Votes taken by Maððie

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    Sei riuscita a farmi venire meno sui miei propositi, capiscih. Hai detto "slow burn" e "vampira" e i miei Maddie-sensori sono scattati. 🤤
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    Freyja, per le role per cui non hai in mente una trama usa questo topic. Puoi anche consultare gli archivi degli altri giocatori e chiedere una role via mp. Oppure, se qualcuna delle richieste che vedi sopra ti interessa, tagga con la @ e prova a chidere una role. :)


    Edited by Maððie - 2/8/2023, 12:01
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    Adalia Synthe
    scheda ❖ drow ❖ 471 ❖ bi ❖ #001Outfit
    La risposta di Itreya colpì Vis Revar come uno schiaffo in faccia: lo fece arretrare e spinse le sue sopracciglia verso l’alto. Poi il capitano annuì, ripetendo quelle parole tra sé con il suo fare da istrione.
    Adalia dovette sforzarsi di contenere il compiacimento. Itreya stava per scoprire cosa succedeva a pestare la coda al suo gatto. Certo, quel teatrino non era esattamente degno di un ufficiale regio, ma erano a porte chiuse, in fondo. Poteva concedergli di divertirsi un po’. Se lo meritava, con la fatica che aveva fatto per prenderlo vivo.
    Ma la pantomima doveva averlo annoiato a metà, perché la lasciò perdere di punto in bianco, per incidergli la tempia con un’unghia. Chiese al nano uno scalpello e se lo fece dondolare sulle nocche. «Da quanto ne so, una visita di pace non avviene in incognito. Di solito ci si annuncia, scarafaggio. Si mandano delle lettere di cortesia, degli emissari. Certo, certo, per qualcuno è tanta etichetta inutile, ma...» Con una destrezza da giocoliere, lo conficcò nel dito medio della destra di Itreya, facendo saltare l’ultima falange. «Vandyra è un regno rispettabile e richiede cortesia!»
    Doveva essersela proprio presa per quel “macellaio”…
    Itreya gridò con quanto fiato aveva nei polmoni. Decisamente troppo, considerata la velocità e la pulizia dell’operazione.
    «E non ti lagnare così tanto! Su, su, non è successo niente; è solo un dito!»
    Come notato dallo scheletro, ne aveva altri diciannove. Be’, per ora.
    «Glielo possono riattacare.» Vis Revar si volse verso Malina, rassettando le maniche dell’uniforme. «Glielo potete riattaccare, vero?»
    La maggiordoma sospirò. «Volendo, sì. Ammesso che meriti l’impiego di risorse regie per pagare qualcuno che lo ricucia e magari perda anche del tempo a svolgere anche un rituale per garantire una corretta guarigione.»
    Adalia cercò lo sguardo di Vis Revar, a braccia conserte, e gli mostrò un ghigno. Dava per scontato non si aspettasse di vederla sprecare il proprio oro in quel modo. Che cauterizzasse la ferita e la facesse finita, in nome di Xura!
    «E nel caso non si possa, oh beh... effettivamente ne ha altri diciannove. E pensare che non gliene serve nemmeno uno. Ma torniamo a noi!» riprese il capitano, come se avesse intuito la linea dei suoi pensieri. Ordinò allo scheletro di svegliare Itreya, svenuto per la paura.
    Coniglio!
    Il neo-ufficiale provvide a strombazzargli nell’orecchio, assassinando i timpani di tutti i presenti.
