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.LEANNE
Nella sua mente si susseguirono immagini confuse, richiamate dalla sua ipnosi, ma nella mente di Leanne non avevano senso e a mala pena riusciva a distinguerle. Non fece a tempo a reagire che Garret la anticipò. Fu un istante e ringhiando le fu addosso.
Aveva voluto una reazione e infine l'aveva ottenuta. Seppure un poco più violenta di ciò che avrebbe voluto.
Gli occhi di lui, freddi e per nulla "umani", erano inchiodati ai suoi.
Sbaglio o ti avevo già detto di non metter mano nella mia testa?, le disse.
Quindi era quello che infine lo aveva fatto scattare? Non aveva quasi reagito alle immagini che gli aveva mostrato. Aveva paura che lei trovasse qualcosa nella sua mente? Cosa aveva da nasconderle?
Leanne ricambiò lo sguardo. Non avrebbe ceduto in quel momento. Sentiva Garret e il suo imponente corpo incombere su di lei, un ringhio che ancora le risuonava nelle orecchie e i polsi immobilizzati. Non avrebbe mai ammesso che dovette respingere un minimo di timore, un brivido che serpeggiava lungo la sua schiena.
Non sarà di certo l'ultima volta che lo faro', dentone. sussurrò cercando di dare un'inflessione decisa alle proprie parole.
Lo sai... continuò con un nuovo sorriso crudele ...che posso vedere anch'io tutto ciò che la mia ipnosi ispira? Che cosa potrei trovare la prossima volta?
Parlare aveva funzionato. Si era ripresa dal momento e aveva riguadagnato la sua solita sfrontata sicurezza.
E comunque non hai risposto alla mia domanda...
Le sfumature viola nei suoi occhi si intensificarono e ricreò un'immagine di sé stessa che si nutriva avidamente di un giovane umano.
Cominci a pentirti di aver deciso di seguirmi?
Edited by Aliénor - 19/5/2020, 16:31
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Garret
Rimase impassibile, al suo cambio d'espressione, alle sue parole, a quelle immagini che cercavano di far breccia ancora una volta nella sua testa, il suo sguardo rimase vitreo degno di un predatore eterno, puntato su quello di lei, cogliendone ogni sfumatura violacea nel momento in cui utilizzò ancora quel suo fastidioso potere, ma ciò che gli fece curvare le labbra in un lieve sorriso di vaga natura, fu ben altro.
Se sto iniziando a pentirmi d'aver scelto di seguirti? Domanda retorica, esternata con voce lieve e pregna di una dannazione che in un qual modo aveva un che di provocatorio. Un quesito ben più che fittizio che andò ad anticipare il suo chinarsi su di lei, con le labbra a pochi centimetri dal suo collo, tanto che la dorw avrebbe potuto avvertirne il respiro, se solo quello avesse scosso ancora il corpo di Garret Perché mai dovrei? Un sussurro col quale le solleticò un orecchio.
Per quanto potesse risultare fastidioso il modo di fare della ragazza -continuo cercare di mettergli a soqquadro la testa a parte-, non gli dispiaceva aver a che fare con lei, certo poteva essere la solitudine a parlare, ma era certo che quello non fosse il caso
Ma se per te è solo un gioco, posso pur sempre trattarti come il mio futuro pasto, abbandonarti qui e lasciarti in pasto al primo sicario che incrocerà la tua strada Lo disse con tutta la leggerezza del mondo, freddo e spietato come pochi, e le sue zanne le sfiorarono più volte il collo nell'esternare quella possibilità.
Non stava scherzando, certi capricci poteva anche tollerarli, altri no ed il suo odore era come una continua provocazione.
Edited by Hisae Nihil - 22/5/2020, 13:27. -
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LEANNE
Di nuovo Garret non parve toccato più che altro dalle immagini che gli aveva creato nella mente. Nonostante il ringhio e il fatto che la avesse costretta a terra pareva pienamente in sé.
A quanto pareva aveva ragione: né lei né il suo sangue erano una gran tentazione per lui. Nonostante la paura iniziale, era ormai chiaro per lei che lui la stesse prendendo in giro e stesse solo "giocando" come diceva lui.
Ne dubito per un istante quando sentì le zanne sfiorarle la pelle, ma fu solo un istante. Neppure avendola sotto il suo completo controllo, incapace di difendersi, con le zanne già pronte ad affondare era pronto a nuocerle. O Garret era un idiota con più scrupoli che neuroni oppure Leanne poteva stare più che tranquilla perché era ormai quasi evidente che Garret non le avrebbe mai nuociuto, indipendentemente da cosa lei avrebbe fatto.
