Lontani Orizzonti

5 Dedeshar 1126 D.G

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  1. dany the writer
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    Laws and labours, structures tight. Memories of faded might...

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    Vis Revar L'Estant

    Occhieggiando la curiosa situazione in corso, Vis Revar ebbe la sensazione che intervenire sarebbe potuta essere una buona idea. Non fare niente, d'altronde, sarebbe stato più divertente. In quel caso, Dùsh avrebbe ucciso Monsieur Insaccato Urlatore della Foresta -pardon, monsieur Valnif!- impallinandolo come un tacchino.
    Non era un'immagine così brutta, a pensarci bene. Tuttavia, quel rumore in forma d'essere umano poteva,
    Fece abbassare la balestra allo scheletro, posando una mano sulla scocca. "Ora, Dùsh. Un po' di contegno."
    "Ne avrò quanto ne volete, capitano" disse lo scheletro, riportando la corda d'innesco in posizione. Estors trasse un sospiro di sollievo, asciugandosi teatralmente dell'inesistente sudore dalla fronte.
    "Che fortuna, salvato dal vampiro! Potrei scriverlo nel mio diario, se solo ne avessi uno."
    Riportando di scatto la scocca in posizione, Dùsh spazzò la neve davanti a sé e incassò il calcio della balestra contro la spalla. "Quando avrò ucciso questo figlio di puttana!"
    "Ah!" sussultò il giullare. "Capitano faccia qualcosa! Sono troppo intonato per morire così! E sopratutto, qui! Avete visto che è pieno di en-pi-sì? Che brutto posto!" Accondiscendendo, Vis tornò a far abbassare la balestra a Dùsh. "Poi, v'immaginate uno come ME tra le fila di quei fetidi non-morti, capitano? Zombie, ghoul, lich, scheletri e vamp..."
    Allentando la propria presa, Vis inarcò un sopracciglio. Oh, ma prego! Prosegua pure.
    "Vampate di calore."
    "Vampate di calore?"
    "Stava dicendo vampiri!" esclamò "ser" Robert. O era Ser John?
    "No, non è vero."
    "Sì che è vero!"
    "Non è vero!" ribatté il giullare. "Chi mi ha sentito dire vampiri? Dùsh, tu mi hai sentito dire vampiri?"
    Per tutta risposta, lo scheletro avvolse l'indice al grilletto.
    Alzato un indice, il giullare sfoderò un sogghigno sornione. "OK, lui non vale. Vediamo..." puntò uno dei drow marinai. "Tu! Tu mi hai sentito dire vampiro? Uhm?"
    "Capitain, posso ucciderlo?" chiese il marinaio, ticchettando sull'impugnatura della sua sciabola.
    "Ecco, avete visto?" Esclamò monsieur Valnif, accompagnando un continuo gesticolare alle sue parole. "Non ha detto sì, quindi è no!"
    "Non ha nemmeno detto no" commentò il cavaliere, incrociando le braccia.
    "Ma non ha detto sì."
    La costa tremò, schiacciata dal rimbombare di un nuovo scambio di fulmini. Al secondo scambio, una ridda di ramoscelli in fiamme volò oltre le teste dei presenti, spegnendosi in mezzo alla neve.
    Costringendo Dùsh ad arretrare, Vis Revar schioccò la lingua. "Facciamo conto che per il momento, nessuno debba morire. Perlomeno, nessun altro. Facciamo una debita eccezione per il buon tale che è volato giù di sotto."
    Fran'qoirs si sporse a guardare, gettando un'occhiata alla figura che si era spappolata contro un grosso sasso. "Il Grande Uccello ha proprio preso il volo, eh!"
    "E questo fanfarone gli farà compagnia" s'inalberò Dùsh, pungendo con l'indice la gola di Estors. Vis Revar lo lasciò fare, scavalcando i due litiganti per scendere di qualche passo incontro alla rumorosa matassa dei cavalieri doloranti.
    Palleggiando un ramo, Pierre rivolse loro un cenno con la mano. "Posso dar loro il colpo di grazia, mon capitain?"
    "Con un ramo?" intervenne il dottor Downan, distogliendo lo sguardo dai feriti.
    "In effetti, potrei farlo a mani nude."
    Estors li raggiunse con una punta di fiatone e il vizio di guardarsi alle spalle per assicurarsi che Dùsh fosse rimasto indietro. "Oppure con un'ascia!"
    "Un nano armato d'ascia?" Pierre lo folgorò con lo sguardo. "Parbleu, ridicolo!"
    "Io direi classico."
    Un dardo di balestra volò sopra alla testa del giullare, trafiggendo uno dei cavalieri. "Nelle immortali parole di mio zio..." borbottò il ferito, occhieggiando dove il dardo l'aveva colpito. "Perché io?!"
    Una cinquantina di passi lungo la salita, Dùsh imprecò tirando un pugno alla scocca della balestra. L'urto fu sufficiente a scoccare un altro dardo. "Stupido arnese!"
    "Mio buon monsieur Dùsh!" esclamò Vis Revar facendo un passo incontro al giullare, per poi scavalcarlo. Fissato lo scorrere del dardo a mezz'aria, il capitano portò la mano sinistra al fodero della sciabola e sganciò l'anello di sicurezza. Sciolse le dita, un vizio che se non altro era godibile quanto inutile, ed estrasse l'arma. Scoccò un colpo di piatto, svirgolando accanto al proprio collo. Sbalzato dall'urto con la lama, il dardo roteò nel dirupo. "Le ho chiesto di non uccidere il giullare, se possibile."
    "Il mio è stato uno spasmo involontario, capitano!"
    "Senza nervi e legamenti?" schioccò il dottore. "La vedo dura."
    "Quel trucco devo impararlo per i miei spettacoli..." proruppe Estors, sporgendosi ad esaminare la sciabola.
     
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18 replies since 11/3/2020, 20:54   653 views
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