    Avrebbe dato ordine a Malina di far sparire quella maledetta vuvuzela alla prima occasione, quant’era vera Xura! Itreya poteva pure diventare sordo (dopo l’interrogatorio, beninteso), ma lei voleva tenersi l’udito intatto, grazie tante. «Buon giorno! Bentornato tra noi! Ora, eravamo arrivati al punto in cui confessavi che sì, avevi detto una bugia e ti dispiace tantissimo. Ma accettando le tue scuse, di cui onestamente non saprei che farmene, ritorno alla mia domanda: perché sei qui? Chi ti manda?»
    Itreya perseguì nel suo silenzio, forse perché ancora intontito e sconfitto da quel fiume di parole.
    «Mi rendo conto che forse perdere mezzo dito potrebbe essere stato un po' scioccante per te, dopotutto sei un verme quindi non è legittimo aspettarsi chissà quale fibra, ergo...» Perso il filo del discorso, Vis fece schioccare le pinze che intanto si era procurato. «Non so, sto pensando che strapparti un testicolo potrebbe farmi dimenticare il tuo aver mentito alla regina. Oppure no. Chi può dirlo, prima che lo faccia?»
    Quello era decisamente no spettacolo che si sarebbe risparmiata. Per quanto apprezzasse il dolore del suo debosciato fratello, faceva volentieri a meno di conoscere certi dettagli anatomici di un suo consanguineo. «Apprezzeremmo molto se ci risparmiaste una simile visione, capitano.» Ma non voleva comunque dire che non gli lasciasse la possibilità di smontarlo come una bambola, a debita distanza dal suo sguardo. Però torturarlo sbocconcellando qualcosa mentre lui continuava a sanguinare, come suggeriva quel nano, non era una cattiva idea, per cui fece cenno a Malina, che uscì per ordinare a un paio di schiavi di portare uno spuntino. Nel giro di un paio di minuti sarebbero arrivati con un vassoio di pane affettato, formaggio secco e carne essiccata, giusto per coccolare un po’ i loro palati a dispetto di Itreya.
    Anche se il suo cosiddetto fratello aveva grane più grosse a cui badare. Guardava Vis Revar come un coniglio terrorizzato, in trappola davanti al predatore. «Sono tornato per vedere Adalia!» gridò, con tutto il poco fiato che era riuscito a rimettere insieme. «La nostra onorata madre voleva che le portassi i miei omaggi e che trovassi il modo di riaprire la trattativa, ma temeva per la mia incolumità, se mi fossi presentato a mio nome. Non mi aspettavo di trovarmi davanti quella pantomima!»
    E lei doveva crederci? Quando mai Mishara Synthe si era preoccupata di altri che se stessa, a memoria di drow? «Non vediamo perché mandare te, allora, prigioniero. Se voleva trattare, poteva spedire qualcun altro.»
    «Dai, Adalia, sappiamo entrambi che di chiunque altro avresti rimandato indietro le orecchie e la lingua in una scatola.»
    «Questa è un’idea. Prendete nota, capitano: visto che la kyne nostra madre ci ha omaggiato di un simile regalo, glielo restituiremo… un pezzo alla volta. E nel frattempo cercheremo di cavarti qualcosa di utile da quella bocca bugiarda, prigioniero. Gioisci: sei finalmente diventato utile.»
    L’orrore negli occhi di Itreya la ricompensò con una scarica di piacere lungo la schiena.
    0 mO 0 mA 0 mR ❖ CoronaVentaglioIncantesimi

