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« Chi domanda timorosamente insegna a rifiutare » «Non è necessario, signora. È stato un piacere aiutarvi.»
Non era solo gentile ma anche modesta – e carina, mentre si rigirava le ciocche scure tra le dita sottili.
«Bene così.» Il denaro non era mai stato un problema per Kveta, né da umana né da vampira, ne ha sempre avuto abbastanza da potersi permettere di fare ciò che voleva. Non avrebbe fatto alcuna differenza se anche avesse voluto più di un oggetto da quel negoziante.
«Mi basta il vostro nome, se vi fa piacere condividerlo.»
Ora che il regalo era fatto ed era libera da distrazioni avrebbe rivolto la propria attenzione solo a come attirare a sé la ragazza. Bella, graziosa, e con un odore così intenso – Kveta quasi sospirò dal desiderio. Non era certo il sangue a mancarle – da quando aveva preso parte al progetto di Vanessa non ha sofferto la sete neanche per un giorno – ma c’era sempre qualcosa di speciale nel procacciarsi da sé il proprio cibo. In qualche modo era come tornare ai vecchi tempi, ma senza doversi limitare e senza dover rendere conto a nessuno. ‘Prendersi cura del proprio bambino interiore’, e tutto il resto.
«Monika Vorikonazl,» disse, e lasciò passare qualche secondo per vedere come l’informazione sarebbe stata ricevuta. Né il mercante né la ragazza l’avevano riconosciuta, o forse non avevano voluto supporre – quale regina bazzica tra le stradine deserte della propria città, senza scorta? Un vero smacco, se fosse stata scoperta.
Tanto valeva trarre il meglio da questa situazione, e vivere una serata con più leggerezza.
«E lei? Non deve essere di queste parti. Graz sa essere una città... noiosa, alle volte, mentre la sua presenza stasera ha l’aria di essere tutto fuorché prevedibile.»
Edited by tuttebbestie - 2/8/2023, 18:16
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Dea del Disordine Organizzato
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Altea Leuco «Bene così» approve la donna.
Altea sorrise. Nonostante il tentativo di raggiro dell’uomo, tutto sembrava essersi risolto per il meglio e, chissà, magari aveva fatto una nuova amicizia.
«Monika Vorikonazl.»
Il nome non le diceva nulla, ma era anche vero che non conosceva Graz poi tanto bene; ci tornava quella volta ogni tanto che ne aveva bisogno e per il resto andava dove il dovere la conduceva, su e giù per le Pianure del Tramonto.
«E lei? Non deve essere di queste parti. Graz sa essere una città… noiosa, alle volte, mentre la sua presenza stasera ha l’aria di essere tutto fuorché prevedibile.»
Per l’appunto. «Avete ragione, signora.» Si rigirò una ciocca verde tra i capelli. «Passo spesso in città, quando mi occorre qualcosa, ma vengo da molto più a est.» Be’, nemmeno così tanto a est da superare le montagne, ma dubitava persino che da quelle parti ci vivesse qualcuno, tanto per cominciare. «Immagino si noti.» Ridacchiò. Stava quasi per dimenticare la cosa più importante. «Altea Leuco, guaritrice itinerante. Al vostro servizio, signora.»» Simulò una riverenza, anche se il suo semplice vestito non era di certo all’altezza di un’usanza tanto ricercata. Non era nemmeno certa di stare facendo nel modo giusto, a dire la verità. 0 mO 15 mA 3 mR ❖ Pugnale ❖ Ricettario
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Non ero sicura di come chiudere il post. Se non ti convince, modifico. |
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.« Chi domanda timorosamente insegna a rifiutare »«Non è necessario, signora. È stato un piacere aiutarvi.»
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Altea Leuco«Bene così» approve la donna.0 mO 15 mA 3 mR ❖ Pugnale ❖ Ricettario
