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.Ziva KyselýLe mancava la sua pelliccia. Molto. Ma se la gente di Graz l’avesse vista girare per le strade in forma di puma, non l’avrebbe presa proprio benissimo. Perciò le toccava accontentarsi di stringersi nel mantello e camminare a passo svelto.2 mO 24 mA 1 mR ❖ Sacca ❖ Pugnale ❖ Arco & faretra sulla schiena
Anche con l’estate alle porte, in montagna faceva comunque un certo “freschino” che per lei – abituata a girare più o meno seminuda – non era esattamente l’ideale. Ma la città aveva quello che le serviva: fermento. Gente d’ogni risma avrebbe pagato per quello che poteva procurare, che fossero vestiti, cibo, informazionio altro.
Ma per fare questo avrebbe dovuto incontrare Julian e sperare che avesse qualche affare per lei, ammesso che si fosse ricordato del loro appuntamento. Era tanto capace nel suo lavoro quanto inaffidabile, accidenti a lui. Una volta o l’altra si sarebbe decisa a cercare qualcuno di più affidabile per quel genere di affari.
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Edited by Maððie - 24/7/2023, 13:50. -
.Kandrel Kandelier"Muoviti Odwin, ci siamo quasi."
"Frè' Henri, questi stavolta di che sono morti?"
"Stolto, non vedi? Emaciati, la pelle pallida, le vene rigonfie?
Spremuti come limoni, di nuovo. Maledette scriteriate senza contegno..."
In quei pochi metri rimasti, il "pacatissimo" frate Henri non risparmiò neanche una parola
di disprezzo nei confronti delle Sorelle, e irritato trascinava il carro dei cadaveri in direzione della
fossa comune, doveva oscurare il tutto come da patto.
La frenetica fame delle Quattro sfuggì al loro controllo,e "accidentalmente" uccise più villici del solito le cui salme, caricate sul baghero, appesantivano parecchio il fardello da trasportare. I muscoletti del buon Odwin tremavano di fatica, ma la lingua era vispa come sempre, e non esitò a guizzare fuori.
"Frè' Henri! Lì c'è una ...uh... gentildonna?"
"Odwin no, deve rimanere segr-" troppo tardi, erano vicini a lei.
"Sa-saluti! Può aiutarci col carro?" Schietto; certo un po' confuso dalle belle "curve", ma schietto.
Lì, in attesa di risposta, il caro ragazzo non poteva certo immaginare quel che sarebbe successo un secondo dopo:
la catasta di cadaveri si mosse come spinta da una forza dal basso, e Frè' Henri lesto si parò con le sue icone sacre pronto ad esorcizzare il male; Odwin, che era più razionale, tentò di costuire una logica a quel che gli si stava palesando di fronte, e quando vide emergere dal cumulo una mano che teneva stretta un candelabro non potè fare a meno di giustificare il tutto come "Rigor Mortis". Le ipotesi crollarono quando oltre l'arto si levò l'intera figura; pian pianino i due alzavano lo sguardo per studiare la gobba sagoma in piedi sul biroccio, la quale finalmente si liberò dal peso dei morti, ma non della Morte.
Scese, si sistemò il frac, e proferì parola:
"Gradirei fermarmi qui, obbligato per la cortesia del passaggio"Borsa:- Denaro;
- Candeliere e FalcettoSPOILER (clicca per visualizzare)Parole: 300. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)A scanso di equivoci, le Sorelle non si nutrono di sangue andando in città, di norma: lo fanno raccogliere come tributo e portare al castello; poi lo bevono comodamente da calici a mo' di vino. Finché consegnano la quantità pattuita, non si pongono nemmeno il problema di come viene raccolta.
Ma questo, ovviamente, non esclude né che qualche vampiro della loro "corte" vada invece giù in città a banchettare, né che la gente del posto le accusi di tutto anche senza ragione.Ziva KyselýGraz era immersa nel silenzio e, per quanto non ci fosse più neve nei dintorni, non sarebbe mai stata la sua città dei sogni. Peccato che i villaggi a valle fossero di dimensioni ancor più ridicole; se sperava di fare un po’ di soldi, doveva sopportare questo maledetto freddo che le arrivava fino alle ossa.2 mO 24 mA 1 mR ❖ Sacca ❖ Pugnale ❖ Arco & faretra sulla schiena
«Muoviti Odwin, ci siamo quasi.»