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    Anche noi! Chiudo il topic.
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    Accettato!

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    Adalia Synthe
    scheda ❖ drow ❖ 471 ❖ bi ❖ #001Outfit
    Vis Revar si chinò su Itreya e gli bussò sull’osso fratturato, facendolo soffiare tra i denti come un gatto randagio.
    «Come va la gamba?»
    Itreya non riuscì a rispondere e il nano lo fece per lui.
    «Parbleau, non sarà necessario! Già è brutto, se lo rendiamo anche storpio possiamo direttamente buttare il suo cadavere in un canale.»
    «Prima dovremmo costruirli, però» fece notare Adalia. In effetti, non sarebbe stato male avere delle vie navigabili che attraversavano Vandyra. Avrebbe fatto bene al trasporto delle merci e le vie pedonali potevano sempre integrarsi. Avrebbe dovuto fare calibrazioni in merito, ma c’erano questioni più urgenti.
    Come lo scheletro che suonò la vuvuzela nelle orecchie di Itreya.
    Il rumore era così penetrante da infastidire persino lei. Poteva quasi condividere lo sguardo d’odio che suo fratello rivolse al neo-nominato sergente.
    «Ora, parlando come le persone educate e civili che siano, vorrei cominciare con una semplice e innocua domanda...» si inserì Vis Revar, appoggiandosi allo schienale della sedia. «Perché sei venuto qui?»
    Itreya sussultò come se qualcosa lo avesse punto. «Questo riguarda solo me e mia sorella!» tentò di protestare.
    Adalia roteò gli occhi. «Quante altre volte dovrai farcelo ripetere, prigioniero? Non sei più nostro fratello. Hai tradito la nostra fiducia e non meriti più quel titolo.»
    «Ho cercato di fare il bene di Vandyra!»
    «Il tuo, semmai» lo corresse. «A spese di Vandyra.»
    «L’accordo commerciale avrebbe…»
    Malina stroncò sul nascere quella protesta con una decisa pressione sul ginocchio dolorante.
    «Non farci perdere tempo, prigioniero. Rispondi al capitano.»
    Itreya grugnì una protesta e risucchiò aria tra i denti. «Ero in visita di pace, prima che il tuo… macellaio mi spezzasse una gamba, sorella. Come osservatore.»
    Certo, e lei doveva anche credergli? Forse era davvero venuto da solo, altrimenti qualcuno sarebbe intervenuto per difenderlo… oppure erano rimasti nascosti nella folla, sacrificandolo per mantenere la copertura? E se si fosse fatto rapire di proposito? Anche se, poi, fuggire con una gamba in quelle condizioni… C’erano troppe incognite; l’unica certezza era che, per quanto bassa potesse essere la soglia del dolore di suo fratello, quel verme non stava dicendo la verità – o, almeno, non tutta.
    0 mO 0 mA 0 mR ❖ CoronaVentaglioIncantesimi

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    Anonimo, La Cameriera Rettiliana
    Serie di romanzi
    Serie di romanzi di cui esistono almeno due volumi, di tema fantastico (notoriamente, i rettiliani non esistono!) dai toni licenziosi e a tratti goliardici. La struttura del romanzo è episodica e segnata da ogni sorta di equivoci, rapporti (in tutti i sensi) improbabili, un continuo riciclo dei personaggi e situazioni che ne ha determinato il misterioso e famigerato successo.

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    Autori Vari, Come non cucinare lo styrkaent
    Saggio
    Raccolta di ricette fallite ispirate dalla sfida con cui tutti i grandi cuochi di Linelor (o aspiranti tali) prima o poi si cimentano, anche solo per entrare in questa peculiare raccolta. Essendo la sua carne disgustosa, infatti, è diventato un passaggio obbligato provare (e, per ora, fallire) nel cercare di servire un piatto a base di questo peculiare ingrediente per essere considerati Verə CuochəTM.
    Più che un ricettario, pare un faldone degno di un accademico, ma è al tempo stesso una sorta di testo sacro per chiunque voglia cimentarsi nell’impresa.

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    Rosemild Golthenver, Il Mare delle Nuvole
    Romanzo
    Si suppone che il nome dell’autrice sia uno pseudonimo, perché nessun affezionato alla saga è ancora riuscito a incontrarla. La storia, che la stessa scrittrice afferma sia il fedelissimo resoconto delle avventure di suo fratello, è ambientata in un mondo fittizio e fantastico e ha come protagonista un capitano mercantile e avventuriero, tale Jansen Golthenver.
    Lui e la sua ciurma, che include un mago piromante e un’armatura parlante, in viaggio su di una grande nave volante, s’imbarcano in ogni genere di fantastica avventura tra luoghi fantasiosi come montagne volanti, mari pieni di mostri e orientali ducati governati da schiere di nobili vampiri. A farla da padrone è il senso di cappa e spada, e l’avventura esalta le capacità di adattarsi, arrangiarsi e lo spirito imprenditoriale che tanto piace a un nascente ceto mercantile.

    © dany the writer



    Gheremiah Icorrosso, Come tirar su Belle Fanciulle
    Saggio
    Con una copertina che fa pensare a un manuale di bon ton, ma un titolo che tradisce il reale scopo dell’opera, questo libro è uno scaltro e libertino manuale sul corteggiamento. Non è pensato per essere applicato nelle relazioni delle classi più alte e nobilitate del continente, quanto... in situazioni più cittadine e comuni, verso ragazze di meno difficili costumi.
    Lo si potrebbe dire un manuale di seduzione, se solo il titolo non implicasse l’atto di passare con la propria carrozza e prendere a bordo suddette Belle Fanciulle.