Leanne rimase in silenzio per un istante mentre Garret continuava a provocarla. In quei momenti, Leanne avvertì tutto il peso di lui sul proprio corpo. La presa salda sui polsi e le parole sussurrate all'orecchio. Le zanne e le labbra che le sfioravano il collo. Improvvisamente avvertì un lieve disagio. Passata la paura di essere salassata, quella situazione le parve particolarmente fisica e...intima. Che fosse quello che cercava Garret? I vampiri potevano farlo? Infondo erano morti...
"Ma se per te è solo un gioco..."
Leanne smise di assediare la mente di Garret, infondo era del tutto inutile. Cercò di regolarizzare il più possibile il suo respiro e di rilassare completamente il corpo, per fargli capire che non avrebbe tentato altri colpi di testa.
Potrò anche divertirmi in molte delle cose che faccio... gli sussurrò di rimando nell'orecchio con voce leggera e quasi sensuale ...maniente nella mia vita è mai stata un gioco.. -
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Garret
Il richiamo che solo i suoi sensi potevano sentire, era forte, il collo della ragazza era così delicato e sottile che non gli sarebbe servito molto per bucarne la pelle... Ma in quel momento il suo volere pareva ben altro, sconosciuto persino alla sua persona forse; ciò non tolse che snudò le zanne, quel tanto che bastò per poterle far sentire le punte di quelle ultime a nulla distanza dalla sua pelle, solo per un istante, giacché le parole di Leanne lo portarono inaspettatamente a ridacchiare in modo soffocato e profondo.
Una specie di risata non legata a ciò che aveva detto, bensì il suo tono così inaspettatamente leggero e quasi sensuale
E dimmi... Iniziò alzando il capo, così da tornare a guardarla negli occhi, in fin dei conti stavano parlando, che poi ogni sillaba che usciva dalle labbra del vampiro suonasse profonda, dai contorni erroneamente velenosi ed al tempo stesso in un qual modo -del tutto involontario- seducente, era un altra storia Cosa ti diverte? Una domanda apparentemente disinteressata, e forse era così, perché nella mente di Garret era rimasta impressa la sua ultima frase, certo il punto di vista del vampiro era sbagliato, sotto molti punti di vista, ma in un qual modo aveva una sua logica, malata forse, folle di sicuro, ma ce l'aveva
La vita è un gioco formato da casualità, alle volte qualche colpo di fortuna e pessimo senso dell'umorismo Disse un essere eterno, la quale vita in questione l'aveva abbandonato da tempo.. -
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LEANNE
Sentire le zanne di Garret sul proprio collo le procurava una sensazione mai provata prima. Leanne era una drow. Una nobile. E al momento persino un'esule ricercata in terre straniere. Conosceva il pericolo meglio di molti altri, in molte sfumature diverse, eppure quella sensazione era del tutto diversa. Era quasi...eccitante...probabilmente dovuto al fatto che il pericolo comportasse una certa intimità.
Garret aveva ragione: provare qualcosa in prima persona era diverso dal vederlo. Non le aveva fatto nulla fino a quel momento, eppure era bastato quel piccolo gesto per farle capire il perché ci fossero persone che si offrissero spontaneamente per essere "donatori". Si era sempre chiesta perché qualcuno avrebbe mai dovuto offrirsi per una cosa del genere.
Alle sue parole, Garret quasi rise e tornò a distanziarsi per guardarla in volto. La sua voce si era fatta diversa. Più profonda e...sensuale...le parlò in modo seducente. Leanne sollevò un sopracciglio e gli rivolse un sorriso divertito.
In questo preciso momento... gli disse rispondendogli con un tono ugualmente seducente ...tu mi diverti.
Ed era vero. Cominciava a trovare Garret davvero spassoso. Un vampiro che non voleva nutrirsi di lei, che anzi si era offerto di servirla e proteggerla senza niente in cambio. Superati sfiducia e dubbi era davvero esilaranti. Leanne si sarebbe divertita un mondo a vedere fin dove si spingessero le contraddizioni dello strano essere che ancora la immobilizzava ma senza minacciarla seriamente.