Allora c’era qualcun altro già sveglio, in città! Si girò a cercare le voci nient’affatto discrete che sbandieravano ai quattro venti tutta la loro acredine.
Due uomini marciavano verso di lei con un carretto colmo di cadaveri.
«Sa-saluti! Può aiutarci col carro?» le chiese il secondo, che il primo aveva chiamato Odwin.
Ziva inarcò un sopracciglio, ma si allungò di un passo verso di loro. Non era da escludere che potesse guadagnarci qualcosa.
Ma, prima che potesse iniziare a trattare sul prezzo, dal carro emerse prima una mano, poi una seconda e infine tutto il corpo di un uomo (?) che si stirò il frac con le mani senza troppi complimenti. «Gradirei fermarmi qui, obbligato per la cortesia del passaggio.»
I due sacerdoti lo guardavano come se avessero visto un anatema compiersi sotto i loro occhi.
Ziva fece schioccare la lingua. «State bene?» chiese, cautamente, benché non fosse certa di a chi lo stesse chiedendo.SPOILER (clicca per visualizzare)216 parole
Edited by Maððie - 24/7/2023, 13:51. -
.Kandrel KandelierOdwin avrebbe voluto rispondere alla ragazza, era una buona occasione per farsi notare, ma fu zittito dallo scappellotto menatogli dal suo precettore. L'amorale gobbo e la voluttuosa estranea condividevano -alla lontana- l'essenza peccaminosa che Frè' Henri aborriva; lei pareva una scalza vagabonda che alludeva alle proprie nudità, l'altro un reietto ladro di cadaveri, forse propenso alla necrofilia. Il frate preferì distogliere l'attenzione e fare quel che gli riusciva meglio: cazzìare Odwin.
"Salame! Due cose dovevi fare, due! Controllare polso e fiato!"
"E chechechechecheche-che cosa ho fatto io?!" balbettava Odwin, "l'ho pure preso a schiaffi!"
"L'hai preso a schiaffi?!"
"L'ho preso a schiaf- cioè volevo dire..."
Henri si morse la nocca dell'indice, articolò un verso acuto e rabbioso, poi riprese la sfuriata:
"Se ti ribecco in taverna giuro che-" fu interrotto da qualcosa, l' "Ah" di una risata strozzata sul nascere.
Era il...finto morto? Non-morto? Morto-di-giornata? Insomma, quell'essere lì, che rispose -in ritardo- alla perplessa straniera.
"Se esser vivo è castigo, agogno il perdono..." una pausa, poi volse lo sguardo ai cadaveri sul carro, e riprese
" ... il vero "star bene". Ah.Ah.Ah." rise a intermittenza.
"Ad ogni traversata una meta... " l'attenzione tornò sull'interlocutrice, osò un vis-a-vis:
"...siete impaziente, madama?"
Un soggetto cupo, che squarciò bruscamente il siparietto comico inscenato da i due frati; sul palco la rovina dei tendoni e della scenografia, era nuda, cruda realtà.Borsa:- Denaro;
- Candeliere e FalcettoSPOILER (clicca per visualizzare)Parole: 224. -
.Ziva KyselýMolte cose non le erano chiare, in quell’incontro, a cominciare da a quale ordine appartenessero i due monatti – ammesso che ne avessero uno e non se lo fossero inventato, come il Frate Farlocco di cui le avevano raccontato di recente, che aveva fregato per trent’anni un paesello di collina2 mO 24 mA 1 mR ❖ Sacca ❖ Pugnale ❖ Arco & faretra sulla schiena
«L’ho pure preso a schiaffi!» esclamò Odwin, scatenando le ire del suo compagno.
Purtroppo o per fortuna, la ramanzina fu interrotta dalla risata sguaiata dell’uomo in frac. «Se esser vivo è castigo, agogno il perdono...»
Ziva si strinse meglio nel mantello e rimpianse di non avere anche un cappuccio in cui nascondere il viso. Se fosse scattata a correre, sarebbe riuscita a liberarsi di quel trio?