    © dany the writer



    Jahlem Krimm, I racconti di mezzanotte
    Raccolta di fiabe
    Questo voluminoso mattone raccoglie fiabe provenienti dalla fervida (e lugubre) immaginazione del suo autore. Secondo alcuni malelingue, anche dalla sua lunga serie di sfortune. Se sia davvero un libro per bambini è ancora definire. Quello che è certo è che i bambini ne sono protagonisti.
    In Tymo e Tylla, per esempio, due fratelli abbandonati dai genitori incontrano un Tauro che sulle prime sembra gentile, ma in realtà vuole solo farli ingrassare e mangiarli. Con uno stratagemma, i due fratelli riescono a cuocerlo vivo nel pentolone destinato a loro.

    © Maððie & dany the writer



    Soga III, La Carpa attraverso la porta del Drago
    Fiaba
    Una storia rara e logora sulla perseveranza, che narra di una bistrattata Carpa che decide di combattere la corrente e risalire il fiume per dimostrare di essere all'altezza di tutte le altre creature dei grandi oceani. Questa, attraverso mille peripezie che la vedono risalire un lungo fiume e risalire le tortuose cascate che conducono verso i cieli, riesce contro ogni previsione a compiere un mirabile salto attraverso la porta del drago, tramutandosi sorprendentemente in un grande "drago azzurro dei mari" e ottenendo in premio la vita eterna.

    © *Nyram Del Sogno*



    Jeril Tesz, La Chiave degli Oceani
    Romanzo
    Scritto presumibilmente da un maschio drow, è un romanzo di ambientazione marinara che segue le vicende di un nobile principe catturato da una misteriosa piratessa che sembra alla ricerca di un artefatto magico, la Chiave che dà il titolo al libro. Tra rocambolesche avventure che portano i potagonisti in giro per l’Oceano Bianco (e non solo), il romanzo presenta anche una sotto trama romantica tra i due protagonisti.
    Molto apprezzato nel sottosuolo, ha riscosso un discreto successo anche in superficie e varie traduzioni si possono trovare in tutto il continente.

    © Maððie


    Edited by Maððie - 21/1/2022, 19:36
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    wjOEutV
    Adalia Synthe
    scheda ❖ drow ❖ 471 ❖ bi ❖ #001Outfit
    Malina ricambiò il saluto di Vis Revar, ma non un muscolo in più si mosse sul suo viso. Se aveva delle rimostranze – ed era probabile, non solo per l’atteggiamento di Pierre e Dùsh – non lo diede a vedere. «Vogliate seguirmi, prego.» Li condusse presso una sala vuota che avrebbe potuto essere tanto un magazzino quanto una futura camera delle torture, a seconda dell’uso futuro. Gli unici pezzi di mobilio rimasti erano un tavolo e una scaffalatura vuota – forse troppo pesante o ingombrante da spostare, considerato come occupava l’intera parete di fondo.
    Itreya era stato incatenato all’unica sedia che si trovava al centro della stanza, per precauzione, benché con una gamba rotta potesse fare ben poco. Non era ancora del tutto cosciente, ma lo sarebbe stato a breve: il sedativo che gli era stato dato stava terminando il suo effetto.
    «Disponete pure di lui come preferite, mentre vado a chiamare la regina.» Malina li lasciò a sistemarsi come preferivano.

