moccioso petulante. "Guarda che non mi fai paura." disse offeso come un bimbo per poi fargli una linguaccia quando l'altro disse che avrebbe mangiato lui e la sua nuova amichetta. un comportamento molto maturo da parte sua. Decisamente. Però poi si soffermò ad osservare il fumo con aria pensosa. Qualcosa lì non andava, era sbagliato... ma sì, certo, mancava qualcosa di fondamentale.
"Sapete c'è solo una cosa che manca in questo falò: i canti e la musica." Affermò convinto alzandosi in piedi con le mani sui fianchi. Per un attimo sembrò stranamete serio.
"Sentite che alone di noia e tristezza, non va mica bene, eh." Continuò scuotendo la testa in maniera negativa.
"preferisci il flauto o la lira? o forse dovrei cantare qualcosa?" chiese quindi al tipo inquietante con una foga ed eccitazione che aveva spazzato via "ogni briciolo della sua precedente serietà. sembrava curioso di sentire la risposta dello sconosciuto,
"no no, io suono e voi due cantate." constatò fosse la cosa migliore.
"vedrete ci divertiremo!" esclamò per poi iniziare a suonare una allegra melodia con il suo flauto di legno ben lavorato e poi invitare la fata a ballare con lui. alla fine l'aveva scelto comunque lui lo strumento da suonare.Borsa:Flauto
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+1 .“Vivere significa saper godere intensamente di ogni attimo...Aisha Lynch
Insisti, persisti, raggiungi e conquistiLo osservò a lungo Soga, la Fata assottigliò lo sguardo. «Mhh…» Poco convinta delle sue prime parole, ma quando sollevò lo spiedo dal legno, iniziò a sbattere di più forte le ali come se fosse pronta a scappare, nemmeno avesse fatto chissà cosa. «E allora perché preferisci delle creature che non salire invece delle Fate che possono fare compagnia volando?» Tralasciando il fatto che se le ali si fossero inumidite era difficile poi volare, ma dettagli. «Quindi ti stai cucinando… Bene bene…» Strofinò le mani come se avesse in mente chissà cosa… ed effettivamente mancava un nano ubriaco per completare quel quadretto davvero singolare. Mentre la piccoletta annuì. «Già un vero affronto. Però possiamo dargli l’opportunità di farsi perdonare… Decidiamo cosa deve fare e glielo diciamo, così lui lo fa. » Dava per scontato che Soga in caso facesse quanto dicono loro. Povera ingenua probabilmente. «Inquietante sì… Stupido dipende se riesce a farsi perdonare.» Parlottano come se l’altro non ci fosse. «Pensi che voglia farci paura?» Poco convinta lo guardò, mentre iniziò anche lei a fare le linguacce. Ma si interruppe al dire di Grimm. «Uh si… Canti e musica… Cantiamo? Danziamo?» Iniziò a gasarsi e di brutto. «Io preferisco la lira e io canto.» Si indicò. «Ottimo per farsi perdonare deve cantare insieme a me, mi piace… » E si avvicinò a Soga. «Su canta con me…» E iniziò a intonare una canzone d’amore a tratti buffa, mentre con le manine incitava l’uomo a cantare con lei.✕ schema role by psiche. -
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Il torrente senza meta
Strade solitarie oasi di polvere, pace e quiete un paio di scatole.
Qualunque topo di biblioteca avesse mai scritto quelle massime non doveva aver mai viaggiato più lontano del suo pitale. Lo sguardo roteò lentamente, mentre il ciarlare si trasformava in uno strimpellare che con ogni probabilità avrebbe mandato in fumo ogni possibilità di trovare un altro volatile tanto pollo da restare nei paraggi.
Il bastoncino nodoso nelle mani nascoste dalle larghe maniche prese a punzecchiare stizzito il piccione mentre un brontolio basso faceva eco al fuoco scoppiettante. Cantare, bah. Un occhiata traversa, mentre sulla testa dei due ospiti autoinvitati due piccole sfere d'acqua prendevano ad addensarsi quasi casualmente. Lo sguardo tornò lentamente al pasto.
Sembra venga a piovere.
Quasi in risposta le due sfere sarebbero esplose, rilasciando il liquido cristallino, mentre il piccione continuava invece a sfrigolare imperterrito.
Ma guarda.
Accennò, osservando dalla penombra del cappuccio il fuoco con un impercettibile sorrisetto di soddisfazione, aspettandosi di sentire lamenti di vario tipo.✕ schema role by psiche. -
+2 .Grimm HamlinRazza: Folletto • Età: 14 anni • Orientamento: Aro Ace • conto corrente • outfit"E' un idea geniale." Esclamò Grimm, sorpreso come se l'idea fosse stata davvero geniale, quando sentì che la proposta per perdonare l'affronto subito da Soga fosse fargli fare qualcosa stato dettagli da loro. Presto una allegra melodia rallegrò il focolare per la somma "gioia" del genasi. Il folletto in forma umana suonava allegramente il suo flauto danzeggiando un pò mentre la fata aveva preso a cantare una canzone d'amore a tratti buffa spronando giocosamente Soga a fare lo stesso. L'uomo però a quanto pareva era anche stupido oltre che inquietante perchè non fece nulla per ottenere il suo perdono ma, anzi, improvvisamente due piccole sfere d'acqua comparvero sopra la testa dei due fatati. Quando sentì che sarebbe venuto a piovere Grimm fu felice, gli piaceva l'idea di suonare sotto la pioggia, ma quello che avvenne dopo non sembro affatto pioggia ma un ben più uniforme ammasso d'acqua che finì per bagnarlo. "Ehi, ma questa non è pioggia!" Si lamentò il folletto staccandosi dal suo strumento musicale e poi alzare il viso verso il cielo privo di nuvole piovane. "Cosa hai fatto? Sei stato sicuramente tu." Chiese quindi al genasi con fare offeso. Non era stato divertente. Proprio per nullaBorsa:Flauto
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+2 .“Vivere significa saper godere intensamente di ogni attimo...Aisha Lynch
Insisti, persisti, raggiungi e conquistiQuando sentì che Grimm apprezzava l’idea, il sorriso fu enorme. La piccoletta continuava a volteggiare, lei era in forma fatata, al contrario dell’altro folletto, mentre danzava, volteggiando come una farfalla, grazie alle grandi ali dietro la sua schiena. «Su unisciti a noi.» Continuava a incitare Soga, come se volesse compagnia in quella buffa danza. Sobbalzò quando udì le parole di Soga. «Piovere?» Accigliandosi gonfiò le guanciotte, per via di quelle sfere d’acqua sopra i loro capini. «Ma che è??» Sgrullandosi nemmeno fosse un capino. «Sei cattivo, brutto e cattivo.» Iniziò a fare a Soga le linguacce e pernacchie offesa. «Scusami ma io vado, non ci sto con i noiosi.» E infatti fece fatica a volare, aveva le ali appiccicaticce, l’esserino, sperando nessuno la schiacciasse, iniziò a camminare sul terreno, dando le spalle ai due, offendendosi per quello scherzetto, che era convinta aver fatto il gambelunga. Allontanandosi da lì.✕ schema role by psiche. -
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«Ehi, aspettami!» grida Grimm vedendo Aisha allontanarsi. Le vola dietro senza nemmeno salutare Soga che resta finalmente libero di godersi la cena senza piccoletti molesti che pretendono di costringerlo a divertirsi. SPOILER (clicca per visualizzare)Role chiusa d'ufficio.
I personaggi sono liberi di aprire nuove giocate..
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