«Siete impaziente, madama?»
Oh, no! Aveva attirato l’attenzione del terzo rincitrullito! Dannazione a lei e alla sua boccaccia. Avrebbe dovuto farsi gli affari suoi e tirare dritto, invece di prestare orecchio agli imbecilli per strada. «Impaziente?» chiese, guardandosi attorno per cercare un modo pacifico per togliersi di torno. «Sì, si può dire così.» Eppure, aveva la strana sensazione che non intendessero la stessa cosa. Forse non avrebbe dovuto dargli corda, ma era troppo tardi. Magari, poteva almeno ricavarci una buona storia per la tribù.
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Edited by Maððie - 24/7/2023, 13:51. -
.Kandrel KandelierQuel tale perse due secondi buoni ad imitare -male- un sorriso di complicità, che riflessi da bradipo! Non
si presentava benissimo: gobbo, senzatetto e con l'espressione da ebete, ma non se ne curava,
era rapito dal pensiero di aver trovato nelle parole di conferma della "madama" una malsana intesa votata al suicidio.
"Splendido, maîtresse." scandì bene le parole, sibilò come una serpe.
Tutto ciò non piacque a Frè' Henri, il quale intimò il compagno a raggiungere il prima possibile la fossa comune per concludere l'ingrato lavoro. Pian pianino, senza dare troppo nell'occhio, i due si allontanarono.
Intanto il criptico vagabondo frugava fra le tasche posteriori del pantalone, trovò qualcosa. Lo stava sfilando, nell'atto il gomito fuoriusciva da dietro la schiena lentamente. Che diamine era?
Finalmente lo cacciò fuori, era una scintillante moneta d'oro.
Ci giocherellava, la roteava fra le dita con una manualità incredibile, tanto che pareva muoversi da sola, a volte spariva e poi riappariva. Un'insolita, ipnotica giocoleria.
"Auspico che voi..." una pausa. Schiuse il palmo e aprì la bocca, in mano non aveva più nulla; sollevò la lingua, il doblone stava sotto il frenulo! Riprese a giocare con la moneta, e continuò il discorso:
"...abbiate un tributo."
Un velato riferimento all'Obolo di Caronte, la credenza popolare secondo cui oltre la morte vi sia
un avaro traghettatore che, se pagato, condurrebbe l'anima del defunto da Zelkaya. Tale storiella era meno nota delle sue ragionevoli smentite, che ne motivavano l'esistenza come l'ennesima fandonia dei ladri di tombe, disonesti nel profanare i corpi e nel rubare il "tributo" posto su di -o in- essi. Era anche diffusa la prova che "Caronte" era il nome del lestofante che mise in giro la voce!
Non era facile cogliere l'allusione, il malinteso era lì lì per gonfiarsi.Borsa:- Denaro;
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Edited by Sceptius - 25/7/2023, 22:53. -
.Ziva KyselýPer una volta che tornava a Graz, doveva pure beccarsi lo scemo del villaggio! Anzi, gli scemi; se facevano un cervello in tre, era tanto. Ma come liberarsi di loro, adesso?2 mO 24 mA 1 mR ❖ Sacca ❖ Pugnale ❖ Arco & faretra sulla schiena
«Splendido, maîtresse» sibilò il Tizio in Frac, scandendo le parole con una cura che le fece venire i brividi.
Ziva rispose con un sorriso tirato, alzando un tallone per prepararsi a svignarsela il prima possibile.
Cosa che, invece, i due Sedicenti Sacerdoti fecero prima di lei, approfittando del fatto che il Purtroppo-Non-Morto era distratto.
Ziva augurò loro almeno un paio di disgrazie, perché non c’era modo di seguire il loro esempio senza rischiare di peggiorare (?) la situazione. Anche se, ora come ora, non era certa di cosa potesse davvero peggiorare le cose.
A parte il Tizio in Frac che tirava fuori un’arma, ma l’oggetto che aveva estratto da dietro la schiena era una semplice moneta d’oro. «Auspico che voi…» disse, maneggiandola come un prestigiatore, per poi interrompersi e mostrare come l’avesse sotto la lingua. «Abbiate un tributo.»