    Avvertita del ritorno di Malina dall’eco dei suoi passi, Adalia mise giù il libro che stava sfogliando nel frattempo.
    «Il capitano L’Estant e il suo… seguito sono arrivati, vostra maestà.»
    Adalia annuì. Giusto quello che voleva sentire.
    «Li ho condotti dal traditore, come mi avete ordinato.»
    «Molto bene.» Adalia si alzò e si incamminò per vedere cosa il trio avesse fatto del prigioniero, che intanto – come poté constatare a breve – si era svegliato e stava ritornando in sé.
    Appena la porta si aprì per lasciarla entrare, Itreya alzò la testa e la fissò. «Adalia!» esclamò, come se invocare il suo nome valesse qualcosa. Aveva negli occhi la pura, atavica paura dell’animale braccato.
    Adalia inarcò un sopracciglio e incrociò le braccia, sganciando il ventaglio dalla cintura per metterlo bene in vista.
    Malina le chiuse la porta alle spalle.
    «Non ti abbiamo dato il permesso di rivolgerti a noi, prigioniero
    Malina lo colpì al ventre con un pugno senza troppa grazia.
    «Parlerai solo se interrogato e nel merito delle domande che ti faremo.»
    Un altro pugno, più forte.
    «Siamo state chiare, fratello
    Itreya abbassò gli occhi e sputò a terra un po’ di sangue. «Sì, Adalia. Ti ho sentito.»
    0 mO 0 mA 0 mR ❖ CoronaVentaglioIncantesimi

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    Edited by Maððie - 23/8/2020, 01:14
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    Benvenuto! Purtroppo, quanto a memoria sto messa male quanto te, quindi potremmo aver bazzicato gli stessi forum e non ricordarcelo. LOL
    Per quanto riguarda le burocrataggini, aggiungi un banner in firma, leggi i regolamenti e l'ambientazione e non dimenticare di riscuotere il denaro per il tuo personaggio. Se hai bisogno di aiuto, chiedi pure. Nella tabella sopra la tag troverai anche altri link utili.
    Mentre per il pg, tranquillo: io e dany the writer siamo temprati dal fuoco di mille battaglie all'aiutare i nuovi arrivati a fare le schede! E lo dico con gioia. <3
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    L’arrivo di Adalia lo aveva appena salvato da morte certa.
    Vis Revar non esitò a faglielo capire. «Sei fortunato, scarafaggio» gli sussurrò. «Forse non morirai subito. Sii felice.» Poi si gettò nello spiegare a Sua Maestà com’era avvenuta la cattura.
    Risentire ancora una volta la sua gamba che si spezzava gli fece arricciare le labbra, ma non osò muoversi. Meglio non stuzzicare Adalia, se era di quell’umore; anche perché stava decidendo della sua sopravvivenza, in quella manciata di secondi.
    «Stavo pensando di fare una piccola cerimonia in onore di Xura, per chiedere un lavoro più spedito al tempio, e penso di aver trovato una buona offerta. Ma mi rendo conto che questo prigioniero si trova ad essere più importante vivo, perciò sono assolutamente disposta a cedervelo, Maestà. Spero solo che non vi dispiaccia troppo restituirmelo che ancora respira» rispose la sacerdotessa.
    Il sangue di Itreya si gelò. Non c’erano mani in cui sarebbe stato meno in pericolo. Quando Vis Revar avesse finito di farlo a pezzi, Talera lo avrebbe sgozzato sulle fondamenta di un tempio non ancora eretto come una qualunque vittima sacrificale. E non era nemmeno la parte peggiore.
    Adalia rivolse un sorriso a kyne Torep, come se sapesse anche lei quali pensieri lo inquietavano a momento. «Avete sentito kyne Torep, capitano. Assicuratevi che la sua… condizione non disonori Xura, quando sarà condotto sul suolo sacro. Non desideriamo offendere la Dea Ragno sacrificandole uno scarto Che, comunque, era ciò che ancora vedeva in lui.
    Itreya desiderò gridare tutta la propria frustrazione, protestare che dopotutto aveva solo spedito una lettera e cercato di coniugare gli interessi di Vandyra con i propri. Ma non era così che la vedeva Adalia.
    «Capitano, conducete il prigioniero a palazzo. Avremo molto di cui discutere.» Adalia si sventolò piano. «Naturalmente, kyne Torep, siete invitata a prendere parte all’interrogatorio, qualora lo riteneste necessario.»
    Perché, giustamente, lasciarlo nelle mani di un solo mostro non era abbastanza. E si aspettava che la stessa Adalia avrebbe contribuito alla causa, insieme alla sua fidata mano destra.
    I fratelli Torep lo tirarono su di peso, pronti a usarlo per pulire le strade da lì alla reggia. Aspettavano solo un segnale per mettersi in movimento.
    Adalia riteneva, a quanto sembrava, di aver parlato abbastanza. Concesso un ultimo cenno di saluto al capitano e alla sacerdotessa, si volse per tornare al suo calesse e muoversi verso la reggia. Era la cosa meno rassicurante che le avesse visto fare da che era uscita di casa.