E non so come sia stata la tua vita, ma nella mia casualità e fortuna non sono contemplati. E si soccombe loro allora si soccombe e basta.. -
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Garret
E così lo trovava divertente, poteva prenderla come una cosa positiva od un'offesa, però decise di sorvolare, d'altronde la risposta ad una domanda di ben poco interesse, poteva anche esser il silenzio ed a lui non avrebbe di certo cambiato niente.
Però tralasciando cose superflue del genere, a risollevare il suo interesse vi furono altre parole, in risposta al suo punto di vista, a ciò che lui aveva sempre visto come un gioco di pessimo gusto.
Garret aveva sempre avuto il suo modo di vedere la realtà, ma la realtà di Leanne era ben diversa dalla sua testimoni furono le sue frasi, sillabe che resero concreto il fatto che la vita avesse un pessimo senso dell'umorismo
Oh, davvero? Ed il nostro incontro come lo definiresti? Un lieve accenno di sarcasmo si fece strada tra le spirali della voce del non-morto a quei quesiti, per il resto aveva volutamente ignorato il fatto riguardante la propria vita, di certo non le interessava e... Diciamocelo, non era la posizione più consona per parlare del più e del meno, di problemi e cose che avrebbero potuto complicare il tutto.
In verità quella non era una posizione molto “consona” a niente, se non a cose che in quel frangente non aveva l'imminente bisogno di fare.
Ciononostante l'unica cosa che fece fu lasciarle andare i polsi, senza dire o fare altro, in una semplice attesa che le ombre parevano render più spettrale ed eterna.
L'attesa di una risposta, di un respiro, di qualsiasi cosa, per un vampiro quel momento di stasi poteva significare molteplici cose comprensibili e non, come niente; alla stregua di una statua eterna dentro i quali occhi pareva possibile perdersi.. -
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LEANNE
Leanne lo guardò con serietà.
Il nosto incontro è un'occasione, e proprio perché la vita non è un gioco, è fondamentale per me capire se è un'occasione che vale la pena cogliere o se invece è un rischio inutile che sarebbe meglio evitare. Il caso può averci fatto incontrare, ma ciò che ne deriverà o ciò che significherà per ognuno di noi non lo è affatto.
Quella era la verità del suo mondo. Il caso e la fortuna mettevano sulla tua strada, persone, scontri, imprevisti ma solo tu eri responsabile per come quegli ostacoli avrebbero influenzato la tua vita.
Aveva visto uccidere sua madre e le era stato strappato via tutto ciò che possedeva, costringendola a vivere di espedienti in un mondo che odiava e che non le apparteneva, ma che fosse dannata se avrebbe permesso che tutto ciò la definisse e le impedisse di ottenere ciò che voleva. Avrebbe potuto raggomitolarsi su se stessa, dare la colpa al fato e diventare vittima degli eventi, oppure poteva decidere di agire e piegare quel fato a proprio vantaggio.
Poteva una persona come Garret comprendere? Qualcuno che era diventato un vampiro suo malgrado e che non aveva potuto dimenticare il suo essere umano? Forse no.
Garret lasciò andare i suoi polsi, ma per il resto non si mosse di un solo centimetro. Leanne continuò a guardarlo dritto in volto. L'unico gesto fu di spostare una ciocca dei magnifici capelli argenti di lui e attorcigliarseli intorno a un dito.
E tu? Come lo definiresti?. -
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Garret
“Un'occasione” così Leanne aveva definito il loro incontro, un qualcosa dall'esito incerto stando alle sue parole.
Giustamente non gli era apparsa una ragazza disperata, non aveva accettato istantaneamente il suo aiuto, probabilmente era anche normale che nutrisse ancora dei dubbi sul conto del vampiro, ciononostante non poté ignorare il fatto d'aver trovato strano il suo modo di definire un incontro, forse perché lui non si era mai soffermato a guardare anche quell'aspetto delle cose; in fin dei conti i suoi “incontri” erano sempre stati qualcosa di passeggero, di nullo interesse...
Però l'aver incontrato proprio Leanne quella sera era stato davvero uno strano caso.
Od era meglio definirlo un'inusuale concatenazione d'eventi?