Il suo istinto animale le diceva che sarebbe stato meglio non rispondere, girare i tacchi e correre a perdifiato per non tornare mai più, ma se quella fosse stata vera magia avrebbe rischiato di trovarsi in guai seri. Le serviva tempo per capire cosa volesse quello sciroccato. «Naturalmente» mentì, sperando di non stare per cacciarsi in un guaio peggiore del precedente. «Ma di solito non ne parlo… prima del necessario.» Magari aveva frainteso; forse l’uomo le stava offrendo un compenso, ma per cosa?
© Code by Maððie only for Linelor ~ Fantasy GDRSPOILER (clicca per visualizzare)252 parole. -
.Kandrel KandelierEra così "naturale", come affermò la ragazza, che il tizio in frac, certo che entrambi volessero la stessa cosa, le si avvicinò di un passo. Ne avrebbe fatto un altro, se non fosse stato che la "complice" tentò di castrare la voglia suicida dicendo di non parlarne prima del necessario.
Ancora ghignante, egli si prese un minuto per contemplare lo strano colore d'occhi dell'interlocutrice. Provò a comprenderne la natura, tuttavia si arrese all'oblio, e concluse che quei riflessi erano sintomo di eccessiva vitalità. La sua malsana deduzione non si fermò all'iride della giovane, anzi proseguì nell'analisi dell'intero fisico.
"Posso persuadervi..." riprese; lo sguardo calava in direzione del collo, scese lungo le spalle, poi sul seno e infine sul ventre, la culla della vita, stette un po' ad esaminarlo poiché meritevole di una più attenta indagine. Infine rifletté, con quel po' di senno rimastogli, sul vestiario che non pareva riscaldarla più di tanto; egli gradì tale scelta, e fece un cenno di approvazione col capo.
Non era conscio di aver mimato i comportamenti di un maniaco sessuale, ma la sua inconsapevolezza non era certo da giustificare, semmai da reinterpretare come il riprovevole desiderio di impadronirsi dell'anima, e non del corpo. Egli non vedeva un'avvenente donzella inadeguatamente coperta, piuttosto un'accesa fiamma di vita in attesa di esser estinta dal gelo della morte, e la condizione perché ciò avvenisse, più che "necessaria", gli pareva "sufficiente". Desiderava denudare l'estranea dall'ingombrante involucro di carne e ossa, così organizzò le parole in mente per formulare una richiesta, e le misurò secondo il proprio metro di correttezza semantica che, ironicamente, era al confine con l'ambiguità. Completò la domanda:
"...a cedere il vostro corpo?"
"Cedere" alla tomba, alla decomposizione, ma era ovvio quale fosse l'immediato significato di quella frase, e dire che non voleva intendere alcun eco erotico.Borsa:- Denaro;
- Candeliere e FalcettoSPOILER (clicca per visualizzare)Parole: 300. -
.Ziva KyselýIl Tizio in Frac non doveva avere tutte le rotelle al posto giusto. Ghignava, ma non le dava l’idea di sapere il perché. Ma qualcosa doveva volere, poiché fece un passo verso di lei. «Posso persuadervi...» chiese, scrutandola dalla testa ai piedi, «a cedere il vostro corpo?»2 mO 24 mA 1 mR ❖ Sacca ❖ Pugnale ❖ Arco & faretra sulla schiena
Alla fine, tutti gli uomini erano uguali, inclusi quelli un po’ tocchi. Peccato – per lui – che Ziva fosse più schizzinosa di quello che dava a vedere; ma, soprattutto, era una predatrice e non ci sarebbe mai stato nulla che la divertisse di più di giocare con il cibo – incluso quello che non aveva nessuna intenzione di mangiare.
Fece un passo verso di lui gli appoggiò una mano sul petto, all’altezza del cuore. «Cosa vi fa credere di potervi riuscire?» Senza allontanare la mano dal frac, prese a girargli intorno, come se volesse avvolgerlo tra spire che non aveva. «Il denaro non è tutto e voi, messere…» Continuando a girare, la mano risalì prima alle spalle, poi alla gola, che graffiò con le unghie. «Non sembrate possedere i requisiti necessari.» Certo, anche i più insospettabili potevano rivelare qualche gradita sorpresa, ma di certo non uno che puzzava di cadavere.