    Edited by Maððie - 19/6/2020, 01:26
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    Il Signor Cappello si sta allontanando. Ha informazioni sufficienti per accontentare la sua signora, o almeno per tenerla buona qualche tempo. Sempre che non decida di avere una reazione esagerata delle sue, ma lo scoprirà solo quando sarà troppo tardi.
    Prima, però, deve riuscire a tornare a casa sano e salvo. Gli sembra di riuscirci, anche sentire alle proprie spalle la voce di Vis Revar che si rivolge alla sacerdotessa non lo rassicura affatto. Cos’hanno in mente? In ogni caso, si dice, è inutile preoccuparsi di quello che non può controllare. Meglio concentrarsi sull’uscire dalla calca, piuttosto.
    Sgomita per farsi largo, suscitando ben più di una protesta. Ma l’unica cosa di cui ora gli importa è mettere più distanza possibile tra lui e quell’improbabile duo: la sicurezza con cui Vis Revar ha chiesto aiuto a Talera non gli è piaciuta. Come se sapesse di poterlo fermare.
    Non ha idea se Talera abbia accettato o meno di aiutarlo, ma sente di sicuro i suoi fratelli avvicinarsi: si sono messi a inseguirlo e la gente giustamente li scansa per evitare un contatto non richiesto con le loro armi – o anche solo con i loro guanti di metallo, se è per quello. Lui è del loro stesso parere, del resto.

    La conseguenza imprevista è che l’ombra a cui Talera può attingere è meno densa di quanto la sacerdotessa si potrebbe auspicare e deve fare uno sforzo in più per allungarsi verso il bersaglio e agganciarsi alla sua caviglia. Questo le genererà un generico fastidio, niente di più di un lieve prurito alla bocca dello stomaco.

    Il Signor Cappello sbotta e guarda in basso, sentendosi strattonare. «Dannazione!» Una sacerdotessa dotata di magia è l’ultima cosa che gli serve. Tira e strattona, come se servisse a qualcosa.

    Intanto, Vis ha ottenuto quel che voleva: la gente gli ha fatto spazio, intuendo che contrariare il maschio appena nominato Primo Capitano dalla regina non è una grande idea. Forse, inconsciamente qualcuno ha intuito anche che è pericoloso, che gli fosse chiaro o meno il motivo.
    Così, Vis Revar si trova libero di alzare il braccio e caricare il pugno.
    Nessuno si sogna di fiatare, anche chi lo sta guardando.
    Con la visuale libera, Vis rilascia il colpo. Mira alla gamba.

    Il Signor Cappello riesce a liberare la caviglia, o forse è l’incantesimo che si è allentato per conto suo. Non lo saprà mai. Non fa in tempo ad avanzare di mezzo passo che la tibia della gamba ferma si spezza di netto. Il dolore lo acceca in un maremoto di puntini bianchi. Cade a terra, non sa nemmeno se per il dolore o perché la gamba non lo regga. Probabilmente entrambe le cose. Se la tiene stretta al petto, mentre la folla attorno a lui borbotta.
    «Ben gli sta!»
    «Ha avuto quello che si meritava!»
    «Così impara a dare gomitate in giro…»

