Lenore Bürger

Nata in un piccolo villaggio di elfi di cui non ricorda più l’ubicaione, Lenore ha manifestato sin da piccolissima uno spiccato talento per la magia, che probabilmente è stato anche la causa dell’interesse del suo Creatore.
Mentre era in viaggio con qualcuno (forse il suo mentore, forse un parente; non ne è sicura), dev’essere stata rapita; il ricordo è da qualche parte nella sua memoria, ma riemerge solo nei suoi incubi, dai quali si sveglia sempre urlante e sudata. Quello che invece è ben scavato nella sua mente è il risveglio da non-morta: il fastidio di avere in bocca dei canini troppo lunghi e l’arsura alla gola, prontamente saziata da un bicchiere di sangue messo appositamente accanto al suo letto. Lo ha buttato giù prima di capire cosa stesse facendo e quando ha realizzato cosa le fosse successo ha avuto il primo di una lunga serie di crolli nervosi. Il suo Creatore l’ha sorvegliata per giorni, settimane, mesi, finché non si è arresa all’idea di dover sopravvivere in questo stato che la ripugnava. A stento si riconosceva allo specchio, soprattutto dopo ogni vuoto (ossia le volte in cui il Creatore la sedava per fare esperimenti su di lei), ma non trovare più nello specchio il suo viso da elfa ha aiutato a distaccarsi dalla sua vita di prima. O forse è stato il trauma a istradarla alla dissonanza e al distacco da se stessa.
Quando il Creatore è passato dal fare esperimenti su di lei a farli con lei, Lenore ha cominciato a pensare alla fuga. È stato lì che ha creato quella che è poi diventata la sua persona pubblica, grazie alla quale lo ha manipolato fino a convincerlo a lasciarla partire per partecipare a suo nome a un convegno (inventato) della società scientifica vampiresca. Non potendo tornare tra le sua gente e non sapendo dove andare, Lenore ha vagabondato a lungo, spingendosi sempre più a nord, finché non si è imbattuta nel castello di Vanessa. Essendo forse l’ultimo baluardo di civiltà che avrebbe potuto trovare, ha chiesto asilo e, trovandosi di fronte Vanessa, le ha offerto i suoi servigi. Vanessa non sembrava troppo convinta, per cui Lenore ha deciso di giocare d’azzardo: le avrebbe dimostrato di poter essere utile richiamando umani ai piedi del castello, in modo da avere una riserva di sangue sempre a portata di mano.
Ha dedicato un decennio solo a questo e, man mano, si è allargata a curare i rapporti diplomatici del Castello con le altre comunità di vampiri sparse per Linelor. Quando Morana si è aggiunta alla loro sorellanza e ha espresso la volontà di prendere il controllo della burocrazia del castello, gliel’ha ceduta più che volentieri, cedendo i registri contabili per le lettere diplomatiche con particolare gioia.