© Code by Maððie only for Linelor ~ Fantasy GDRSPOILER (clicca per visualizzare)195 parole. -
.Kandrel KandelierDovette fare affidamento sulla vista per notare la mano sul petto, e si accorse solo di quella, poichè la visione periferica era troppo pigra per indurre il capo a seguire la "girotonda" ragazza, e di certo non potè contare sulle dormienti ramificazioni nervose.
A tutto quel tocca-toccami egli era completamente insensibile.
Per la verità reagì all'unico stimolo esterno che riuscì a catturare. Non era da tutti il coraggio di palpare una larva, se non per schiacciarla, dunque interpretò il gesto della donzella come quello dei padroni che infliggono dolore al proprio servo, e che godono nel vederlo soffrire. Non voleva di certo rovinare il momento, quindi simulò:
"Ahi, ahi, supplico pietà." con voce smorta, mentre stringeva lo sterno. Ignorò il graffio sulla gola.
Riflettè sulle parole della sua interlocutrice; all'illazione di "non avere i requisiti" non potè fare altro che riportare, con garbo e servilismo, le proprie testimonianze, seppur inconsciamente private di doverose precisazioni:
"Non sono altro che strumento, madama, a servizio di chi è stanco di portare affanni. Suggerisco, qualora lo permettiate, di darvi quanto prima al benessere" -post mortem- ", poichè spesso colgo la smania delle nobili vetuste che, in passato assuefatte dal profumo della giovinezza, tardi si accorgono dell'impellente desiderio" -di morire-", allora ordinano a queste dita di penetrare" -nella ruga epicantica, per serrare le palpebre e favorire l'eterno riposo- ", e alla mia lingua di snodarsi." -per recitar preghiere.
Accompagnò i disgustosi doppi-sensi con il gesticolar delle falangi, e rincarò la dose:
"Solerte ripulisco gli umori, ma talvolta mi dimentico, e li lascio sgorgare dagli orifizi indeboliti, mentre contemplo..." una pausa, poi riprese:
"...i sospiri e i gemiti, sfoghi di un agognato epilogo."
Tanto asettico nel suo monologare quanto terribilmente sincero, sporcò i piacenti atti del sesso con il modus operandi di un tetro beccamorto.Borsa:- Denaro;
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Edited by Sceptius - 1/8/2023, 22:44. -
.Ziva KyselýLa puzza di cadaver di quel tizio era la cosa più nauseante che avesse mai annusato, abbastanza da farla pentire di essersi avvicinata. Anche la carne sotto le dita era flaccida; per fortuna, non era scoperta, o avrebbe rischiato di vomitare.2 mO 24 mA 1 mR ❖ Sacca ❖ Pugnale ❖ Arco & faretra sulla schiena
Molliccia doveva essere anche la tempra, comunque. «Ahi, ahi, supplico pietà» frignò, senza la minima decenza. Eppure, a quanto pareva aveva abbastanza fiato da millantare di saper cogliere «la smania delle nobili» che «ordinano a queste dita di penetrare e alla mia lingua di snodarsi».
Ziva dovette fare uno sforzo per non roteare gli occhi. Le nobildonne non erano le sue compagne abituali, ma dovevano essere decisamente disperate per servirsi di un simile… individuo. Ma, se erano avanti con gli anni… Tra cadaveri ambulanti ci si intendeva. Blergh. Quell’immagine l’avrebbe perseguitata per il resto dei suoi giorni.
«Solerte ripulisco gli umori, ma talvolta mi dimentico, e li lascio sgorgare dagli orifizi indeboliti, mentre contemplo… i sospiri e i gemiti, sfoghi di un agognato epilogo.»
Un conato di vomito le risalì la gola. Le dita, ancora sulla gola, si flessero nell’impulso di strangolare il folle. Se avesse anche solo tentato di sfiorarla, lo avrebbe ucciso, anche a costo di finire nei guai con la legge. Magari, però, non lì, in mezzo a una strada che presto o tardi si sarebbe riempita di gente. «Non vi conviene giocare con il fuoco. Non sarà una mia responsabilità, se vi brucerete.» Ora che lo aveva avvertito, erano solo problemi suoi, se inciampava sui suoi artigli.