La drow gli spostò una ciocca di capelli, attorcigliandosela attorno ad un dito, un gesto che non scaturì alcuna reazione in Garret, in fin dei conti non era fastidioso od altro, a stento se ne accorse giacché la sua attenzione era rivolta a ben altro. In primis alla domanda che Leanne gli porse, un quesito del quale non era pienamente certo d'aver una risposta, ciononostante non gliela negò
Inizialmente è stato solo un inaspettato cambio di piani Iniziò senza distogliere lo sguardo dal suo Però, incontrare una certa bestiolina che nonostante il mondo le fosse crollato addosso continuava ad affrontare tutto a testa alta, beh, ha catturato il mio interesse sino a scegliere di schierarmi dalla sua parte E lui sapeva come ci si sentiva quando il mondo decideva di caderti addosso.
Comunque in effetti era vero, lui si era trovato lì unicamente per farsi una passeggiata ed ingannare il tempo.
Ed ora si ritrovava al “servizio” di una drow curiosa, in cerca di vendetta.
Una possibilità Per lei, per lui, per entrambi, quello era effettivamente ciò che poteva esser stato il loro incontro, una possibilità su mille per Leanne di riavere indietro ciò che le spettava, una possibilità per il vampiro per ribaltare gli esiti già dati per scontati della vita.. -
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LEANNE
Leanne sorrise divertita.
È questo che hai visto in me? gli chiese divertita Una bestiolina indifesa bisognosa di aiuto? È per questo che hai deciso di aiutarmi?
Era strano vedersi attraverso gli occhi di Garret. Certo, rispetto a un vampiro, una piccola drow che non sapeva combattere doveva sembrare una creatura piuttosto fragile e destinata a perire.
Un'altra cosa però aveva attirato di nuovo il suo interesse.
Un inaspettato cambio di piani... disse, ripetendo le parole di lui e ricambiando il suo sguardo fisso Quali piani avevi che hai deciso di cambiare per me?
Cosa poteva aver spinto Garret in quelle terre? Piani...allora anche Garret voleva qualcosa.
Una possibilità...
Sì, il loro incontro lo era. Per lei era la possibilità, per cominciare, di vedere migliorata la sua condizione attuale e magari un giorno di riavere ciò che era stato suo. E per lui? Quale possibilità poteva fornire per un vampiro avere una drow in disgrazia da proteggere? Era solo perché l'aveva trovata interessante, come diceva lui? Tanto interessante, a quanto pareva, da decidere di seguirla e di rinunciare a questi sedicenti piani.. -
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Garret
Il vampiro alzò un sopracciglio, non l'aveva reputata debole ed indifesa, certo non apertamente inizialmente s'era stupito del fatto che fosse sopravvissuta sino a quel giorno, ma quelli erano particolari di ben poco conto; sopratutto in quel momento che si trovava dinnanzi ad un'altra decisione da prendere: ragguagliarla o meno sui suoi piani.
Erano qualcosa di scarso interesse, sopratutto per la situazione nella quale era andato ad invischiarsi, non vedeva perché mai alla drow avrebbero dovuto interessare...
Oh suvvia voleva davvero giocare con quel briciolo di fiducia che gli aveva dato tenendola all'oscuro del “gioco” di un essere eterno? In fin dei conti non aveva niente da perdere e Leanne di sicuro non si sarebbe andata ad immischiare in cose che ben poco la riguardavano, certo avrebbe potuto fare il vago, ma non ne vedeva il motivo
Ricerca e conquista Come già detto non gli sarebbe per niente dispiaciuto rimettere in piedi un regno ancora più vasto del precedente, certo aveva omesso la distruzione, ma quella era palesemente sott'intesa...
Però la verità era che la cosa che più gli premeva, era quella di ritrovare colei che lo aveva reso eterno, c'erano delle risposte che non riusciva a darsi...
Una delle quali la mancata “taglia” sulla sua testa.
Del resto, aveva omesso altre cose scomode, davvero non v'era bisogno che conoscesse ogni singola sfumatura dei piani di un folle.. -
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LEANNE
Un guizzo d'eccitazione prese vita negli occhi di Leanne.
Conquista...
Allora forse c'era un linguaggio comune che avrebbe pootuto condividere con Garret.
Vuoi un nuovo regno tutto tuo, dentone?
Quello era un desiderio che Leanne poteva capire piu che bene. Infondo era cio' che voleva lei. Un impero completamente suo.
…e Ricerca…ricerca di cosa? Cos'altro vuoi ancora che già non hai o non hai avuto?
Quindi il succhiasangue voleva qualcosa, era alla ricerca di qualcosa…o magari di qualcuno...
