Vanessa von Kaunitz-Rietberg

A volte era difficile capire il senso della propria esistenza.
Non che lei avesse idea di cosa volesse dire non capire perché si era venuti al mondo: Vanessa, fin da piccola, era sempre sembrata più matura della sua età e dopo “l’incidente” – come ancora nella sua mente definiva la notte da incubo che le aveva cambiato l’esistenza – la sua vita era stata stravolta fino a che non si era settata su ciò che la giovane vampira aveva capito essere il motivo per cui avrebbe vissuto e lottato da quel momento in poi.

Nascere in una famiglia della – apparentemente - nobiltà umana ti avvantaggia in modi che non sei davvero in grado di capire fino a che il mondo non ti mette davanti all’ovvietà della cosa, e al fatto che a tutto c’è un prezzo.
Vanessa era nata dalla nobile famiglia von Kaunitz-Rietberg nella parte più a nord di Hyrle, una famiglia famosa per avere contatti con persone che era improbabile incontrare alla luce del sole. Lei e il suo gemello, Viktor, non potevano essere più diversi: dove lei era una bambina seria, composta e chiaramente matura per la sua età, suo fratello esprimeva appieno la propria innocenza, i brillanti occhi rossi sempre sorridenti e una risata o un abbraccio sempre pronti per Vanessa o la loro madre.

Vanessa, in quella che secoli dopo ancora considerava “assurda immaturità” aveva pensato che quei momenti sarebbero durati per sempre. La verità è che durarono il tanto per temprarla nel dolore della loro perdita, ma non abbastanza perché, a 300 anni di distanza, lei riuscisse a usarne il ricordo per guarire.

Gli scontri con i mannari si fecero sempre più pressanti nei domini dei von Kaunitz-Rietberg fino a che, finalmente, i mannari presero il sopravvento e distrussero la famiglia e i suoi collaboratori. Viktor e la madre di Vanessa vennero fatti a pezzi davanti a lei, e nemmeno la ragazza ne uscì indenne, portando ancora le cicatrici dell’accaduto sulla propria schiena.

Fu dopo quell’accaduto e la fuga a cui fu costretta che capì qual’era il motivo della sua esistenza e perché avrebbe dovuto lottare: una terra di vampiri e per vampiri, dove niente avrebbe potuto sconfiggerli né minacciarli. Una terra prospera, con poco sole e poca resistenza.
Così iniziò a risalire il continente, sempre più a nord, raccogliendo man mano seguaci, fedeli e a volte, umani da tenere come sacche di sangue, fino a trovare il luogo perfetto: quasi completamente inabitato, freddo e con poco sole, un vero gioiello solo per lei e la sua razza.

Dovette strapparlo dalle mani del vecchio vampiro che lo abitava quasi letteralmente con i denti, ma quando finalmente ci riuscì e i primi umani che aveva portato con se si stabilirono nella valle ai suoi piedi, fu allora che capì che il suo sogno non era più così impossibile come era sembrato all’inizio.