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Edited by Maððie - 5/8/2023, 10:55. -
.Kandrel KandelierPovero "tizio in frac"! Se solo i suoi neuroni non fossero stati insensibili al sottotesto!
Se solo le parole della sua interlocutrice fossero state più esplicite.
Meno velate.
Più minacciose.
Troppe ipotesi per la sua mente corrotta, in fondo per lui tutto era ben chiaro, cristallino.
"Giocare col fuoco", ci aveva già provato; l'autocombustione era fra le prime follie distruttive nell'immaginario di quel depravato,
desideroso di far proprio il detto "Cenere eravamo, cenere ritorneremo". Peccato che le fiamme non attecchissero, spesso per l'umidiccio delle vesti, o perchè soffocate dal troppo terriccio, quando il corpo aveva per letto il suolo, e per coperta il fango.
Comprese -erroneamente- che la ragazza suggerisse il fuoco per riuscire nell'intento suicida. Si ricordò poi del graffio sulla gola, e malinterpretò lo strangolamento come il tentativo di fermare eventuale emorraggia; non perchè ciò potesse essere fatale, ma perchè la non infammabilità del sangue sarebbe stata un ostacolo!
Non voleva di certo scomodare "vostra signora" per un inutile sforzo; preferì sperimentare egli stesso, ancora una volta:
"Ah, maîtresse, non è questione di convenienza..." pronunciò, rassegnato.
Strinse forte il candelabro, deboli fiammelle apparivano e sparivano dalle candele, dunque si accese il cero centrale.
A poco a poco si liberò nell'aria la puzza di carne bruciata, e si faceva sempre più pungente. La pelle del collo, coperta dalla mano della ragazza, si riscaldò velocemente, infliggendosi ustioni di secondo grado, per poi aggravarsi sino al terzo. Il fine di tale stregoneria pareva più contorto che cauterizzare le lievi abrasioni.
Impassibile, con alito necrotico, riprese:
"...ma di efficacia."
I tessuti rilasciavano gas persino all'interno della cavità orale, cosí esso si espandeva fra le corde vocali, conferendo alle parole un tono cavernoso, quasi demoniaco.
L'epidermide cedeva, vesciche si gonfiavano ed esplodevano in un caldo liquido; se l'estranea cercava un modo per "sporcarsi le mani", aveva trovato quello più rivoltante possibile.Borsa:- Denaro;
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Edited by Sceptius - 3/8/2023, 21:00. -
.Ziva KyselýAveva il sospetto che il Tizio in Frac non la stesse prendendo sul serio. L’alternativa era che fosse completamente pazzo, ma allora qualcuno avrebbe dovuto impedirgli di nuocere a se stesso2 mO 24 mA 1 mR ❖ Sacca ❖ Pugnale ❖ Arco & faretra sulla schiena
e agli altri, ma soprattutto alla quiete pubblica. «Ah, maîtresse, non è questione di convenienza...» Un calore improvviso si diffuse sul collo dell’uomo (?).
Ziva ritrasse la mano di scatto e, allarmata dalla puzza di carne bruciata, spiccò un balzo all’indietro, allontanandosi di diverse braccia dal Tizio in Frac, ma tenendolo sott’occhio. Doveva essere più pericoloso di quello che sembrava.
«Ma di efficacia.»
Cos’era, un contorto modo di farla accusare di omicidio? Nossignore, non lo avrebbe permesso. Quel tale poteva non piacerle, ma non gli avrebbe mai permesso di imbrattarle le mani con il proprio sangue.
Si guardò intorno.
A pochi passi da lei c’era un pozzo. Se lo avesse raggiunto, avrebbe potuto spegnere le fiamme? Ma, se non erano naturali, l’acqua avrebbe potuto fare ben poco; in compenso, magari interrompere la concentrazione avrebbe potuto mettere fine alla magia. Perciò optò per la soluzione più rapida: prese la rincorsa, caricò un pugno con la destra e tentò di colpire il Tizio in Frac alla mascella sinistra, nella speranza di stordirlo o, meglio ancora, farlo svenire.