Ricerca e conquista…si quelle erano cosa che poteva capire. Infondo erano la base della sua vita. Ricerca di nuovo potere e conquista di tutto cio' che la circondava e che desiderava.
Probabilmente cio' che ricercava Garret non era qualcosa che lei avrebbe voluto per se stessa, ma la base era quella.
E Garret stava rinunciando per aiutare lei. O forse no…
E rinunceresti a tutto solo per guardarmi le spalle?
Solo la Dea sapeva quanto ci sarebbe voluto perché Leanne potesse riconquistare cio' che era suo. Soprattutto dal momento dal momento che per il momento tutto cio' che aveva per farlo oltre alla sua determinazione erano un violino e un vampiro enigmatico dalla fedeltà ancora tutta da testare.
Invece assistere alla conquista di un altro regno...poteva essere divertnete nel frattempo.
Magari potrei darti una mano...
Edited by Aliénor - 18/6/2020, 14:27. -
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Garret
Intravide dell'eccitazione nello sguardo della sua controparte, probabilmente le sue parole avevano risvegliato qualcosa in lei, in effetti essendo una bestiolina che rivoleva indietro il suo regno, parole come “conquista” non potevano ch'essere musica per le sue orecchie
Mi pare d'avertelo già detto In passato aveva sbagliato parecchie cose, ma tutto sommato, non si diceva forse che “s'impara dai propri errori”?
Come se non ne avesse potuti compiere ancora, ma finché era la sua “vita” ad esser in gioco, ben poco lo impensieriva.
Giustamente quasi nell'immediato arrivò anche il quesito legato a ciò che Garret andava cercando, un qualcosa che difficilmente l'avrebbe interessata, una ricerca che sino a quell'attimo era stata qualcosa d'astratto... Per il semplice motivo che non ne aveva mai fatto parola con nessuno, perché nessuno lo era mai stato ad ascoltare, od era meglio dire che lui stesso non aveva voluto far divenire quel concetto qualcosa di non più legato unicamente alla sua mente?
E perché mai avrebbe dovuto dirlo proprio a lei? In fin dei conti era qualcosa che riguardava unicamente lui...
Delle risposte... Ed una persona Le due cose probabilmente erano legate l'una all'altra, ma quelli erano problemi che riguardavano solo il succhia-sangue. Poi la guardò, abbozzando l'ombra di un sorriso Esatto Una risposta breve e concisa, senza troppi giri di parole; sapeva che nessuno sano di mente avrebbe accantonato i propri desideri per guardare le spalle di una semi sconosciuta.
Ma lui non era di certo sano di mente, in più aveva l'eternità ad attenderlo...
No, non era stato per simili sciocchezze che aveva deciso di farlo; lei aveva già un regno e più vi restava lontana, peggio era. Il suo non esisteva più da un po', e per il momento era solo un miraggio, quindi poteva tranquillamente attendere.
Si sorprese alla proposta d'aiuto che abbandonò le labbra della ragazza, qualcosa d'inaspettato ed in un certo qual modo strano... Poteva definirlo “piacevole”? Chissà, quelli non erano quesiti sui quali soffermarsi in quel frangente.
Le pigiò appena l'indice della mancina sul naso Prima pensiamo a te, poi al massimo si vedrà.... -
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LEANNE
Leanne sospiro' infastidita. Non avrebbe mai ottenuto una risposta esaustiva e chiara da Garret, ma solo allusioni o panegirici filosofici. Quindi era inutile continuare a porre domande alle quali non avrebbe avuto risposta se non dopo un'intyerrogatorio estenuante - per lei - e insoddisfaécente.
Alla fine delle sue poche e vaghe parole le schiaccio' l'indice sul naso, neanche fosse una bambinetta che aveva chiesto di avere un gelato per merenda.
Per "pensare a me" ci vorrà non poco tempo, dentone. O credi forse che mi basti entrare tranquillamente in città, versare un po' di sangue, esibire la testa di Nereyn e il gioco è fatto? Questi mezzucci da rivolta potranno funzionare tra gli umani ma non valgono con i Drow. per rivendicare una città bisogna avere potere, un potere che io ora non ho e che qui difficilmente posso conquistarmi.
Gli umani e le loro piccole esistenze, cosa potevano saperne di come si costruisce un regno che sopravviva centinaia di anni? Loro che vedono i loro re e governi nascere, cadere e susseguirsi con la velocità di un battito d'ali.
