Lontani Orizzonti

5 Dedeshar 1126 D.G

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  1. dany the writer
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    Laws and labours, structures tight. Memories of faded might...

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    Vis Revar l'Estant

    Vis Revar schioccò la lingua.
    Il riverbero di un tuono squassò la costa, annunciando un nuovo colpo nel duello dei maghi della costa. Una controbattuta gli fece seguito, schioccando a mezz'aria un distante, ma alto soffio di frantumi e neve. L'eco si disperse ruzzolando giù per la china.
    "Signor Dùsh?"
    Preceduta da un fischio assordante, una grossa roccia fumante, i suoi bordi scheggiati dalla forza che l'aveva scaraventata a mezz'aria, si schiantò nel mezzo del sentiero. Gli impavidi e temerari Cavalieri dell'Onorevole Ordine dello Ñyeh risposero al suo arrivo con un'attenta, veloce e disordinata ritirata a casaccio nel fosso, gettandosi l'uno addosso all'altro in un ruzzolare di armature, improperi ed esclamazioni degne del loro lignaggio.
    "Sì, capitain?"
    "Sbaglio" tese una mano ad indicare la fonte del grido che aveva sentito un momento prima. "O ci sono due bifolchi, laggiù?"
    Messo un piede sulla roccia bollente, Dùsh si schermò le orbite vuote con una mano. Poi, uno scricchiolio sinistro si alzò dal suo cranio. "Sì, capitain. Un ubriacone e..."
    "E? Non mi faccia aspettare, su. Non davanti a questi valorosi cavalieri."
    Sollevata una mano dal mucchio, Lancelots (o forse Robert) rispose: "Non pensiamo assolutamente meno di voi, signor capitano!"
    "Questo è un sollievo. Allora?"
    Stringendo i denti, Dùsh si mise la balestra in spalla. "Estors."
    A sottolineare le sue parole, un fulmine esplose contro l'altro versante della costa. Occhieggiando i Cavalieri, Vis sospirò. "Stanno bene lor signori?"
    "Solo qualche livido! Grazie per l'interessamento!"
    Ma quale sollievo. "Il pericolo è passato, se vi preme saperlo. Potete uscire allo scoperto."
    S'issarono fuori dal fossato in tempo perché un nuovo boato ce li rispedisse dentro, facendoli capitombolare l'uno sull'altro.
    "Ah! La mia gamba!" urlò Halahad.
    "Il mio polso!"
    "La mia preziosissima copia della Lussuriosa Cameriera Rettiliana! No!" Era la voce di "re" Arktoros, quella?
    Non valeva la pena scoprirlo. Scendendo, Vis fece cenno ai suoi marinai e Dùsh di seguirlo. Un centinaio di passi più in basso, chini come procioni, i due nuovi arrivati stavano cercando di risalire la china.
    Sorvolando sull'habituè della locanda, Vis Revar fissò il canterino che l'aveva apostrofato come un drow vampiro. Un uomo biondo dagli occhi verdi, con barba e baffi. Nel complesso, il suo aspetto era appena sopra il dimenticabile.
    "Buon giorno!" s'introdusse togliendosi il cappello. "Posso aiutarvi?"
    "Non mi dispiacerebbe un triplo scotch!" esclamò l'ubriacone della locanda.
    "Temo di non averlo con me."
    "Oh, proprio oggi che volevo smetterla di smetterla di bere..."
    "Le disgrazie capitano sempre a chi non se le merita." Non temere. Dall'odore del tuo fegato posso dirti che non resterai molto a lungo in questa valle di lacrime, insaccato. Piantatosi una mano sul fianco, Vis adocchiò il biondo. "E lei, prosciutt...oh, distinto urlatore della foresta?"
    Un tramestio rumoroso portò il capitano a voltarsi. E ora cosa c'è?
    Sventolando la sua spada fin troppo decorata, Re Arktoros si era lanciato alla carica. "Morte ai plebei!"
    Spostatosi d'un passo, Vis lasciò che si avvicinasse. Si umettò le labbra, aspettando che fosse vicino, cogliendo al volo un fiocco di neve. Poi, quando il "sovrano" fu ad un passo, alzò il braccio bloccando la sua carica. Il contraccolpo fece capitombolare il sovrano a testa in giù, spedendolo a rotolare lungo la china con la reale guisa di una rumorosa palla di neve.
    "Sono stato tradito dai fangosi coltivatori di neve!" urlò, continuando a cadere. "Capitano, mi aiuti! E' il suo re che glielo ordina!"
    "Libertè! Egalitè et fraternitè!" sentenziò Pierre, chinandosi per osservare la rovinosa valanga del sovrano. "E in c..."
    "Non siate volgare, Pierre."
    "Come ordinate."
    I suoi cavalieri lo seguirono in massa, strimpellando giù per la salita fino a quando non furono lontane macchie appena agli inizi. Messa una mano sulla spalla del suo cameriere, Vis alzò gli occhi al cielo.
    "Scenda da loro, Pierre. E chiami il dottor Downan, veda se hanno bisogno delle sue arti."
    "Mon capitain, siete conscio che il dottore può guarire soltanto i traumi fisici, non è vero? Non può nulla contro l'umiliazione dello spirito!"
    "Un favore al prossimo non lo si nega mai, sopratutto se questo può essere un pedone sacrificabile contro gli stregoni. Vedrà che il dottore sarà del mio stesso avviso."
     
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18 replies since 11/3/2020, 20:54   653 views
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