    Quella gente neanche sa di cosa sta parlando, ma si sente in diritto di giudicare. Comodo, quando si sta dal lato del potere. Probabilmente, se sapessero a cosa sta per andare incontro, gongolerebbero ancora di più.
    I fratelli di Talera sopraggiungono mentre ancora agonizza. Lo afferrano per le braccia, uno per lato, e lo trascinano a peso morto al cospetto della loro signora, senza neanche fingere di rimetterlo in piedi. Lo usano per spazzare le strade di Vandyra e non fanno neanche finta di nascondere come questo li diverta. Se non altro, li compensa per la puzza che sono costretti a sopportare. Lo gettano ai suoi piedi e gli premono la faccia sulla nuda roccia.
    Il Signor Cappello alza la testa, guarda prima verso Talera, poi verso Vis Revar e sputa ai piedi del capitano, come se il suo essere albino lo offendesse più del fatto stesso di essere stato catturato. Tanto, peggio di così non gli può andare.
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    Benvenuto e scusa il ritardo! Ti ho aggiunto al gruppo, perciò buon gioco. <3
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    Adalia SyntheDrow ✦ 471 ✦ Etero ✦ #001
    Se non avesse avuto autocontrollo, Adalia avrebbe rischiato di mostrare la propria soddisfazione. Non che fosse un problema: era anche giusto che fosse soddisfatta, mentre Vandyra andava incontro al suo destino di potenza, preparandosi a invadere un’isola di superficie. Ma non era il momento di mostrarlo.
    Discesa dal calesse, si dispose in mezzo alle due ali di maschi in attesa del capitano L’Estant.
    Il maschio venne avanti con il suo seguito, capeggiato da uno scheletro. Dove accidenti lo avesse trovato era impossibile da dire, ma in fondo nemmeno aveva importanza.
    Quel coso che puzzava di magia (letteralmente) fino al midollo faceva la sua gran figura nel dettare il ritmo della marcia. I vandyresi se lo sarebbero ricordato per un bel pezzo.
    Vis Revar si fermò davanti a lei con l’elmo sottobraccio.
    Pensandoci con il senno di poi, avrebbe potuto far rappresentare quello sulla bandiera, ma sarebbe stato dargli troppa importanza e qualcosa le diceva che potesse esserci proprio quello sulla bandiera piratesca del suo Primo Capitano. Meglio non rischiare.
    «Vostra Maestà, l’ammiraglia della vostra flotta» annunciò il capitano, con una mano sull’elsa della sciabola.
    «Armi!» comandò Dùsh.
    L’equipaggio al completo scattò sull’attenti.
    Adalia sorrise loro e batté le mani un paio di volte. Pochi colpi, ma sufficienti a dare l’idea che la regina fosse soddisfatta di quella manifestazione di lealtà – vera o presunta che fosse. «Popolo di Vandyra, siamo oggi qui riuniti per celebrare un fausto evento, che porterà la nostra città alla gloria di guidare un regno.»
    Certo, il passaggio non sarebbe stato così immediato, ma il popolino non avrebbe colto queste sottigliezze. A loro sarebbe bastato sapere che stavano diventando importanti e che avrebbero fatto tremare le vene dei polsi alla gente di sopra.
    «Oggi la Ner’Verar assume il ruolo di nave ammiraglia della Regia Marina Vandyrana, ponendo le fondamenta per un futuro che, quando abbiamo lasciato Kanma non avremmo sognato. Oggi quel futuro si fa più vicino. Siate orgogliosi, perché potrete raccontare che quando si faceva la storia voi eravate presenti.» Fece cenno a Malina e a Vis Revar di venire avanti verso la folla.
    Malina avrebbe atteso che si muovesse lui per primo, come concordato.
    «Il capitano L’Estant assumerà il ruolo di primo capitano. La nostra maestra di palazzo, kyne Malina Lyroev, lo accompagnerà nel viaggio inaugurale. Capitano, desiderate dire qualche parola?»

    Scheda0 mO
    0 mA
    0 mR
    OutfitCoronaVentaglioNessun incantesimo

    In politics, if you want anything done, ask a woman female.

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    I presenti non lo sanno ancora, ma l’intuizione di Talera è giusta: ogni conquista arriva con un prezzo da pagare. A seconda dei loro comportamenti, il prezzo di oggi potrebbe essere più alto o più basso.
    C’è qualcun*, nella folla, che non dovrebbe essere lì ad applaudire. Ha ricevuto ordini precisi e osserva. Per ora basterà. Forse.
85 replies since 27/4/2008
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