© Code by Maððie only for Linelor ~ Fantasy GDRSPOILER (clicca per visualizzare)206 paroleSPOILER (clicca per visualizzare)Sceptius poiché l'obiettivo del pugno non è avviare un fight, ma cercare di salvare la vita di Kandrel, decidi tu se va a segno o meno (e, nel caso, con che conseguenze). Puoi tranquillamente farglielo schivare e far succedere altro, perché l'obiettivo di Ziva non è scassarlo di botte, ma solo distrarlo.. -
.Kandrel KandelierAh, finalmente chiarezza in quella contorta realtà! L'immagine nitida di un pugno in piena faccia, a cui il degenerato senzatetto era abituato e che, se avesse potuto, avrebbe annotato con il detto "Porgi l'altra guancia".
Non si mosse di un millimetro, incassò il colpo; il baricentro, spostato in avanti per la gobba, attenuò il contraccolpo così che i piedi rimanessero inchiodati a terra, solamente il busto si incurvò un po' indietro.
L'onda d'urto si propagò lungo il seno carotideo, la pressione ematica si alzò per un attimo e le pareti delle arterie collari si stirarono; in una fisiologia sana ciò avrebbe stimolato i barocettori e il nervo vago, il quale avrebbe segnalato al cuore di abbassare la frequenza di pulsazione, causando lo svenimento. Di sano il tizio in frac non aveva nulla, nervi e recettori erano talmente pigri da rifiutare persino l'idea di procrastinare tutto il labor necessario, era più comodo spegnerli, gli impulsi elettrici.
Egli era perfettamente vigile, sì, ma a breve anche demente.
Il cazzotto fece ruotare la testa poco meno di novanta gradi; la violenza del colpo scosse prepotentemente la calotta cranica, il cervello rimbalzò da parete a parete e riorganizzò parte della struttura neuronale adibita alla memoria. La sua straordinaria -esagerata plasticità cerebrale conferiva tanto un'eccellente capacità di studio quanto una smodata adattabilità alla follia.
Col torso chino, il capo girato, le arterie del collo rigonfie in bella mostra e con le ultime note cavernose della voce, urlò:
"Candelabro! Lumaca di un maggiordomo! Lesto col passo, o quanto è vero che mi chiamo Julian ti frusto come coi cavalli!"
L'ultima scossa dell'encefalo si placò, così anche la brutale stregoneria. Tornò l'equilibrio fisiologico, ma la mente si plasmò.
Egli, convinto di avere davanti il proprio padrone, fissò la figura della ragazza, e proferì:
"Miserere miei, mon maître, mon sauveur."Borsa:- Denaro;
- Candeliere e FalcettoSPOILER (clicca per visualizzare)Parole: 300. -
.Ziva KyselýIl Tizio incassò il colpo, incurvandosi all’indietro per l’impatto, ma senza cadere o svenire. Con il capo girato, si mise a urlare contro un certo Candelabro.2 mO 24 mA 1 mR ❖ Sacca ❖ Pugnale ❖ Arco & faretra sulla schiena
Forse era incauto, ma Ziva si guardò intorno.
A parte loro due, in quella piazza non c’era nessuno.
L’istinto le suggerì di allontanarsi e Ziva fece due cauti passi indietro.
Ma, almeno, le fiamme si erano spente. «Miserere miei, mon maître, mon sauveur» farfugliò l’uomo che aveva detto di chiamarsi Julian. Ma poteva anche essere un povero pazzo che ripeteva l’ultima cosa sentita, senza contesto.
Non le era ben chiaro cosa volesse da lei, ammesso che non stesse balbettando parole a caso. Ma sembrava quasi docile, rispetto a prima. Qualcun altro non avrebbe esitato ad approfittarsene, ma lei cosa avrebbe dovuto farne di un matto? A parte derubarlo, ma non sarebbe stato da lei. «Stai bene?» chiese, sempre a distanza di sicurezza. Una volta che se ne fosse accertata, non sarebbe stato più un problema suo.Forse.
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