Le lingue di Linelor

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    Essendo un continente molto vasto (e abitato da tantissimi popoli diversi), Linelor ospita una ricca varietà di linguaggi.

    Alcuni di questi sono legati a specifiche aree, altri ai popoli che le hanno sviluppate e poi diffuse.

    Si suppone che tutte queste lingue siano derivate dalla primordiale, che alcun3 chiamano la lingua degli dèi, ma gli studi su di essa sono ancora agli stadi iniziali. La conoscenza che si ha di questa presunta lingua è per il momento ancora scarsa, fatta più che altro di ricostruzioni al contrario a partire dalle lingue attuali.

    Una delle teorie più interessanti, però, è che alla primordiale appartengano alcuni termini che pare ricorrano uguali in tutte le lingue. All3 fedeli di Alsive ed Elitha piace sostenere che dietro tale coincidenza ci sia una volontà superiore e che siano state queste divinità a diffondere le Parole Universali. Il fatto che siano dodici come le divinità sosterrebbe questa teoria.

    Ad acqua, aiuto, allarme, amico, cibo, ferita, grazie, lontano, medicina, pericolo, rifugio e vicino si è aggiunta una tredicesima parola: demoni, coniata in seguito alla loro prima apparizione e poi diffusasi a macchia d'olio con l'aumento degli avvistamenti.

    Tutt3 l3 abitanti3 di Linelor, sia della superficie sia del sottosuolo, sono generalmente almeno bilingui. Parlano almeno una lingua regionale (il nordico o il sotterraneo) e una con cui hanno vissuto a stretto contatto, che sia il silvano, il nanico, il tribale o altro; non è raro che ne conoscano anche una terza per studio personale.

    Per quanto riguarda la superficie, le lingue più diffuse sono:

    • il nordico, parlato in tutto il Nord da chiunque ci sia nato e vissuto;

    • il boreale, parlato lungo la Costa dell'Aurora dalle popolazioni più isolate;

    • il tribale, parlato principalmente nelle Pianure del Tramonto dalle tribù nomadi;

    • il silvano, parlato nei boschi sacri delle driadi da chiunque ci sia nato e abbia avuto la possibilità trascorrere uno periodo nel bosco stesso o nelle sue vicinanze;

    • l’acquatico, parlato in tutti gli specchi d’acqua e i mari (oceani inclusi), principalmente da naiadi, nereidi e maridi.

    • l’elfico, parlato da elfi e mezzelfi;

    • il naginese, parlato dai lamia;

    • l'orchesco, parlato da orchi e mezzorchi.


    Le città della regione hanno ciascuna il proprio dialetto, da non considerare una lingua a sé, quanto più una cadenza.

    • Il graziano (ossia il dialetto della città di Graz) è nordico con un sostrato boreale che negli strati più alti della popolazione cerca di imitare una cadenza elfica.

    • L’errante (ossia il dialetto della Città Errante) è nordico con una cadenza ritmata che non sempre segue il filo del discorso e una tendenza a tagliare le vocali finali delle parole.


    Per quanto riguarda, invece, il Sottosuolo, le lingue più diffuse sono:

    • il sotterraneo, parlato in tutto il sottosuolo come seconda lingua;

    • l’acquatico, parlato in tutti gli specchi d’acqua e i mari (oceani inclusi), principalmente da naiadi, nereidi e maridi.

    • il drowish ( che molti considerano un dialetto dell’elfico per le somiglianze dalle due lingue), parlato dai drow e comprensibile dagli elfi;

    • il naginese, parlato dai lamia;

    • il nanico, parlato dai nani.


    Le città della regione hanno ciascuna il proprio dialetto, da non considerare una lingua a sé, quanto più una cadenza.

    • Il vandyrano (ossia il dialetto di Vandyra) è un drowish molto pulito, ma con una sua cadenza impressa in maniera artificiale per distaccarsi dal parlato del resto del Sottosuolo.



    Edited by Maððie - 10/9/2023, 09:45
     
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