Leanne ricaccio' l'orgoglio. Non era facile ammettere la propria situazione con un estraneo ma la realtà era sotto gli occchi di entrambi. In quel momento leanne aveva a mala pena il potere su se stessa, giacché lo stesso Garret, che ancora la immobilizzava, avrebbe potuto strapparglielo e ucciderla o farne il suo cibo per quella notte e chissà quante altre a venire, se lo avesse voluto, e Leanne avrebbe potuto fare ben poco per impedirlo.
Odiava sentirsi in quel modo e ancora di piu ammettere lo stato tragico della propria situazione. era riuscita ad andare avanti pensando che almeno aveva impedito a Nereyn di ucciderla e di distruggere per sempre il suo futuro, almeno quello non le lo aveva permesso, tuttavia le sue prospettive di tornare alla vita di un tempo non erano rosee. Non aveva alleati, non aveva armate, non aveva denaro, a mala pena aveva la protezione di un vampiro dai denti probabilmente spuntati a furia di usarli per filosofeggiare invece che per mordere.
Non poteva partire da piu in basso di cosi e forse la cima non l'avrebbe mai raggiunta.. -
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Garret
Tutto sommato Garret era stato in un qual modo baciato dalla fortuna in passato, non gli era servito molto per conquistare un regno, solo strategia, la vita eterna e... Qualche anno. Ciononostante, le sue parole non alludevano a ciò che Leanne disse, sapeva che farle riavere ciò che le spettava di diritto non sarebbe stata una cosa facile, specialmente viste le poche risorse e conoscenze che possedeva, sì insomma era un vampiro, i miracoli non erano di sua giurisdizione.
Non ho mai detto che sarebbe stata una cosa facile. Solo, pensavo non ti dispiacesse l'idea di dormire su un letto comodo e mangiare qualcosa di meno arrangiato sul momento, ma se la terra e la mia cucina sono di tuo gradimento non ho nulla da obbiettare Si scostò da lei, issandosi in piedi, l'aveva bloccata fin troppo senza un'apparente motivazione, certo inizialmente aveva agito spinto da un estraneo istinto contornato dal fastidio, ma la situazione era perdurata sin troppo.
Sarebbe stato davvero così grave se nel frugare a tentoni nella sua mente, lei fosse incappata in quel ricordo scomodo? Vista la fiducia precaria che nutriva nei suoi confronti, era probabile...
Ma davvero, in fin dei conti cosa gli cambiava? Era una cosa ch'era successa, qualcosa di cui era capace e per la quale stranamente non era stato punito... Però diavolo se gli era piaciuto. Poteva dire d'esser stato guidato dalla rabbia e dalla fame quanto voleva, uccidere quei bastardi gli era piaciuto e non poco; aveva riso di gusto, vittima di un divertimento malato e del tutto sbagliato... “Sbagliato” per chi?
Guardò quella bestiolina, pareva davvero una bambolina capace d'andare in frantumi con una folata di vento troppo violenta, una ragazza che aveva deciso d'aiutare, accantonando ogni suo piano di sorta.
Una drow che aveva appena messo da parte il suo orgoglio nell'ammettere la propria debolezza.
Quella di Garret non era una debolezza, ciononostante come minimo, glielo doveva -sì insomma, non si poteva mai sapere, magari dopo trecento e quel che erano anni, coloro che avrebbero dovuto volere la sua testa si sarebbero anche potuti far vivi, non si poteva mai sapere-.
Sospirò, socchiudendo gli occhi, abbandonando l'idea di dar voce a quel particolare della sua storia, il vampiro stava iniziando ad avvertire quel fastidioso e leggero moto di stanchezza dovuto all'arrivo del giorno, purtroppo la notte non poteva durare in eterno, e lui non poteva permettersi passi falsi, in fin dei conti doveva garantire la salvezza di quella bestiolina.
Per il momento, lasciamo perdere le chiacchiere, per quelle ci sarà tempo domani. Ora devi pensare a riposare Leanne. Anche lui, s'era per questo.
Ma l'unica cosa che fece fu allontanarsi per andare a sedersi sotto ad un albero appena poco distante dalla sua precedente ubicazione, senza dire nient'altro, il discorso era finito lì.
Poi chissà, magari un giorno l'avrebbe resa partecipe anche di quel piccolo particolare.
Già, un giorno, in futuro.
Ma la notte stava iniziando a cedere, lenta nel suo corso.
Edited by Hisae Nihil - 31/8/2020, 14:20.
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